Tempus fugit
Non ho il tempo materiale di rispondere a tutti come ho fatto per Pdl e Idv, ma ecco qui sotto cosa ho scritto in risposta a un amico che mi ha esternato la sua intenzione di voto.
Ciao Marco.
Ti ringrazio per il tuo contributo, che peraltro mi era già noto dagli scambi di opinioni che avevamo avuto. Fa piacere vedere che anche tu hai ritrovato un po' di passione politica.
Come sai, non raccoglierò il tuo invito, optando per una scelta che mi pare rappresenti l'unica vera speranza e - in quanto tale - proiettata nel futuro.
Ritengo che il Paese sia bloccato da uno stuolo di interessi privati a scapito del bene comune. Si notano in tutta la loro magnitudine nel caso di Berlusconi, ma l'espressione più velenifera si trova in quello stuolo di politicucoli di basso cabotaggio, lacchè, portaborse, insomma nel sottobosco che impedirebbe anche al più benintenzionato di riuscire a cambiare qualcosa nel sistema-paese.
Ritengo che l'unica speranza sia un investimento nel ricambio (e in molti casi nella semplice scomparsa) di questo sottobosco. Una volta fatto questo, la caduta e la sostituzione delle teste "grosse" non può che seguire a ruota e in modo naturale e non-violento. Questo il principio. Come arrivarci?
Io tornerò a votare solo laddove mi sia possibile farlo per una lista collegata e riferita al blog di Beppe Grillo, alla faccia di tutti coloro che - per difetto di comprensione, per posizione ideologica, per disinformazione o per puro interesse personale - si ostinano a dire che questa è l'antipolitica (nossignore, l'antipolitica la fa chi non riesce a fare una politica seria, stabile, coerente, produttiva, ovvero la ATTUALE classe presunta dirigente). Di solito sono gli stessi (purtroppo te incluso) che si ostinano a definire la sinistra "radicale", cosa che non è corretta in primis in quanto non esiste una sinistra "moderata" - il PD è tutto tranne che un partito di sinistra - e in secundis perché la definizione di "radicale" presuppone che non ci sia volontà o capacità di mediazione, nonché attribuzione di mete estreme a un programma politico. Ora, sembrando a me che - ad esempio - la tassazione delle rendite finanziarie sia tutto al di fuori che radicale, mentre lo è (in senso più che negativo) la pretesa di difendere posizioni di rendita improduttiva a scapito di salari e investimenti produttivi, rigetto le definizioni ideologiche riguardo alla sinistra, rigetto quelle in malafede riguardo a Beppe Grillo, e mi appresto a lasciare le schede sul mio tavolo a ricordo delle elezioni più inutili e anticostituzionali che la storia-patria ricordi, in attesa che una VERA alternativa bagni le sponde di future elezioni locali.
E naturalmente invito tutti a fare altrettanto. Presentarsi, farsi consegnare le schede, poi imporre al presidente del seggio di registrare le motivazioni per cui si restituiscono le schede non votate, la più importante delle quali è naturalmente il fatto che la legge elettorale è palesemente anticostituzionale.