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Lupo Bruno a New York

Posted by Max on 09:42
Bruno è andato negli USA con (quasi) tutta la famiglia.
Scampato il pericolo di essere portato a Guantanamo direttamente e senza passare dal Via!, comincia a mandare notizie di sé. Eccole.

Caro Max,

la grande mela è ormai un ricordo: magnata e digerita, per dirla come voi veneti. In questo momento tu ti sei appena svegliato (da te sono circa le 9 del mattino) ma qui è da poco scoccata mezzanotte e abbiamo appena concluso la seconda notte a Las Vegas. Che città incredibile! Tutto è falso al 100% e tutto serve per indirizzare ricchi e poveri verso i casinò a giocare. I più fortunati (?) vanno avanti a botte da 100 dollari, i poveracci si rincoglioniscono alle slot-machine da 1 centesimo. Ho provato anch’io: ho messo dentro 3 dollari e dopo un’ora ne avevo vinti 30... ma che palle... l’unico divertimento è quello di schiacciare un bottone! Ai tavoli da poker, alla roulette o al black-jack neanche avvicinarsi: lì le puntate minime vanno da 25 dollari a 50.

Che dire? New York è davvero una grande città: in tutti i sensi. Il primo giorno lo passi a naso in su perché lo spettacolo dei grattacieli è davvero impressionante. Il secondo ti serve per imparare come funzionano i trasporti. Il terzo inizi a capire che solo per girare Manhattan ti servirebbero mesi: così te ne fai una ragione e ti concentri su poche cose. Per noi la salita sull’Empire State Building, il ponte di Brooklin ed il quartiere che una volta era la patria degli italo-americani, la Broadway e Times Square ed il giro sulla linea 7 della metropolitana: quella che dal centro di Manhattan arriva fino a Flushing Meadows e che è diventata famosa per “I guerrieri della notte”.

Ma la cosa più incredibile a NY sono le persone: al contrario di quello che si pensa (gruppi, bande e referenti sociali vari) non ce ne sono due uguali. Affacciarsi al finestrino e vedere le facce che scorrono sul marciapiede di una qualsiasi fermata della metropolitana è davvero impressionante: mi viene da ridere pensando che in Italia c’è chi parla di razza padana... a NY di “razze” ce ne sono mille e una e tutte ti scorrono davanti in ogni angolo della città. Certo, in quattro giorni mica puoi permetterti di aver fatto la radiografia sociale alla più grande metropoli del mondo... ma la sensazione che lì il mondo sia rappresentato in tutti i suoi colori è indiscutibile. Viverci, però, è un’altra cosa: i niuiorchesi sono davvero un popolo dalle abitudini barbare. Pensa che usano mangiare per strada mentre si spostano da un ufficio all’altro, o affollarsi sull’unico spicchio di verde esistente in città tipo vacanze a Rimini per noi.


Domani mattina ci sposteremo verso il Grand Canyon, dormiremo in un motel e poi termineremo il giro tornando a Mesa, a casa della “mamma” americana di Daniela. Quindi per un paio di giorni saremo irrintracciabili. Ci sentiamo domenica o lunedì. Per ora beccati queste due foto: la prima l’ho fatta durante la Gay parade che si è svolta a New York il 24 giugno. In prima fila, per dire, c’era lo striscione del consiglio comunale della città seguito dalle rappresentanze di tutte le confessioni religiose presenti in città, buddisti compresi, eccetto una. Indovina quale? La seconda è quella di un tipo che abbiamo beccato in Times square: uno spettacolo.

Ciao da tutti.

Bruno

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Relazioni pericolose

Posted by Max on 14:58
Italia: il Pil è alto e la ricchezza cresce
ma è bassissimo il benessere sociale

Un studio Cer per Spi-Cgil colloca il nostro Paese al 14° per prodotto lordo pro capite, ma siamo al 23° (su 24) in quanto al livello di vita. L'11% di poveri di R. AMATO

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Arezzo, oltre 500 lavoratori in nero

Maxi operazione della Guardia di Finanza: coinvolte cinque ditte del settore edilizio, 12 persone denunciate, frode fiscale per 44 milioni di euro

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Queste due notizie sono pubblicate oggi da Repubblica, e io - che rilevo un nesso - sono certamente un radicale, estremista, oltranzista, massimalista, comunista, terrorista...

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Panebianco... a fette

Posted by Max on 13:19
Incoccio nell'articolo di Panebianco sul Corriere online di oggi, intitolato "La vera sorpresa", che riguarda analisi su e proposte per Veltroni.

Ecco dove sbaglia Panebianco. Lui, come tanti altri in Italia, è convinto che nel centrosinistra si debba necessariamente andare a un regolamento di conti, che l'area di sinistra vada prima sconfitta in una battaglia interna per poi aggregarla regolarmente al momento del voto. Ma questo significa fare i conti senza l'oste.

