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fare o farsi vedere?

Posted by Max on 16:52
vivendo all'estero, ho il diritto di votare per posta. così venerdì scorso ho ricevuto il plico con le schede.
le ho lasciate lì 24 ore, a decantare. anzi ero io che dovevo decantare.
ancora qualche settimana fa scrivevo della decisione di non votare a queste elezioni. poi... poi sono stato sottoposto alle ovvie pressioni di tutti i miei amici, di sinistra e non. poi c'è stato il raggiungimento di nuovi orizzonti di scontro politico, e ho cominciato a temere che in italia si stia preparando un colpo di stato.
sabato ho preparato le schede, fatta la croce sul simbolo del partito che ho scelto - ovvero l'italia dei valori - e chiusa la busta che dovrei rimandare al consolato.
nel frattempo ho letto un po' meno i quotidiani, sentito meno gente. l'urgenza del voto mi sembra meno urgente. così ho la busta con le schede elettorali in macchina, oggi dovrei spedirla e non so se voglio farlo.

ma giusto per il gusto, ho appena avuto una conversazione con un mio amico (amico? ehi, piano con le parole). uno di quelli che più insistevano sul fatto che si debba andare a votare in funzione principalmente anti-berlusconiana. gli ho detto per chi ho votato, e subito è partita una risata. "che cazzata", mi dice. allora gli chiedo, adesso mi spieghi perché ridi e perché secondo te è una cazzata. lui, da buon romano de roma, sfodera quell'amabilissimo atteggiamento tipo "e vabbeh, se non capisci allora non capisci" che vuol dire tutto e vuol dire - soprattutto - niente.

gli spiego che se insisteva per un voto anti-berlusconiano, mi aspetterei soddisfazione per il puro fatto che io (forse) voti. e poi gli spiego che ho deciso di dare il mio voto a uno degli unici tre partiti che non candidano gente condannata in via definitiva. se è vero che in italia la priorità delle priorità è lo sloggiamento di berlusconi, è vero che a ruota segue lo stabilire che chi è stato disonesto non possa occupare cariche pubbliche. al che lui innesta la retro e mi dice che ok, adesso che ho spiegato i miei motivi, capisce e apprezza.

bene - gli dico - e adesso che hai fatto le pulci a me, dimmi un po' per chi voterai tu. e lui: certo per il centrosinistra, ma non ho ancora una decisione definitiva.

penso che devo portare pazienza: in fin dei conti è romano.

la cosa che mi preme è questa. molti in italia concordano sul fatto che la destra non è una destra moderna e compiuta. ma se penso alla coalizione rosso-verde dell'ex governo tedesco e la capacità di trovare accordi per lo scopo primario di governare, e se confronto questo con la prassi delle risse italiane, anche tra partiti delle stesse coalizioni, allora devo accorgermi che anche la sinistra in italia non è davvero compiuta. far parte di una coalizione dovrebbe significare che ognuno rinuncia a qualcosa per poter fare delle cose. da noi invece è più importante il distinguo, la sottolineatura, lo smarcarsi per non perdere visibilità e quindi voti. diventa quindi chiaro che, più del fare, è importante farsi vedere. sta tutta qui la crisi politica e morale dell'italia, e coinvolge allo stesso modo destra e sinistra.

la mia busta con le schede elettorali per poter essere valida deve pervenire al consolato entro il 6 aprile. dovrò quindi decidermi se votare entro la fine di questa settimana. vedremo.

p.s. domenica berlusconi ha dato ai cinesi dei bollitori di bambini, e passi che nessuno abbia chiamato l'ambulanza per la camicia di forza, ma oggi siamo costretti a sentire la mussolini che vuol dare lezioni di democrazia alla cina. i campi di concentramento e la prigionia politica mi fanno schifo da qualunque parte, ma che a pronunciarne la condanna sia una con quel cognome e che va in televisione a rivendicare il proprio essere fascista...

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"il futuro è nel nucleare"... ecco quale!

Posted by Max on 15:45
nel ringraziare l'attuale presidente del consiglio per la sua lungimiranza in tema di approvvigionamento energetico, desidero far presente che le centrali nucleari hanno qualche piccolo, trascurabile, insignificante effetto collaterale in caso di incidente. allo scopo di essere più preciso, ecco due foto tratte dal felice album fotografico di chernobyl:

questo bimbo, che oggi ha 18 anni, è nato nella zona di chernobyl dopo l'incidente in cui si fuse il nocciolo. sarei curioso di sapere quante mamme, quanti papà sarebbero disposti a sottoscrivere la costruzione di una centrale nei dintorni di casa propria. dintorni significa anche 100, 200 chilometri, in termini di contaminazioni letali.

per la cronaca, questo bimbo è stato adottato da una famiglia inglese ed è ancora vivente.

il puledro qui sotto, invece, morto dopo poche ore dal parto, aveva ben otto (!) zampe e non è venuto al mondo a ridosso del "ground zero" dell'incidente, per la precisione nell'area di zhyromyr. non credo ci sia bisogno di commentare.

detto (e visto) questo, ancora sentiti ringraziamenti al presidente del consiglio, ma: grazie, NO!

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ancora con la storia del nucleare?

Posted by Max on 11:40
c'è un signore che si ostina a dire che il futuro dell'energia sta nelle centrali nucleari.

su questo tema si è espresso il popolo italiano nel 1987.

al referendum dell'8-9 novembre 1987 andarono a votare poco meno di 30 milioni di italiani. l'80,6 percento di queste persone si espresse per l'abolizione della procedura per la localizzazione delle centrali elettronucleari. il 79,7 percento per l'abolizione dei contributi a regioni e comuni sedi di impianti elettronucleari. il 71,9 percento per l'abolizione della partecipazione dell'Enel alla realizzazione di impianti elettronucleari all'estero.

come ci ricorda il sito di zona nucleare, ... dunque con il referendum abrogativo del 1987 è stato di fatto sancito l'abbandono, da parte dell'Italia, del ricorso al nucleare come forma di approvvigionamento energetico".

cosa si può dire a chi sputa sulla volontà popolare? l'unica cosa sensata sarebbe lo scendere dalla macchina, puntargli il dito contro e dirgli in faccia "tu non ti devi permettere. tu sei un coglione!".

fortunatamente siamo diversi da lui, quindi lasceremo che le sue stronzate vengano portate al mare dal fiume delle elezioni del prossimo aprile.

nelle immagini, le aree di contaminazione dovute agli incidenti di three mile island (1979), sopra, e di chernobyl (1986), sotto.

