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non per tutte le stagioni

Posted by Max on 11:48
a meno di rivoluzioni dell'ultima ora, la germania si appresta a veder nascere il governo di coalizione fra i due principali partiti - democristiani e socialdemocratici. in italia la notizia è già stata data, ma come al solito non si tratta di giornalismo bene informato, quanto di giornalismo basato sul "si dice" e sui "pare". un annuncio ufficiale da parte delle due delegazioni, infatti, ancora non c'è. ma se questo sarà effettivamente il risultato finale delle consultazioni, ci saranno alcune conseguenze.

il tuttora cancelliere gerhard schröder ha già detto che non prenderà parte a un governo in coabitazione con i democristiani e anzi è probabile che si ritiri dalla vita politica. se così sarà, sarebbe l'ennesima lezione di stile ma non c'è da farsi illusioni: in italia non la raccoglierà nessuno. il concetto di non poter essere uomini per tutte le stagioni rimarrà da noi completamente sconosciuto. tornando a gerhard, la decisione di ritirarsi sarebbe estremamente coerente e gli renderebbe onore. come integrarsi con la scontata cancelliera merkel, che lo ha combattutto sul piano politico e personale? schröder ha impostato la campagna elettorale sulla irrinunciabilità della sua opera passata e di quella progettata - la "agenda 2010" - in quanto male minore. i conservatori infatti hanno in mente l'imposizione di misure ben più dure di quelle previste dall'agenda di schröder.

una volta che la große koalition sarà avviata, sarà interessante capire in quale modo potrà operare riforme che sono assolutamente indispensabili. certamente gli incontri delle delegazioni dei due partiti devono aver prodotto accordi e compromessi per "fare senza compromettersi", ma è evidente che la convivenza di socialdemocratici e conservatori ultra-liberisti impedirà qualunque riforma decisa e incisiva in un senso o nell'altro.

come già scrivevo qualche giorno fa, i tempi duri e il governo "né carne né pesce" creeranno scontento: chi ne trarrà vantaggio politico? a destra, le difficoltà della cdu-csu andranno a ingrossare le fila dei liberali tra gli elettori occidentali, e dei neo-nazisti nell'ex-germania dell'est. a sinistra lo scontento verrà raccolto dalla nuova realtà dei linke. tanto questi ultimi quanto i neo-nazi subiscono l'ostracizzazione dalla politica di governo. ma mentre l'inclusione dei neo-nazi in un qualsiasi governo rappresenta un tabù assoluto che non potrà mutare nel tempo, la coalizione tra socialdemocratici e nuova sinistra è scritta nelle stelle. il ritiro di schröder è, da questo punto di vista, propedeutico.

ma cos'altro deve accadere perché ciò diventi possibile? come si sa, i linke sono composti dalla pds, che raccoglie consensi soprattutto in germania orientale, e dalla formazione recentemente creata dall'ex presidente dei socialdemocratici, oskar lafontaine, che riunisce coloro i quali si sentono traditi dalla socialdemocrazia di schröder, nei länder occidentali del paese. la mia personale opinione è che i linke orientali affronteranno un processo di sdoganamento, ripudiando ideologicamente il passato della ddr e forse allontanando qualche membro del partito coinvolto con la ex polizia politica orientale, la stasi, in modo da essere più presentabili per l'elettorato occidentale.

se questo succederà - e io me lo auguro vivamente - i socialdemocratici si ritireranno dalla grande coalizione per fermare l'emorragia di elettori, provocando la fine del governo e si apriranno le porte per nuove elezioni. così la vedo io. se, invece, i socialdemocratici preferiranno la cosiddetta "stabilità", puntando ancora alla conquista del centro, pagheranno il prezzo della politica conservatrice della merkel favorendo l'ingrossarsi delle file dei linke. la coalizione tra le due sinistre sarebbe ancora possibile, ma con i linke progressivamente rafforzati. diverso equilibrio, differente potere contrattuale. lo scenario piace a me, probabilmente non altrettanto ai dirigenti della spd.

comunque vadano le cose, il ritiro di schröder da cariche di governo e financo dalla vita politica attiva schiude le porte per scenari futuri ancora da scrivere.

1 Comments


L'impressione è che la Germania si stia italianizzando. Non tanto nel ceto poltico (hai ragione: l'esempio di gerhard schröder in Italia sarà letto come una scelta folcloristica da chi non non si schioda dalla poltrona neanche con le bombe) quanto nell'elettorato: confuso, incapace di scegliere a chi affidare il volante di un'auto che deve percorrere una strata assai dissestata, con la testa alla moderazione ma con il cuore e la pancia agli estremismi, a destra e a sinistra. Il risultato è, appunto, la Grande coalizione: "Mettetevi d'accordo e guidate un po' per uno".

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