In Italia (e anche all'estero, ma pur sempre con diritto di voto) esiste un congruo numero di persone che non accetta di farsi piegare ai soli fini elettorali, per poi vedere regolarmente negate le proprie ragioni al momento delle decisioni di governo. Questo è quello che ha fatto Prodi e non c'è dubbio sul fatto che il centrosinistra le prossime elezioni le perderà. Mi accorgo, parlando con tanti amici di sinistra, che non sono l'unico ad aver deciso che è ora di finirla col farsi strumentalizzare, e che alle prossime elezioni assumerà un atteggiamento punitivo non andando a votare.

La sinistra (senza aggettivi propagandistici tipo "massimalista" o "radicale", che fanno solo ridere), di cui io faccio orgogliosamente parte, ha abbastanza peso elettorale per affondare qualsiasi coalizione intenda utilizzarla per andare al governo per poi piegarsi esclusivamente alle "esigenze" della Confindustria, di Ratzinger, degli americani e, in generale, dell'autoconservazione della "classe dirigente".

Il sistema bipolare era nato con l'intento di creare, appunto, due poli: uno di tipo socialdemocratico e uno a valenza liberista. Da allora abbiamo assistito a uno spettacolo in cui il centrodestra pende drammaticamente a destra, mentre il centrosinistra viene trascinato per la collottola verso posizioni sempre più centriste. Tra l'altro con risultati meno che apprezzabili. Una destra che sostiene vecchi e nuovi furbetti, capitalisti finanziati dallo Stato (ma non si chiamava comunismo, una volta?), e un centrosinistra che sogna di diventare la nuova Dc. Ma la realtà è che l'Italia era e rimane il Paese che aveva il più forte partito comunista d'Occidente, e se alcuni si sono persi o annacquati per strada, esiste ancora - grazie al cielo - un numero non trascurabile di persone che non si sono svendute, o che più semplicemente continuano a ritenere - portafogli alla mano - che questa deriva centrista non abbia portato loro alcun beneficio.

È quanto accade anche in Germania con la formazione del Linke. Di fronte a questa "nuova" entità politica che raccoglie gli ex-comunisti dell'Est e i critici della svolta liberista della Sdp, a quest'ultima non rimane che un bivio: o la Große Koalition con la Cdu-Csu (ma quanto potrà durare?) oppure tornare a "dire e fare qualcosa di sinistra" alleandosi con Verdi e Linke. Altrimenti tanto Linke quanto Spd saranno condannati a rimanere per sempre all'opposizione.

Se la sinistra in Italia avesse le palle per seguire l'esempio tracciato dai Linke tedeschi... Peccato che nel panorama italiano non si veda emergere una figura dello spessore di Oskar Lafontaine, ma solo politicucoli abili esclusivamente a traccheggiare.

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Marco mi scrive su Marco

Posted by Max on 15:10
Ciao Massimo,

venerdì ho visto Annozero. Da un pò non lo seguivo perchè Santoro mi aveva stancato. La puntata era dedicata alle intercettazioni telefoniche di Fassino, Consorte, Dalema, etc.
C'erano in studio Castelli, Brutti liberati, Sansonetti ed altri.
Travaglio ospite fisso ha messo in fila con la consueta precisione tutti gli elementi a carico della "classe" politica. Ti riferisco solo il commento di Sansonetti, direttore di liberazione, in qualche modo ribadito da Brutti Liberati deputato DS.

In buona sostanza hanno detto "caro Travaglio, le cose che tu dici sono spesso vere e documentate ma il modo in cui le presenti consente alla generalità dei telespettatori (o alla maggior parte della gente, dico io) di fare 1+1 concludendo che tutti i politici sono come quelli che tu descrivi. Attenzione però perché se delegittimiamo la politica, a beneficiarne saranno sempre e comunque i poteri forti ed i più forti (i ricchi, i potenti etc.) La politica è al servizio dei più deboli e serve per temperare le disuguaglianze. Se ce ne sbarazziamo pagheremo un prezzo molto caro".

Ho fatto una sintesi molto brutale. Sansonetti ha anche detto che il potere dell'Economia capitalista non vede l'ora di approfittare di questi pertugi. Ma sai cosa ti dico? Dammi pure del comunista ma la penso come Snasonetti. Travaglio scherza con il fuoco. Quando ci si rivolge a tutti gli italiani bisogna usare un linguaggio adatto. Se ci si limita a sottolineare che tra i preti ci sono tanti pedofili si rischia di buttare fango addosso ad un'istuzione che non ha come scopo la pedofilia (altro esempio poco felice perchè apre un fronte doloroso ma sul quale credo che ci troveremo - io e te - ancora una volta d'accordo).

So che hai capito cosa voglio dire e quindi non vado per le lunghe.
Ciao
Marco


Io, come d'uso, gli rispondo.


Ciao Marco.
Non ho visto la puntata in questione ma conosco lo stile di Travaglio. Come sai, su questo punto dissento da te ma ammetto che la tua posizione non mi stupisce, convinto come sono che ormai in Italia viviate sotto una campana di vetro nella quale si è perso il senso delle cose e della misura.