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costituzione e furbetti

Posted by Max on 10:16
forse in italia non molti sono al corrente degli scioperi attualmente in corso in germania.

da una settimana in qua i medici sono entrati in uno sciopero, articolato in modo da non procurare danni ai pazienti e da garantire tutti i servizi indispensabili. chiedono un aumento di retribuzione del 30 percento, la piena retribuzione degli straordinari e una riduzione delle ore di lavoro. io ho assistito ieri sera in televisione a un comizio di un sindacalista in una piazza gremita di personale medico. il sindacalista ha chiamato in causa tutti gli attori protagonisti delle trattative, assegnando a ciascuno le proprie responsabilità rispetto al diniego delle richieste. i presenti, muniti di fischietti, striscioni, cartelli e quant'altro, rispondevano alle varie citazioni ora fischiando, ora gridando "buuu", ora applaudendo. nessun incidente. c'è da aggiungere che per decidere di iniziare uno sciopero in germania è necessario che si esprima la maggioranza degli addetti interessati all'azione, e in questo caso i medici si sono espressi a favore dello sciopero con una percentuale superiore al 90 percento.

da alcune settimane anche i didpendenti del sindacato ver.di sono in sciopero. per la precisione da ben sei settimane. lo sciopero riguarda dipendenti pubblici ai quali i datori di lavoro richiedono 40, in taluni casi 41, ore di lavoro settimanali. ai dipendenti pubblici interessati dallo sciopero è stata inoltre cancellata la gratifica estiva e ridotta quella natalizia. per una migliore comprensione va spiegato che in germania non esiste una "tredicesima" come in italia. il corrispettivo di una mensilità viene suddiviso in due parti: 30 percento prima dell'estate (e infatti viene chiamato urlaubsgeld, ovvero soldi per le vacanze, gratifica estiva) e 70 percento a fine novembre (weihnachtsgeld, ovvero soldi di natale, gratifica natalizia), ed è pagata su base volontaria da parte dei datori di lavoro. va aggiunto che in germania il pagamento di queste gratifiche è una prassi, che comunque dopo essere stata pagata per almeno tre anni consecutivi diventa una "consuetudine aziendale" alla quale ci si può perfino appellare se l'azienda decide di cancellarla. tutte le discussioni non hanno prodotto ancora alcun risultato che sciolga il nodo del conflitto e da sei settimane in molte città tedesche si vedono cumuli di immondizia come noi li ricordiamo solo in alcune immagini nostrane.

nessuna accusa di insubordinazione da parte del governo, nessuno a sbraitare che la democrazia è in pericolo. lo sciopero è un diritto garantito dalla grundgesetz, ovvero la costituzione, e fa parte del repertorio della contrapposizione fra parti. ma questo, rispetto all'italia, è un altro paese. verrebbe da dire che è un altro mondo. i problemi vengono messi sul tappeto per quello che sono, nessuno grida al pericolo comunista, a presiedere il governo non è il padrone di televisioni, giornali e imprese. i moderati di centrosinistra non se la sono fatta sotto nel dire agli stati uniti che non avrebbero partecipato all'aggressione dell'iraq. le (rare) manifestazioni neo-naziste hanno luogo quasi esclusivamente nei länder (corrispettivi delle nostre regioni) dell'ex repubblica democratica tedesca, dove più alta è la concentrazione di disoccupazione e di disagio sociale. il rischio di incidenti con contro-manifestazioni e presidi democratici - che hanno luogo regolarmente per testimoniare che la germania non intende permettere alcuno scivolamento verso forme di estremismo autoritario - viene limitato e evitato da cordoni di polizia che tengono divise le fazioni. spesso quelle manifestazioni non vengono concesse per semplici motivi di ordine pubblico.

vorrei chiarire: la germania non è il paradiso in terra. anche qui il neo-liberismo sta minando la società, c'è tanta burocrazia e forse un minore calore umano, ma le regole del gioco sono più chiare e vengono sostanzialmente rispettate. l'ex cancelliere kohl, che per il solo fatto di essere stato in carica al momento della riunificazione avrebbe dovuto essere una icona intoccabile, è stato travolto insieme al suo partito dallo scandalo di finanziamenti illeciti ed è stato emarginato dalla politica attiva, quella da protagonista visibile sui giornali e sulle televisioni.

quando l'ex-cancelliere schröder ha deciso di "chiamare" la sfiducia al suo stesso governo per indire nuove elezioni e tentare così di vincerle per ottenere maggiore forza politica per imporre la sua agenda contro le contestazioni provenienti anche dall'interno del suo partito, è stata chiamata a esprimersi la corte costituzionale. il motivo: 75 anni fa questo metodo, ripetuto più volte durnte la repubblica di weimar, portò alla destabilizzazione politica e aprì le porte all'ascesa del partito nazista, con le conseguenze che tutti conosciamo. come sappiamo, la corte costituzionale tedesca ha verificato e permesso che le elezioni anticipate venissero indette, ma quello che conta è che nessuno si è messo a strillare - per le esigenze di oggi e di relativa "piccola bottega" - che i princìpi comunemente stabiliti dopo la fine della guerra improvvisamente non sono da ritenersi più validi. nessuno ha attaccato la corte costituzionale, accusandola di essere di parte. non sarebbe successo neppure se la decisione fosse stata differente e contraria al desiderata del cancelliere.

la germania, che pure aveva interessi "pesanti" nei contratti petroliferi con il regime di saddam e sicuramente avrebbe tratto benefici dall'invio di truppe, non lo ha fatto sulla base di due semplici e incontrovertibili motivazioni: l'invasione dell'iraq è avvenuta al di fuori dell'egida delle nazioni unite e pertanto era ed è da ritenersi illegittima - sotto tutti gli effetti una guerra di aggressione - e la costituzione tedesca rifiuta la guerra come soluzione della contrapposizione tra paesi, vietando l'uso dell'esercito per fini che non siano strettamente difensivi o in missioni di pace.

la germania vieta perfino di utilizzare l'esercito per compiti di sicurezza sul territorio nazionale. il tema è tornato d'attualità con l'avvicinarsi dei mondiali di calcio in un clima di destabilizzazione internazionale con pericoli per la sicurezza dei cittadini anche all'interno dei confini nazionali. le forze della polizia saranno sufficienti a garantire la sicurezza? non si dovrebbe utilizzare l'esercito? di nuovo, l'esercito è stato utilizzato con questi compiti durante il regime nazista e la germania ora sta bene attenta a non riprodurre, per errore o per calcolo, condizioni simili. arrivando perfino a proibire l'abbattimento di aerei che venissero dirottati a scopi terroristici.

per contro, noi in italia stiamo dimenticando che le regole sono importanti, le motivazioni che le hanno generate erano e rimangono valide, la convivenza civile e politica non è un giocattolo che si può spaccare quando viene a noia o pone ostacoli alla realizzazione di questo o quell'interesse particolare del momento, per quanto grande possa essere. ecco perché siamo a rischio, in piena deriva antidemocratica. ecco perché ci vorrebbe un'opposizione oggi, e un governo domani, capace di ristabilire con forza il rispetto delle regole. con buona pace dei furbetti del quartierino di arcore.

