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Rata-Two-ille

Posted by Max on 15:54 in
Uè, topino, buongiorno.

Sì, so cos'era DP e la votai pure, a suo tempo.
La tua posizione mi sembra molto minimalista. Sei fermo a una desistenza che ha già dimostrato ampiamente di non saper dare una risposta ai problemi.

Certo, Beppe fa politica. Mai sostenuto il contrario. Tutto è politica, ricordi? Quello che sostengo io è che Beppe non cerca il potere personale. Fra fare politica e candidarsi per il potere c'è una bella differenza. Santi, madonnette, guru... Mah, io vedo una persona che contatta esperti di svariati settori che suggeriscono risposte sensate, scientifiche, attuabili. Risposte a problemi cui la attuale sedicente dirigenza del Paese non sa (o non vuole) porre rimedio. Io vedo una persona che chiama gente all'impegno in prima persona. E vedo gente che risponde, che va a ascoltare ciò che viene detto nei consigli comunali, che cerca di interloquire, che invita specialisti a parlare, che spende soldi di tasca propria per sensibilizzare, stampare manifesti e volantini. Questo sarebbe il peggio della politica?

Allora il meglio della politica erano le canne sugli scalini dell'università, i tondini di ferro scagliati con le fionde, le spranghe e le P38? O forse il meglio della politica è Violante che in aula rimprovera l'ingratitudine di Berlusconi al quale "prima delle elezioni vennero fornite garanzie che le sue televisioni non sarebbero state toccate"? O D'Alema che dichiara che non si può fare a meno del sistema delle scatole cinesi, con buona pace di chi l'ha preso nel culo con Cirio, Parmalat e quel che ancora seguirà (Telecom?). Oppure la Bonino che viene a dirci che l'applicazione della sentenza della Corte di Strasburgo (quella che manda Fede sul satellite e restituisce a Europa7 le frequenze usurpate, per capirci) non aveva carattere di urgenza? Pagheremo 300mila euro al giorno di multa, ma non ha carattere d'urgenza. O magari Casini che ringrazia il Vaticano per l'opera di supplenza nei confronti della politica? Come dire, "grazie, papa, che ti dai da fare al posto mio anche se io per questo vengo pagato" (beh, col concordato paghiamo noi anche il papa, quindi tutto ha una sua logica... ma pork!). È questa la miglior politica?

No, votare Bertinotti non mi basta più. Non mi è più sufficiente per sottolineare che così non va, che voglio risposte sensate ai problemi, che voglio maggiore equità, che in galera voglio vedere i figli di puttana veri (Geronzi, per nominarne uno) e non chi si fa una canna. Che un dottore che si rifiuta di prescrivere la pillola del giorno dopo va incriminato e rimosso dal pubblico ufficio. Non mi basta più turarmi il naso e votare "il male minore". Anche Montanelli aveva torto quando diceva che il migliore vaccino anti-Berlusconi per gli italiani è avere Berlusconi presidente del consiglio per un po'.

Insomma, così come mi pareva una cazzata dire che eravamo noi italiani all'estero ad aver fatto vincere Prodi, mi sembra una cazzata mettere le mani avanti e incolpare gli astenuti se Veltroni perderà. La verità è che bisogna cambiare registro, questi politici non lo vogliono capire, e dunque QUALSIASI mezzo va bene. Astensione, Grillo, una esondazione del Tevere, un finto attacco di Al Qaeda come quello dell 11 settembre... purché si cambi registro!

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per Ratatouille

Posted by Max on 15:18
Ciao Ratatouille.

Innanzitutto Grillo non ha alcuna ambizione di potere personale, pertanto associarlo con Peron mi pare fuorviante o in malafede. Forse si tratta solo di una lezione di storia mal digerita. Beppe non è uno che ha fatto nascere un movimento, politico o antipolitico. È vero semmai che amplifica quello che tanta gente, con o senza di lui, pensa e dice da tempo, diventandone una bandiera. Differenza sostanziale. Peraltro una bandiera che - permettimi - fa i compiti a casa, ovvero che dice cose vere, propone alternative concrete, consulta personaggi che sanno quel che dicono (ti consiglio di vederti le interviste contenute nel secondo dvd di Reset) e organizza eventi! Per questo è scomodo e inviso ai partiti: sputtana a gran voce chi ha fatto male, dicendo come si potrebbe far meglio. Intollerabile, per una classe sedicente dirigente come quella che abbiamo in Parlamento. Peggio che intollerabile: rivoluzionario!

Se ne accorge la stampa straniera, ma tanti in Italia assumono una posizione di rifiuto ideologico. I politici e i direttori dei tg dicono che Grillo rappresenta l'antipolitica, e quindi così dev'essere. Madonna, ma con tutto il credito che date ai politici e ai loro lacchè dei (tele)giornali, sembrerebbe che fino ad ora abbiano portato l'Italia sulle vette d'Europa se non del mondo. Invece sono gli stessi cazzoni che hanno messo e continuano a mettere in merda l'Italia. Ma per te l'antipolitica si chiama Grillo. Una logica di ferro.

Tu poi associ chi si asterrà alle prossime elezioni ai parlamentari che si ritirarono sull'Aventino. A parte il fatto che il parallelo è sbagliato, ma è una tiritera che va avanti da tempo e si tratta di una stupidaggine immensa che non ti posso lasciar dire impunemente. La regola è: a ciascuno le responsabilità di propria competenza. Chi doveva fermare le camicie nere non erano i parlamentari, era l'esercito. Chi stava a capo dell'esercito, ovvero il re d'Italia, aveva la responsabilità di ordinare di respingere i quattro straccioni male armati partiti da Napoli. Fu avvertito mentre si trovava nella tenuta di San Rossore da un (mi pare) questore che gli chiese se doveva far stendere il filo spinato e piazzare qualche mitragliatrice sui punti di accesso della città. Il re negò l'autorizzazione. Pertanto l'associazione che stabilisci tu è formalmente, storicamente e anche politicamente sbagliata. Tanto quanto sostenere, ad esempio, che la responsabilità dell'eccidio delle Fosse Ardeatine sia dei partigiani e non dei nazifascisti.

