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fare o farsi vedere?

Posted by Max on 16:52
vivendo all'estero, ho il diritto di votare per posta. così venerdì scorso ho ricevuto il plico con le schede.
le ho lasciate lì 24 ore, a decantare. anzi ero io che dovevo decantare.
ancora qualche settimana fa scrivevo della decisione di non votare a queste elezioni. poi... poi sono stato sottoposto alle ovvie pressioni di tutti i miei amici, di sinistra e non. poi c'è stato il raggiungimento di nuovi orizzonti di scontro politico, e ho cominciato a temere che in italia si stia preparando un colpo di stato.
sabato ho preparato le schede, fatta la croce sul simbolo del partito che ho scelto - ovvero l'italia dei valori - e chiusa la busta che dovrei rimandare al consolato.
nel frattempo ho letto un po' meno i quotidiani, sentito meno gente. l'urgenza del voto mi sembra meno urgente. così ho la busta con le schede elettorali in macchina, oggi dovrei spedirla e non so se voglio farlo.

ma giusto per il gusto, ho appena avuto una conversazione con un mio amico (amico? ehi, piano con le parole). uno di quelli che più insistevano sul fatto che si debba andare a votare in funzione principalmente anti-berlusconiana. gli ho detto per chi ho votato, e subito è partita una risata. "che cazzata", mi dice. allora gli chiedo, adesso mi spieghi perché ridi e perché secondo te è una cazzata. lui, da buon romano de roma, sfodera quell'amabilissimo atteggiamento tipo "e vabbeh, se non capisci allora non capisci" che vuol dire tutto e vuol dire - soprattutto - niente.

gli spiego che se insisteva per un voto anti-berlusconiano, mi aspetterei soddisfazione per il puro fatto che io (forse) voti. e poi gli spiego che ho deciso di dare il mio voto a uno degli unici tre partiti che non candidano gente condannata in via definitiva. se è vero che in italia la priorità delle priorità è lo sloggiamento di berlusconi, è vero che a ruota segue lo stabilire che chi è stato disonesto non possa occupare cariche pubbliche. al che lui innesta la retro e mi dice che ok, adesso che ho spiegato i miei motivi, capisce e apprezza.

bene - gli dico - e adesso che hai fatto le pulci a me, dimmi un po' per chi voterai tu. e lui: certo per il centrosinistra, ma non ho ancora una decisione definitiva.

penso che devo portare pazienza: in fin dei conti è romano.

la cosa che mi preme è questa. molti in italia concordano sul fatto che la destra non è una destra moderna e compiuta. ma se penso alla coalizione rosso-verde dell'ex governo tedesco e la capacità di trovare accordi per lo scopo primario di governare, e se confronto questo con la prassi delle risse italiane, anche tra partiti delle stesse coalizioni, allora devo accorgermi che anche la sinistra in italia non è davvero compiuta. far parte di una coalizione dovrebbe significare che ognuno rinuncia a qualcosa per poter fare delle cose. da noi invece è più importante il distinguo, la sottolineatura, lo smarcarsi per non perdere visibilità e quindi voti. diventa quindi chiaro che, più del fare, è importante farsi vedere. sta tutta qui la crisi politica e morale dell'italia, e coinvolge allo stesso modo destra e sinistra.

la mia busta con le schede elettorali per poter essere valida deve pervenire al consolato entro il 6 aprile. dovrò quindi decidermi se votare entro la fine di questa settimana. vedremo.

p.s. domenica berlusconi ha dato ai cinesi dei bollitori di bambini, e passi che nessuno abbia chiamato l'ambulanza per la camicia di forza, ma oggi siamo costretti a sentire la mussolini che vuol dare lezioni di democrazia alla cina. i campi di concentramento e la prigionia politica mi fanno schifo da qualunque parte, ma che a pronunciarne la condanna sia una con quel cognome e che va in televisione a rivendicare il proprio essere fascista...

1 Comments


Sono contento che le pressioni non ti abbiano lasciato indifferente.. e sarei contento se tu la spedissi quella lettera :)

Secondo la scelta che hai fatto è buona ed è coerente con quello che dicevi. Di Pietro non sarà certo un grande economista e non sarei molto allegro ad averlo come premier, ma il suo partito sta chiedendo "legalità" e
è quella che serve in Italia per creare un senso civico che purtroppo manca e che è la differenza più grossa con la Germania.

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