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sdoganare il fascismo? no grazie

Posted by Max on 13:23
riprendo qui un botta e risposta che è altrimenti relegato nei commenti di un post precedente, perché ritengo sia interessante. mi scrive riccardo (che penso di non avere il piacere di conoscere personalmente):

Ciao
intanto ti faccio i complimenti perchè affronti la maniera in modo civile, purtroppo ho trovato gente in altri blog che è tutto il contrario!:-))
Leggendo il chiarimento del tuo commento posso dirti che concordiamo su alcune cose.
Secondo me la legge Scelba e Mancino andrebbero abolite per permettere anche a chi è fascista o almeno, se la parola fascista è anacronistica, a chi ha delle idee simili o uguali di poter manifestare liberamente e senza paura la propria fede politica in quanto è triste pensare ad una democrazia in cui c'è ancora gente che non può esprimere liberamente la propria opinione ed è paradossale pensare che il partito comunista possa essere ancora legale e presente in Parlamento nonostante tutti i crimini commessi nella storia( molti di più di fascismo e nazismo messi insieme) che questa ideologia ha provocato...io almeno la penso così anche se non sono un fascista.
Oppure, come dici tu, bisogna impedire che manifestazioni violente di questo tipo avvengano, da entrambe le parti, punendo pesantemente chi partecipa.
Riguardo al razzismo in alcune file dell'estrema destra anch'io sono contrario anche perchè è un motivo in più per cui tante persone rifiutano di appoggiare partiti di quella parte, con cui magari potrebbero essere d'accordo su tanti altri argomenti.
Spero di essere stato più chiaro anch'io.
Alla prossima


e io gli rispondo

buongiorno a te, riccardo.

ma certo. sdoganiamo il fascismo. il passo successivo quale sarà? la beatificazione di benito mussolini martire? l'eliminazione dai libri di testo dei riferimento ai campi di sterminio nazi-fascisti?

io penso che fascismo e comunismo non siano equiparabili, né a livello mondiale né tantomeno in italia, e spiego il perché. tu dici che il comunismo ha fatto vittime come e forse più del nazifascismo. forse tu identifichi il comunismo con l'esperienza del cosiddetto "socialismo reale" sovietico, o con quello cinese. forse con quello cubano. io invece penso che del comunismo realizzato abbiamo poche evidenze positive, ma le abbiamo. cito due esempi: la comune di parigi, universalmente ritenuta un'esperienza comunista, e il governo allende in cile. senza farla troppo lunga, il succo del mio pensiero è il seguente: le teorie comuniste (le teorie!) parlano di una società più equa, in cui chi produce non venga sfruttato, in cui il diritto dell'uno non sia diverso dal diritto dell'altro, in cui non ci sia nessuno condannato a morire di fame e in cui lo stato gioca un ruolo di arbitro per regolare e imbrigliare quel pessimo istinto umano che è rappresentato dall'ingordigia. per contro, le teorie fasciste parlano di una società regolata dalla forza del più forte su quella del più debole. è sostanzialmente una teoria violenta e razzista, di repressione e soppressione delle libertà di associazione, di pensiero, di stampa. un darwinismo sociale che trova la sua massima e tragica espressione nei campi di sterminio nazi-fascisti. di queste teorie abbiamo esempi di applicazioni concrete. e, grazie, direi che vanno tenute in considerazione ad un unico scopo: evitare che possano mai più ripetersi.

per questo io non posso convenire con te rispetto al fatto che le due teorie politiche sostanzialmente siano la stessa cosa.

per quanto riguarda l'Italia in particolare, devo aggiungere che noi abbiamo avuto un'esperienza triste, tragica e fallimentare di un regime fascista. un'esperienza talmente tragica da far dire ai fondatori della repubblica "mai più". non posso dire lo stesso per quanto riguarda il comunismo. un regime comunista in italia non c'è mai stato. né in senso sovietico, né in alcun altro senso. ti ricordo invece che nel periodo in cui una piccola minoranza violenta come quella rappresentata dalle brigate rosse e altri gruppi simili intendevano sovvertire lo stato democratico, il più grande partito comunista italiano lavorò, sacrificò e pagò anche un tributo di sangue per difendere lo stato. se vai a scavare nei libri di storia, ti accorgerai che non si può dire lo stesso dei partiti di destra.

nella germania degli anni '20 e '30 erano in tanti a strizzare l'occhio al partito nazista, tollerando violenze e pensando di poterlo sfruttare per i propri fini. spero siamo d'accordo nel ritenere che il nazismo sia stato un cancro per la germania, per l'europa, per il mondo. lo stesso si può dire per il caso italiano, in cui erano in tanti (dal clero al re agli agrari...) a strizzare l'occhio a mussolini. tu forse sei convinto che i regimi di cui ho parlato siano stati sostanzialmente "bene accolti" o addirittura "invocati" per far fronte al pericolo delle rivoluzioni socialiste. io dico che erano l'espressione istituzionalizzata di quelle forme becere di ingordigia, di difesa del privilegio. il resto sono scuse ipocrite.

e vengo al motivo per cui a mio avviso la modifica della costituzione per consentire al fascismo di trovare nuova espressione sia da evitare come la peste bubbonica.

viviamo un momento in cui a mio avviso le libertà e i diritti, soprattutto degli ultimi (se sai cosa intendo con ultimi), sono fortemente minacciati. lo chiamano "neo-liberismo", "globalizzazione". introducono leggi che rendono tutti meno certi del futuro, legati alla volontà del ricco e del potente. uno sgarro e sei licenziato, ma anche chi lavora ha sempre meno diritti e meno garanzie. in italia poi questo pericolo è particolarmente evidente nel momento in cui uno come berlusconi può permettersi di entrare in un'aula giudiziaria e esprimere un concetto quale "la legge è uguale per tutti, ma per questo cittadino sarà pure un po' più uguale che per altri". è un momento, insomma, di proto-fascismo, in cui i fascisti (perché tali sono per me) come berlusconi tentano di reintrodurre quel tipo di regime, attraverso i contenuti più che attraverso le forme, e comunque se andiamo avanti di questo passo prima o poi assisteremo anche alla reintroduzione delle forme.