Insomma, nessuno ha detto di voler star fuori dal gioco. Non voleva star fuori dal gioco chi andò sull'Aventino, non vuole star fuori dal gioco chi non voterà alle prossime elezioni. Capiamoci: non è mica che Veltroni o Berlusconi abbiano il monopolio dell'elaborazione di idee, progetti e speranze. Come dicevo: rigettare la complicità con questa classe politica e al contempo darsi da fare per farne crescere una diversa. Non vedo nulla di buttato lì per caso, non vedo rigurgiti antipolitici. Al contrario vedo un moto politico ben preciso, con delle mete molto chiare. Non mi stupisco che i politici si caghino sotto di fronte a questo. Mi stupisco piuttosto che ci siano tanti tossicodipendenti assuefatti alla politica dei Veltrusconi che ancora non hanno capito quanto vengono presi per il culo. O forse l'hanno capito ma a loro sta bene così, magari perché ci raccattano qualcosa?

Pensi che andando a votare potrai cambiare qualcosa di importante? Non lo pensavi anche prima del secondo governo Prodi? Non lo pensavi anche prima del primo governo Prodi? Magari lo pensavi quando D'Alema è diventato presidente del consiglio. Ma eccoci qua, sempre qua e sempre peggio.

Tu preferisci investire in quello che per me rappresenta solo l'ennesimo bla-bla, io preferisco concentrarmi su un'alternativa per il futuro. Ti rispetto anche se credo che sbagli. Per ora sarei onorato se tu riuscissi a fare altrettanto. Concretamente, ad esempio, smettendo di dire cose insensate tipo "chi non vota non può poi lamentarsi" (falso, l'astensione è una scelta, è un diritto che non lede in alcun modo l'altro diritto, ovvero quello di espressione), o la doppia scemenza "grillismo = antipolitica" (falso, non esiste un "grillismo", e se esistesse non rappresenterebbe l'antipolitica perché non chiama al disinteresse ma alla lotta informata).

Ciao.

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Tempus fugit

Posted by Max on 10:29
Ho ricevuto di nuovo posta dal Popolo della libertà vigilata. Ne ho ricevuta dalla Sinistra arcobaleno e naturalmente anche dal Partito democratico (hah!).
Non ho il tempo materiale di rispondere a tutti come ho fatto per Pdl e Idv, ma ecco qui sotto cosa ho scritto in risposta a un amico che mi ha esternato la sua intenzione di voto.


Ciao Marco.
Ti ringrazio per il tuo contributo, che peraltro mi era già noto dagli scambi di opinioni che avevamo avuto. Fa piacere vedere che anche tu hai ritrovato un po' di passione politica.

Come sai, non raccoglierò il tuo invito, optando per una scelta che mi pare rappresenti l'unica vera speranza e - in quanto tale - proiettata nel futuro.
Ritengo che il Paese sia bloccato da uno stuolo di interessi privati a scapito del bene comune. Si notano in tutta la loro magnitudine nel caso di Berlusconi, ma l'espressione più velenifera si trova in quello stuolo di politicucoli di basso cabotaggio, lacchè, portaborse, insomma nel sottobosco che impedirebbe anche al più benintenzionato di riuscire a cambiare qualcosa nel sistema-paese.

Ritengo che l'unica speranza sia un investimento nel ricambio (e in molti casi nella semplice scomparsa) di questo sottobosco. Una volta fatto questo, la caduta e la sostituzione delle teste "grosse" non può che seguire a ruota e in modo naturale e non-violento. Questo il principio. Come arrivarci?

Io tornerò a votare solo laddove mi sia possibile farlo per una lista collegata e riferita al blog di Beppe Grillo, alla faccia di tutti coloro che - per difetto di comprensione, per posizione ideologica, per disinformazione o per puro interesse personale - si ostinano a dire che questa è l'antipolitica (nossignore, l'antipolitica la fa chi non riesce a fare una politica seria, stabile, coerente, produttiva, ovvero la ATTUALE classe presunta dirigente). Di solito sono gli stessi (purtroppo te incluso) che si ostinano a definire la sinistra "radicale", cosa che non è corretta in primis in quanto non esiste una sinistra "moderata" - il PD è tutto tranne che un partito di sinistra - e in secundis perché la definizione di "radicale" presuppone che non ci sia volontà o capacità di mediazione, nonché attribuzione di mete estreme a un programma politico. Ora, sembrando a me che - ad esempio - la tassazione delle rendite finanziarie sia tutto al di fuori che radicale, mentre lo è (in senso più che negativo) la pretesa di difendere posizioni di rendita improduttiva a scapito di salari e investimenti produttivi, rigetto le definizioni ideologiche riguardo alla sinistra, rigetto quelle in malafede riguardo a Beppe Grillo, e mi appresto a lasciare le schede sul mio tavolo a ricordo delle elezioni più inutili e anticostituzionali che la storia-patria ricordi, in attesa che una VERA alternativa bagni le sponde di future elezioni locali.

E naturalmente invito tutti a fare altrettanto. Presentarsi, farsi consegnare le schede, poi imporre al presidente del seggio di registrare le motivazioni per cui si restituiscono le schede non votate, la più importante delle quali è naturalmente il fatto che la legge elettorale è palesemente anticostituzionale.

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