Tocca ad Antonio
Ciao Antonio.
Vivo in Germania e alle scorse elezioni ho votato per il tuo partito.
Nella profonda delusione per la prova offerta dal governo Prodi in questi due anni, forse l'Italia dei Valori è stata tra i meno deludenti. Ti devo dare atto del fatto che hai saputo gridare ad alta voce contro certe cose, pur senza spingerti ad affondare il governo. So che dev'esserti costato, in alcuni momenti.
So che sostieni importanti battaglie promosse da Beppe Grillo, e anche questo rappresenta un merito non da poco.
Non capisco, però, la scelta di apparentamento con il Partito Democratico. Non riesco a capire se l'intenzione sia quella di andare a fare la sentinella, il cane da guardia, il guastatore, o che altro. Sono però rimasto molto perplesso da quanto accaduto recentemente in occasione delle tue - condivisibili - dichiarazioni riguardo alle frequenze televisive.
È evidente (e provato anche dalle parole di Violante proposte anche recentemente da Beppe riprendendo un video apparso su YouTube) che esiste un accordo tra i diessini e Berlusconi, accordo illegale e fonte di illegalità oltre che di una scurissima ipoteca sul sistema democratico del Paese. Eppure Veltroni non prevede un cambio di direzione, e l'Italia dei Valori si apparenta col PD.
Nel pieghevole che mi hai fatto recapitare leggo delle Priorità dell'IdV:
- riduzione dei costi della politica...
- sicurezza per i cittadini...
- riduzione delle tasse e sostegno ai redditi e al lavoro...
- attenzione all'ambiente e ai servizi sociali.
Mi sembrano questioni importanti e condivisibili, ma a mio avviso le priorità sono altre, o vanno espresse più chiaramente.
- Legalità e certezza della pena. Bisogna tornare (o andare per la prima volta, forse) verso la cultura delle regole armoniche e del rispetto per esse. Laddove le regole confliggono, diventa difficile rispettarle e diventa poi impossibile perseguire chi le infrange. Ma una volta che esistono regole, chi le infrange va punito. Senza questa certezza, la società non è più tale, bensì diviene il far-west, la giungla, dove il più scaltro e il più forte vincono sui più deboli. Questa, da troppi anni, è la fotografia del Paese e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
- Abbandono dei cosiddetti modelli di sviluppo legati al liberismo selvaggio che hanno allargato la forbice tra ricchi e poveri e anche quella tra ricchi e benestanti. Basta col "capitalismo" delle scatole cinesi e dei furbetti che comprano colossi a debito per poi caricare i prezzi offrendo meno servizi e precarizzando il lavoro. Lo Stato torni ad avere un ruolo di controllo e supervisione nei meccanismi che regolano la redistribuzione del reddito in modo da proteggere soprattutto gli ultimi ed evitare catastrofi come Cirio e Parmalat (e Telecom prossimamente su questi schermi).
- La difesa degli accordi col Vaticano, il che significa opporsi al continuo sconfinamento e invasione di quest'ultimo del campo della politica italiana.
Mi rendo conto che parlare di queste priorità in questi termini possa far gridare "al comunista" da chi ha tutto l'interesse (personale o dei propri protettori) a continuare a speculare. Ma l'opposizione a queste priorità non arriva più "solo" dalla destra di Berlusconi e Fini. Ora arriva esplicitamente anche dal PD, desideroso di mangiare negli stessi salotti con banchieri e bucanieri. Che ci fai tu con loro? Dicono che Grillo rappresenti l'antipolitica. Espressione intrinsecamente molto negativa. Per me l'antipolitica è quella farsa che non produce risultati utili, ovvero gran parte di quel che la classe politica ha combinato da un bel pezzo a questa parte. Sono loro l'antipolitica, non Grillo. Quindi, di nuovo, ti chiedo di spiegarmi: cosa ci fai, tu, insieme a quei mentecatti del PD?
In questo quadro, le battaglie (ad esempio) sul tesoretto sembrano i litigi per l'ultimo goccio d'acqua potabile conteso mentre la nave sta affondando. È indispensabile dare risposte, magari parziali, che diano sollievo immediato in una situazione sotto pressione, ma se non esiste un quadro di riferimento più alto che faccia cambiare rapidamente direzione alla nave, lo scontro con l'iceberg sarà inevitabile con tutte le conseguenze del caso.
Ultimo, ma non da ultimo, sta il fatto che queste elezioni (come del resto le ultime scorse) sono organizzate in base a un metodo che è chiaramente anticostituzionale. Si potrà obiettare che anche con le leggi elettorali precedenti alla fine della fiera il pallino lo giocavano i partiti e non gli elettori, ma non è la stessa cosa e tu, con il tuo retroterra professionale dovresti ben saperlo.
Per tutti questi motivi ti annuncio che alle prossime elezioni non voterò, seguendo il principio per cui le prese per i fondelli hanno raggiunto il punto in cui non desidero più diventare complice di questo sistema, votando sulla base di specchietti per le allodole, speranze poi regolarmente tradite, programmi non rispettati. Sono stanco di dover andare a votare turandomi il naso, di scegliere il "meno peggio", di non sentire e vedere impegni strategici ma solo per l'orizzonte minimalista di tenere la barca appena un filo sopra il livello dell'acqua. Non voglio più premiare chi mi offre il miraggio più colorato. Tornerò a votare solo quando vedrò risultati che mi spingeranno a premiare un candidato, un partito, una coalizione.
Un saluto cordiale e, per cortesia, non inserirmi in alcuna mailing list di propaganda. L'informazione me la cerco da solo. Grazie.
Massimo Oriano