come sta avvenendo questo? sostanzialmente in due modi: in primis con il controllo dei mezzi di informazione, principalmente delle televisioni, che imboniscono, stravolgono, addormentano e rincoglioniscono la gente. in secundis con quel tipo di pressione psicologica per cui chiunque parla contro di loro diventa automaticamente un comunista, un sovversivo, un violento. è un pre-fascismo che viene fatto rientrare dalla finestra dopo essere stato sbattuto fuori dalla porta. così, alla chetichella. come ho già avuto modo di dire, non mi stupirei se un domani anche non lontano questo governo, o altro simile nella sua composizione, decidesse di invalidare le elezioni e magari anche di spedire gli avversari politici in qualche soggiorno obbligato (tanto per berlusconi i deportati hanno usufruito di una vacanza a spese dello stato, no?). non mi stupirei, ma reagirei e come me spero reagirebbero tanti altri.

permettere ai "fascisti buoni" di manifestare, magari di organizzarsi in partito non ha senso perché, semplicemente, non esiste un "fascista buono".

no, riccardo: io capisco che forse la tua è davvero semplice ingenuità, ma io personalmente non ho voglia di aspettare di vedere un qualsiasi nuovo pagliaccio affacciarsi dal balcone di palazzo venezia con una divisa nera indosso e una massa di persone a gridare duce! duce! per impedire ai fascisti di poter tornare al potere. pensaci: magari tu non sei fascista ma solo di destra, ma la tua posizione tende a legittimare qualcosa che la storia ha cancellato al prezzo di una guerra mondiale, cinquanta milioni di morti, di cui almeno sei milioni di innocenti sterminati a sangue freddo nelle camere a gas.

un'ultimissima cosa: ti ringrazio per i complimenti che mi fai riguardo al modo civile di affrontare la discussione, ma non vorrei che venisse male interpretato. negli ultimi anni soprattutto, la volontà di tanta gente di sinistra di ricondurre la contrapposizione a termini dialettici e civili è stata sfruttata dalla destra più aggressiva per tornare a dire la propria. sappi che c'è un limite. il giorno in cui la situazione dovesse aggravarsi (anche col realizzarsi di proposte tipo la tua), al confronto dialettico non potrebbe che sostituirsi quello fisico.

buona domenica.

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neo-medioevo

Posted by Max on 11:58
mi pare che neo-liberismo e globalizzazione non siano termini adeguati a definire ciò che stiamo vivendo. un numero ristretto di persone arricchisce sempre di più, mentre un numero sterminato e crescente sta sempre peggio. i diritti a lavoro, studio, giustizia, salute sono diritti influenzati sempre più dalla condizione economica. ne deriva che un numero sempre maggiore di persone ne ha accesso sempre più limitato o nullo. la cosiddetta delocalizzazione trasferisce produzione e anche servizi verso zone in cui chi lavora è ridotto in condizioni da schiavismo, e da noi viene usata come minaccia allo scopo di ridurre salari e diritti. ovvero le conquiste di oltre un secolo di lotte sindacali.

questo è peggio delle dittature, che almeno avevano nomi, cognomi, divise e soldati: nemici a viso aperto. le lobbies che decidono non si identificano più semplicemente con un partito o un'amministrazione nazionale, un regime. come spiegato da più parti, e comunque visibilissimo, abbiamo a che fare con concentrazioni di potere economico che si trasforma in potere politico e che pertiene a realtà trasversali e sovranazionali. spiace dirlo, ma la situazione sembra proprio ricalcare le linee dello stato imperialista multinazionale di brigatista memoria.

ora più che mai servirebbe una forza ideale capace di stimolare le masse a unirsi per non sprofondare in un moderno medioevo.

nessuna nostalgia per l'unione sovietica, naturalmente, che non era affatto la realizzazione del comunismo, né tantomeno un paradiso in terra. piuttosto il desiderio di un nuovo afflato di libertà. nostalgia per un forte idealismo, questo sì.

mi dicono che non è il momento dell'internazionalismo. troppe cose minacciate, è il momento della resistenza locale. io non lo credo. la localizzazione è sempre stata perdente, soprattutto nella lotta contro avversari potenti e presenti ovunque.

per questo mi fa piacere aver letto che studenti italiani si sono organizzati per partecipare alle manifestazioni parigine. spero che dalle generazioni future si riesca a recuperare vitalità per un movimento ideale che unisca la gente, dando loro una coscienza non limitata da confini nazionali, professionali, religiosi. una coscienza che sconfigga il pericolo del nuovo medioevo.

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mission... ops!

Posted by Max on 19:11

la repubblica, 16 marzo 2006:
iraq, offensiva aerea americana
"sarà la più grande dal 2003".
e io che pensavo che la missione fosse compiuta...
probabilmente si riferiva a abu ghraib.
complimenti presidente!

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tre lustri dopo

Posted by Max on 14:15
da la repubblica di oggi:

LA DC DENUNCIA VESPA PER BOICOTTAGGIO ELETTORALE
La Dc porta in Tribunale Bruno Vespa per "boicottaggio di campagna elettorale". A renderlo noto e' il portavoce nazionale della Democrazia Cristiana Alfredo Tarullo, che spiega cosi' l'iniziativa del partito di Gianfranco Rotondi: "la Democrazia Cristiana ha dato mandato ai suoi legali di denunciare Bruno Vespa per boicottaggio di campagna elettorale. E' una nuova linea giuridica, i partiti prendono rimborsi commisurati ai voti, e le trasmissioni che influenzano i flussi elettorali in tempo di par condicio hanno impatti e conseguenze - spiega la nota della Dc - pecuniariamente calcolabili. Naturalmente, non si tratta di speculazione economica, ma di un gesto dimostrativo per denunciare gli abusi della principale trasmissione politica in Italia. I legali della Dc sono fiduciosi di ottenere una sentenza che fara' giurisprudenza, addirittura hanno deciso di non presentare nessun esposto all'Authority puntando solo sul risarcimento civile. Ovviamente, - annuncia Tarullo - cio' che la Dc otterra' da Vespa il segretario Rotondi lo dara' in beneficenza".

Avrebbe dovuto avverarsi 15-20 anni fa... *sigh*

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la stronza sbronza

Posted by Max on 16:59
il governo inglese ha organizzato una campagna mirata a "educare" uomini e donne al sesso consenziente. per dare una regolata in senso restrittivo ai tribunali chiamati a giudicare casi di violenza carnale, il senso della campagna è: senza sì esplicito, è stupro. lo stesso si applica anche se la donna ha dato il suo consenso esplicito ma si trova in uno stato di alterazione.

al di là del fatto che io mi attenga al principio del consenso esplicito prima e dopo essermi sposato, l'iniziativa del governo inglese mi provoca perplessità e a tratti perfino ilarità.

ci sono persone, e tra queste molte donne, che per trovare il "coraggio" di lasciarsi andare un po' si aiutano con un paio di bicchieri di buon vino. altre apprezzano uno spinello. criticabile? forse. nondimeno, esiste.

una donna che abbia bevuto un po' troppo, anche se spontaneamente e magari con lo scopo dichiarato o meno di disinibirsi, magari per vincere la timidezza, va trattata come una minorata mentale, una psicolabile, di fatto incapace di intendere e volere. tu gliela chiedi, lei te la cala e domani ti porta in tribunale perché aveva bevuto e tu lo sapevi. per il governo inglese, è stupro.

domande. ti ha costretto qualcuno a bere? ti ha costretta qualcuno a accettare di fare sesso? le tequila te le sei scolate liberamente, accetti di fare sesso e io devo partire dal presupposto che "tu non eri veramente in te" e posso essere denunciato per stupro?

ma roba da matti.

ci sono persone, e tra queste molte donne, che non amano essere esplicite, trovando il "non detto" molto più sensuale. tutto da buttare? forse. l'alternativa è di farsi firmare una liberatoria, possibilmente corredata da firme di testimoni che attestino che la donna in questione, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, in situazione di equilibrio emozionale, forse sarebbe meglio precisare anche distante dal periodo premestruale, accetta e anzi desidera ardentemente scopare con il soggetto qui sotto nominato.

i poveri inglesi probabilmente dovranno abituarsi a non vivere più esperienze tipo uscire a cena insieme, sorseggiare qualcosa, rendere l'atmosfera intrigante, sensuale, in un gioco al rimpiattino che si conclude con una sana nottata di sesso. lei potrebbe sparire il giorno dopo, ma al suo posto potrebbe comparire una citazione dal tribunale.

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neri non per caso

Posted by Max on 10:25
ieri a milano è successo un finimondo da anni 70. autonomi (?) dei centri sociali in piazza a milano per protestare contro l'indetta manifestazione neo-fascista hanno fatto danni e si sono scontrati con la polizia. casino, vetrine in frantumi, auto e moto incendiate, barricate, cariche della polizia. roba già vista, roba che non dovrebbe succedere.

la casa della libertà vigilata stigmatizza, l'unione condanna. fin qui, apparentemente tutto nella norma. c'è però nella cronaca un dettaglio che deve far riflettere, perché dettaglio non è. cito da la repubblica: La Polizia ha sparato i lacrimogeni, poi ha ordinato la carica e isolato i manifestanti più violenti. Questa volta la gente però non è scappata. Erano una trentina, milanesi che abitano nel quartiere, altri che erano andati in Corso Buenos Aires per vedere di persona ciò che stava accadendo. Si sono gettati su cinque giovani e voleva linciarli. Tiravano pugni e gridavano: «Ammazzateli; lasciateli a noi; per comprare case e auto dobbiamo fare sacrifici di anni e questi distruggono tutto».

questa gente era incazzata, direi legittimamente, perché gli autonomi avevano dato alle fiamme un punto elettorale di an e le fiamme sprigionate avevano annerito la facciata di uno stabile. sta di fatto che questa gente, non ci fosse stata la polizia, avrebbe linciato gli autonomi. non stiamo parlando solo dei proprietari dello stabile interessato dal rischio e dal danno. come da cronaca, stiamo parlando anche di gente accorsa per "vedere di persona che cosa stava accadendo".

per linciare qualcuno ci vuole un bel coraggio (o una bella vigliaccheria, visto che erano già stati fermati dalla polizia). anche se non è mai giustificabile, potrebbe essere umanamente comprensibile se chi tenta il linciaggio avesse subito un danno irreparabile. che so, la mamma o un figlio morti ammazzati negli scontri. qui, invece, la giustificazione è tremendamente più alta: danni a proprietà private per le quali si sono fatti anni di sacrificio. una grande motivazione, un grande coraggio.

ma perché protestavano gli autonomi? perché la violenza e i danni? ecco, per evitare questo!




dunque, se questi cittadini zelanti e così incazzati per danni alla propria (o altrui) proprietà costata tanti sacrifici mostrassero lo stesso tipo di coraggio andando a cercare di malmenare gente che crede nel razzismo e auspica la dittatura, richiamandosi al periodo più infausto della storia patria, potrei liquidare la faccenda agevolmente e senza preoccuparmi troppo: probabilmente tanto fascisti quanto quelli che sono sfilati successivamente. ma non è così. sembra trattarsi piuttosto di quel tipo di borghese piccolo piccolo al quale non interessa granché della democrazia e però esce dai gangheri se gli toccano l'auto.

la cronaca dice che tutte le forze politiche hanno stigmatizzato gli eventi, tanto le violenze degli autonomi quanto il tentativo di linciaggio. c'è qualcuno che ha chiesto che i dimostranti neo-fascisti che sfilano a braccio teso, cantando faccetta nera, inneggiando al duce e tutto il resto del repertorio, vengano identificati e denunciati per apologia del fascismo? se questo accadesse, se la libertà venisse comunque delimitata a termini di codice penale, forse gli autonomi avrebbero un motivo in meno per andare in giro a incendiare, e i borghesi piccoli piccoli potrebbero temere di meno per le loro "sacre" proprietà!

che berlusconi e gli altri "leader" di destra mettano l'accento solo ed esclusivamente sugli incidenti e i danni provocati dagli autonomi è triste, fa incazzare, ma ci siamo abituati e sappiamo che non possiamo pretendere neppure un velo di democrazia, neppure ipocrita. ma i leader dell'unione che fanno? per quanto riguarda la violenza autonoma: parole di condanna (condivido), solidarietà alla polizia (condivido), si parla di teppisti (condivido). ma per quanto riguarda la sfilata neo-fascista e l'apologia del fascismo? il nulla.

ci aspettano tempi molto oscuri. probabilmente neri.

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bruno mi scrive

Posted by Max on 11:31
bruno, amico di vecchia data, mi scrive:

Non ti considero un qualunquista, ma uno un po' confuso. Nel senso che tendi a leggere la situazione italiana con i canoni tedeschi, o viceversa.
Sul tuo blog parli, a distanza di pochi giorni, di un'Italia nella quale destra e sinistra sono ormai così vicine da essere la stessa cosa - ed infatti ritieni inutile venire a votare per scegliere tra le due facce della stessa medaglia - e poi di un colpo di stato più che strisciante in atto da parte dei berluscones che dovrebbe avere il suo atto conclusivo con la vittoria alle elezioni, falsate in più e diversi modi.
In realtà oggi in Italia è in gioco la democrazia essenziale, quella fatta delle piccole normalità della vita. Cose che in Germania sono scontate e quotidiane, ma che in Italia diventano conquiste rivoluzionarie. Le prossime elezioni sono il punto di non ritorno: se vince il nano pelato niente sarà più come prima, ed il futuro sarà più che oscuro... Se vince il centrosinistra - QUESTO centrosinistra - avremo solo iniziato a salire il primo scalino della lunga scala che porta verso la democrazia compiuta.
Parlare di altro - rivoluzione, comunismo, internazionalismo - oggi e peggio che utopico: è controproducente. Se hai una pistola puntata alla tempia è inutile fare richiami alla dichiarazione universale dell'uomo: devi cercare di disarmare quella mano prima che prema il grilletto. Se quel colpo parte, tutto il resto sarà inutile.
Trent'anni fa il direttore del Corriere della sera invitò a turarsi il naso e a votare Dc. Oggi il direttore del Corriere della sera invita a votare per il centrosinistra. Il giornale è lo stesso, i suoi padroni sono gli stessi, i suoi lettori sono gli stessi: è l'Italia che è cambiata. Forse irrimediabilmente. In questa situazione non votare è peggio che votare per il centrodestra. Non votare perché berlusconi e prodi sono lo stesso è da fessi.
Ciao


... e io gli rispondo.

mah, mi pare che iniziare col darmi del confuso e concludere dandomi del fesso appartengano al carattere del personaggio, ma veniamo alle cose serie.

riassumo: pensa che in germania un'esternazione televisiva come quella della mussolini ("meglio fascisti che froci") avrebbe portato a una sollevazione popolare, alla sua estromissione immediata dal parlamento. una risposta politica istituzionale e una popolare. in italia non vedo né l'una né l'altra. astenersi sarà pure da fessi, ma non mi pare che andare a votare per avallare questa ignavia sia sintomo di grande furbizia.

io ho detto che il colpo di stato starebbe nell'invalidare le elezioni. se le vincono, anche con qualche trucchetto e annullamento di schede qua e là (lo fanno tutti dappertutto), ce la saremo voluta e ce la terremo. io non ho parlato né di comunismo, né di rivoluzione né di internazionalismo. io sto parlando di una nazione addormentata e di una classe politica di sinistra che COLPEVOLMENTE finge che non sia un problema. una classe politica, quella del centrosinistra, alla quale è stato detto che così non va! gliel'hanno detto coi girotondi (e non mi pare che si possa accusarli di essere dei rivoluzionari da lotta armata), gliel'ha detto un milione di persone alla manifestazione per la pace, e gliel'hanno detto con la partecipazione alle primarie. io sto dicendo che dell'opinione della gente - la GENTE, cazzo, non una presunta élite politica del cazzo! - poco interessa alla destra e poco interessa a questo centrosinistra. interessa non inimicarsi il vaticano, non inimicarsi gli stati uniti, e i piccoli imprenditori, e la grande industria (quale?)... in QUESTO sono simili.

io dico che ci vuole una classe dirigente DIVERSA, e finché rimane così non cambierà niente e io mi rifiuto di avallarla. di più: secondo me il fesso sei tu che pensi da minimalista che salvare "le piccole libertà" sia il vero nodo.

in questo sì, e mi scuserai, io non mi posso piegare al minimalismo. ti ricordo che anche quel gran furbastro di montanelli che tu citi, che invitava a turarsi il naso e votare dc poi, con un'altra intuizione fenomenale, pensava che un bel giro di valzer con berlusconi al governo ci avrebbe "vaccinati". eccolo qui come siamo vaccinati, porca puttana. allora forse, invece di incensarlo con la solita prassi comunistoide solo perché le sue ultime parole andavano contro l'avversario di turno, bisognerebbe riconoscere che montanelli non era poi quel genio per cui oggi la sinistra vorrebbe spacciarlo; che se non avesse invitato a turarsi il naso e votare dc, da minimalista quale ora sembri essere diventato anche tu, e avesse invece detto che bisognava cominciare a premiare o punire il buon o malgoverno, e che quindi una chance alla sinistra si poteva darla perché avrebbe fatto bene al paese, forse oggi non avremmo dovuto fare i conti col craxismo prima e col berlusconismo poi! forse un governo dei comunisti negli anni 70 o 80 avrebbe spinto la classe politica democristiana a rinnovarsi, a migliorarsi. e perdere il governo, poi, avrebbe fatto bene anche alla classe politica di sinistra. invece facciamo i conti coi minimalismi che, passo dopo passo, ci tirano sempre più in basso.

cosa vuoi che ti dica? forse questa è l'italia e di meglio non si può sperare, ma ricordati questo: se io voglio vendere un oggetto a 40 euro, devo inizialmente offrirlo a 50 sapendo che il mio cliente offrirà 30. se io parto da 40, col tuo modo di pensare, finisce che glielo vendo a 25, in perdita, e dopo un anno dichiaro fallimento. e mi pare che in italia non siamo molto distanti da questo!

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meglio lobotomizzati che fascisti

Posted by Max on 09:51
in italia esiste (ancora) un reato che si chiama "apologia del fascismo".
in italia non è mai esistito, e mi auguro non esisterà mai, un reato per "apologia di frocismo".
quand'anche vladimir luxuria fosse andato in televisione a esortare gli italiani a divenire omosessuali o a cambiare sesso, questo rappresenterebbe qualcosa di dubbio gusto e di scarso effetto, ma certamente non sarebbe un reato. andare in televisione a offendere un altro cittadino inneggiando a un regime criminale e bandito per legge, quello è un reato.
come al solito, non spaventa che una mancata attricetta da soft-porno sfrutti il proprio infausto cognome e l'idiozia di tanti nostalgici per guadagnarsi pagnotta e vitalizio da parlamentare. spaventa che in italia si possa scambiare la tolleranza delle opinioni per lassismo.

mi augurerei che la mussolini non venisse eletta, sarebbe una dimostrazione di maturità, ma non c'è da aspettarselo. mi aspetterei che la mussolini venga incriminata per apologia del fascismo, ma temo che nell'italia di oggi non ci si possa aspettare neppure questo. andrebbe a strillare che è perseguitata, e una nazione democratica che ha nel suo codice penale il reato di apologia di fascismo non dovrebbe aver paura di dire: sì, questo è un reato che va perseguito e dunque non siamo noi, magistratura, nel nome del codice penale approvato dal parlamento ovvero del popolo italiano a commettere un reato, bensì tu che lo infrangi. paga il tuo debito con la giustizia, evita di infrangere il codice nuovamente e vedrai che nessuno ti perseguirà.

purtroppo, invece, questa donna dalle molte "ricchezze" (forme piacevoli, cognome tristemente famoso, parentela con sofia loren... c'è altro?) raccoglie i voti dei nostalgici fascisti, diventa funzionale al centrodestra che pertanto la protegge e le permette - secondo una prassi tristemente consolidata - di infrangere la legge senza pagarne lo scotto. e noi italiani lo permettiamo, questo è il dramma vero.

per concludere, vorrei poter dire "meglio froci che fascisti", ma così facendo farei un grosso torto a tutti e tutte le omosessuali, equiparando l'omosessualità, che è una condizione naturale e legittima (checché ne pensino la mussolini e il pastore tedesco) a una posizione politica criminale e, almeno per ora, illegittima.

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capittooooo?

Posted by Max on 17:13
al processo contro vanna marchi e sua figlia, il pm ha parlato della "televisione usata come cassa di risonanza per pubblicizzare attività truffaldine che non sono state arginate né dall'autorità garante per la concorrenza sul mercato, né dalle verifiche, effettuate nel 1999, da parte della guardia di finanza". ma...
- siamo sicuri che stia parlando di vanna marchi?
- se per vanna marchi hanno chiesto 12 anni, a quale pena andrebbe condannato berlusconi?
- come mai vanna marchi non si è ancora iscritta a forza italia?

ho una sola certezza. se berlusconi in qualche modo dovesse vincere le elezioni, la tirerà fuori di galera per offrirle il posto di ministro della giustizia. minimo!

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scommettiamo che

Posted by Max on 11:12
il puzzone ha rifiutato di andare alla sfida televisiva con rutelli perché era convinto di vincere, cosa che poi è avvenuta. adesso sbraita che prodi ha paura. solita storia, va bene quando lo faccio io ma quando lo fai tu non va più bene. tutto già visto. "non glielo lascieremo fare" sbraitava il berluscolini quando il centrosinistra voleva modificare la legge elettorale senza il suo consenso. poi l'ha modificata lui senza il consenso della controparte.
sarebbe ora di mettersi in testa di che pasta è fatto l'uomo e prendere le adeguate contromisure.

adesso, pur di ottenere il confronto televisivo con prodi, dice di rinunciare alla conferenza di fine legislatura da capo del governo. dice. si asterrà sul serio? io non ci credo, non mi fido. alla fine inventerà un motivo qualsiasi per farla lo stesso, e i suoi leccapiedi saranno pronti ad avallare. prodi dice che il pericolo pubblico numero uno per la democrazia ha finalmente capito che ci sono delle regole e che bisogna rispettarle.

scommettiamo che non è così?

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facili profezie

Posted by Max on 11:45
il presidente americano incontra e loda il presidente pakistano, divenuto improvvisamente "fondamentale" nella strategia americana dopo l'attacco alle torri, o meglio nel momento in cui gli usa hanno deciso di fare piazza pulita degli ex-alleati talebani. un paese, il pakistan, che bush non sapeva neppure dove fosse collocato sul mappamondo. un presidente, quello pakistano, di cui bush neppure conosceva il nome fino al 10 settembre 2001. e, del tutto incidentalmente, un presidente che è anche un dittatore, ovvero non eletto democraticamente anche se questa "insignificante" notizia sembra essere divenuta talmente marginale da non essere neppure più riportata. insignificante, appunto.

ma diamo tempo al tempo. cambierà come è cambiata coi talebani, noti per essere dei freedom fighters ovvero combattenti per la libertà quando combattevano contro i sovietici fino a ispirare film altamente educativi come l'ultimo della saga di rambo, e poi improvvisamente divenuti terroristi fondamentalisti mortali nemici degli usa e quindi del mondo.

cambierà come è cambiata con saddam hussein, prezioso alleato in medio oriente a cui il coerentissimo mondo occidentale - a cui tanto stanno a cuore il disarmo, la pace, la democrazia - vendeva armi (incluse armi di distruzione di massa) fintantoché saddam guerreggiava contro l'iran, e poi divenuto stato-canaglia, saddam dittatore sanguinario e quindi tremenda minaccia per il mondo intero.

diamo tempo al tempo. un giorno, modificandosi le priorità, il figlio di puttana pakistano non sarà più semplicemente "il nostro figlio di puttana", ma diventerà un pericoloso e sanguinario dittatore. assisteremo alla nuova crociata in nome della democrazia da esportare a suon di bombe intelligenti.

ora costruiscono il gasdotto, col beneplacito e la benedizione del presidente usa. chissà, forse sarà proprio quel gasdotto - a lavori ultimati - a far tanta gola da giustificare l'invenzione di qualche miserabile scusa per invadere il paese. magari la scusa buona è che il pakistan ha già la bomba atomica, e come si fa a lasciare l'atomica in mano a un dittatore islamico?

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attenti a berluscolini

Posted by Max on 20:11
c'è un 11 settembre che pare essersi dissolto dalla memoria. a mio avviso, una data molto più importante e tragica di quella richiamata a ogni pié sospinto, e spesso fuori luogo, riguardo all'attacco alle torri gemelle.

era l'anno 1973, e quel giorno il presidente di una repubblica democratica, eletto democraticamente, veniva destituito con un colpo di stato militare appoggiato dagli stati uniti. colpo di stato che diede il via a un ventennio di dittatura sanguinaria. il paese: cile. il presidente: salvador allende.

in piena guerra fredda, nixon (forse il peggior presidente statunitense, in lotta con lyndon johnson e george bush figlio per il primato negativo) non tollerava che un popolo avesse potuto liberamente scegliersi un presidente comunista, seppure di un comunismo diverso e non dittatoriale come quello sovietico. avrebbe potuto rappresentare un esempio imitabile in altre parti del mondo.

era la fine di quel mito legato all'america protettrice della libertà. cadevano i veli, il re era nudo e in italia la sinistra si interrogava. erano gli anni in cui il pci esprimeva la maggior forza elettorale, in cui diventare partito di maggioranza relativa e quindi l'assunzione della responsabilità di governo non apparivano possibilità remota ma tangibile e a portata di mano. dopo quanto si era mostrato e dimostrato con il cile di allende, cosa sarebbe accaduto in italia se il pci avesse vinto le elezioni?

scoppiavano le bombe, regnava la strategia della tensione per favorire l'avanti al centro contro gli opposti estremismi, l'estrema sinistra reagiva e vivevamo gli anni di piombo, il pci e la sinistra parlamentare si preparavano anche allo scenario del colpo di stato fascista. era successo anche in grecia. sappiamo che fine ha fatto aldo moro, leader democristiano che caldeggiava l'apertura del governo ai comunisti.

trent'anni fa c'erano situazioni geopolitiche e interessi cosiddetti forti che non permettevano la vittoria della sinistra. oggi l'unione sovietica non esiste più, la guerra fredda è terminata, ma i poteri forti sono ancora lì, ancora più forti di quanto non lo fossero allora. oggi come allora questi poteri forti lottano per le stesse cose: più potere, più soldi a scapito della larghissima parte della gente qualsiasi.

questi poteri forti non hanno alcuna intenzione di permettere che l'italia si scelga un governo fortemente riformista. lo scenario è preoccupante e ha tutti gli elementi per preludere a un colpo di stato, più o meno "soft". c'è l'uomo di carisma che dichiara in un'aula di tribunale che la legge è uguale per tutti ma per lui sarà pure "un po' più uguale che per altri", c'è il controllo esteso sugli organi di informazione, ci sono apparati polizieschi che si sentono protetti e legittimati da questo governo anche per azioni platealmente antidemocratiche, come dimostrano eventi più o meno recenti (il pestaggio dell'immigrato, le violenze gratuite e indiscriminate durante il g8 a genova per citarne alcuni).

alcuni dicono che c'è timore che esploda qualche bomba. io credo che questo governo le proverà tutte per non essere mandato a casa, dai brogli elettorali all'invalidamento delle elezioni stesse. del resto lo hanno ribadito mille volte, dal "capo" fino all'ultimo tirapiedi, che la sinistra significa morte e miseria, che se vincesse non saremmo più in democrazia.

a dire il vero anche la sinistra, quand'era più agguerrita e meno orientata alla conquista del "centro", paventava rischi per la democrazia se la destra avesse vinto. sia scalfaro che ciampi sono intervenuti in qualità di presidenti della repubblica per ribadire la necessità di non alzare i toni dello scontro e per garantire tutti i cittadini dell'assenza di pericolo per la democrazia a prescindere da chi vinca le elezioni.

tuttavia oggi lo scenario non è più lo stesso. la sinistra è, come dicevo, meno agguerrita, meno "sinistra". non ha messo in pericolo le elezioni (e infatti la destra ha potuto vincere) né, tanto meno, ha messo la democrazia italiana in uno stato di sofferenza scontrandosi con altri poteri istituzionali. non ha modificato unilateralmente la costituzione né la legge elettorale. questa destra è, per converso, divenuta più aggressiva, specialmente ora che la possibilità di perdere elezioni, potere e controllo si fa molto realistica. per inciso, berlusconi tuonava contro l'ipotesi di una modifica della legge elettorale senza accordi bipartisan quando a governare c'era la sinistra, poi la modifica unilaterale l'ha fatta lui (ma non era sintomo di antidemocraticità?). è una destra che non vuole perdere perché ha molto da perdere, è sostenuta pesantemente dal vaticano e può contare sull'appoggio dell'amministrazione americana. di nuovo, è una destra che ha in mano i mezzi d'informazione e la simpatia delle forze dell'ordine, nonché l'appoggio o la compiacenza di parte non trascurabile dell'elettorato.

se fanno un colpo di stato, chi scenderà in piazza per difendere le istituzioni e la democrazia? rutelli e mastella? veltroni e d'alema?

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manteniamo le distanze

Posted by Max on 10:10
repubblica riporta oggi l'esternazione di un membro dell'accademia pontificia, che dice: «votare a favore di un candidato le cui convinzioni non sono rispettose dell'embrione costituisce una complicità con l'omicidio di quest'embrione, e quindi una grave mancanza di carità». e ancora: i politici cristiani «non dovrebbero accontentarsi di non fare ma hanno l'obbligo di fare proposte positive e innovative per proteggere l'embrione».

alcune considerazioni. il trascendente non si lascia imbavagliare da accordi, seppur sottoscritti e redditizi. la voce della coscienza, il richiamo a valori superiori, la traduzione del buon principio in azione concreta. tutto molto bello, e anche alla base di ogni fondamentalismo religioso. anche chi si fa esplodere in un mercato per motivi religiosi lo fa per tradurre nel concreto un principio trascendente. insomma un conto è dire che l'aborto non è una bella cosa e bisognerebbe cercare di evitarlo, bisognerebbe riuscire a educare la gente alla paternità e maternità responsabile, così da voler far venire al mondo tutti i bimbi senza bisogno di coercizioni morali o pressioni psicologiche. tutto un altro conto è dire invece che i politici italiani che non fanno qualcosa per abolire la legge 194, e anche i cittadini che votassero per questi candidati, sono colpevoli di complicità in omicidio.

la prima è una enunciazione che fa appello alle coscienze a partire da un sano principio. la seconda è una grave ingerenza nella vita politica di un paese, con due aggravanti: è il paese che ospita e contribuisce finanziariamente al mantenimento dello stato del vaticano; la legge non è solo espressione di un parlamento che l'ha elaborata e votata in nome e in rappresentanza del popolo italiano, ma è anche stata sottoposta a referendum, il che equivale a una espressione diretta e non "solo" rappresentativa dei cittadini di questo stato.

a questo tipo di ingerenze in qualche modo lo stato dovrebbe rispondere. si potrebbe richiamare il vaticano al rispetto della parità dei diritti fra uomo e donna e quindi raccomandare l'apertura al sacerdozio femminile; e poi l'abbandono di una pratica avvilente quale quella del voto di castità, l'adozione di una disciplina rigida riguardo ai numerosi casi di pedofilia che vada nel senso della difesa di chi il crimine lo ha subito e non di colui che lo ha perpetrato. potremmo rimarcare il fatto che la condanna dell'uso del preservativo in africa è complice della diffusione dell'aids (questa! è complicità assassina, altro che l'embrione...). e poi siamo sempre in attesa che il vaticano ci dia conto di certi giri di capitali spariti attraverso lo ior ai tempi del crack ambrosiano e che hanno messo in ginocchio (ma non per pregare) un bel po' di risparmiatori. sempre in un clima di reciproco rispetto, se loro possono dire la loro, possiamo anche noi dire la nostra, senza tema di finire all'inferno.

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