Adesso ti racconto questo aneddoto, che mi ha raccontato a sua volta un mio amico giornalista che lavora a L'Arena di Verona. Ultime elezioni. Un consigliere comunale si candida alle elezioni... in un altro comune. È una cosa esplicitamente vietata. Se sei consigliere in un comune non puoi candidarti e farti eleggere in un altro comune. Il giornale lo viene a sapere e pubblica la notizia. Il tizio si presenta e batte i pugni: "cosa c'entra se è vietato o meno, voi non dovevate dare la notizia". Capisci, Marco? Questa tiritera, mi raccontano, accade su basi regolari, è prassi diffusissima.

Del resto, che i responsabili dei fallimenti di Cirio e Parmalat non stiano in galera, che abbiamo condannati in via definitiva in parlamento, che l'evasione fiscale abbia raggiunto i livelli che conosciamo, che si mandino fuori 30mila delinquenti per salvare un paio di parlamentari, che non si riesca a difendere la laicità dello Stato, che non si difendano i diritti basilari di giovani e pensionati, che la "destra" permetta agli americani di rapire gente sul nostro territorio e che sia la "sinistra" a imporre il segreto di stato ai magistrati, questo secondo te non significa che siamo già in balìa dei cosiddetti poteri forti a prescindere da etichette di facciata?

Se vedi un padre di famiglia che assassina un altro uomo, faresti a meno di denunciarlo per evitare che i figli rimangano senza il papà? E se lo denunci e lui va in galera e un giorno i suoi figli bussano alla tua porta e ti accusano di aver fatto loro passare l'infanzia senza il papà, non diresti loro che ha commesso un crimine, che era tuo dovere di buon cittadino denunciarlo, che per quanto ti dispiaccia la responsabilitá è di chi ha commesso un omicidio e non tua che lo hai denunciato?

Vieni a vivere all'estero per un paio d'anni, Marco, e poi ti renderai conto di quanto vi hanno ipnotizzati.
Ciao.
Massimo

A corredo, visto che capita proprio a fagiolo, il relativo articolo di D'Avanzo uscito oggi su Repubblica, dal titolo La sindrome del trasformismo.

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scomode verità

Posted by Max on 13:09
torno a scrivere, dopo quasi un anno in cui ho dovuto, mio malgrado, occuparmi di cose che mi hanno messo in una condizione di tensione, di mancanza di serenità. ho approfittato di questa lunga pausa anche per cercare di capire una cosa. da qualche parte, infatti, era stato adombrato il sospetto che io mi lanciassi come un ariete, con aggressività, contro certe cose per una forma di sofferenza personale slegata dagli avvenimenti o dalle strutture e istituzioni a cui mi riferivo.
credo che a distanza di un anno, guardando quello che accade, la risposta sia chiara, ovvero: non è un cazzo vero. ho scritto, e probabilmente scriverò ancora, da incazzato duro per motivi che ritengo assolutamente fondati. mi incazzo perché sono scandalizzato, perché non si può tacere avvallando e avvallare tacendo. per dirla con don milani: "obbedire non è più una virtù"!

è il male tutto italiano col quale non riesco più a convivere, e che mi impedisce di pensare seriamente a ritornare. la gente non si scandalizza più, e se lo fa evita di dirlo, di dimostrarlo. per paura di ripercussioni negative, per rassegnazione, perché così fan tutti, perché se lo fai ti danno del radicale, estremista, terrorista (nientemeno). perché "fa brutto". a coloro che mi dicono che bisogna cercare di far quel che si può, che non si può buttare via il bambino con l'acqua sporca, devo chiedere: e il bambino quale sarebbe?

ieri i media riportavano un dato agghiacciante: nell'84 l'evasione fiscale su scala nazionale ammontava a un paio di decine di miliardi di euro. vent'anni più tardi l'evasione ha raggiunto i 240 miliardi di euro. finita la stagione del terrorismo, in questi vent'anni le cose si sono messo meglio o peggio?

secondo me, peggio e non solo per colpa del nano che altri non è se non la massima espressione di un modo di pensare tanto odioso e irresponsabile quanto dannoso per tutto il paese. lui è la quintessenza del malcostume italiano che è tanto più pericoloso quanto "moderato". il moderato non va a scippare la pensionata per avere 200 euro in più alla fine del mese. si "limita" a non pagare le tasse. poi pretende la strada bene asfaltata (dal comune, con i soldi pubblici ovvero con le tasse che lui non ha pagato). il moderato, questo gran figlio di puttana, vota contro la procreazione assistita ed è contro l'aborto terapeutico. se necessario, tanto, lui piglia l'aereo e va a farsi fare il servizio all'estero. il moderato di merda prima firma il programma dell'unione che comprende i pacs, ma una volta vinte le elezioni dice che hanno ragione i vescovi e sabota pure i dico. il moderato del cazzo si entusiasma per la manifestazione pacifista di roma che è uno schiaffo alla politica militarista e filo-americana di berlusconi, poi vince le elezioni e aumenta le spese militari come nessun altro prima di lui, acconsente all'ampliamento della base americana di vicenza, manda più truppe e armi d'attacco in afghanistan. il moderato bacchetta la gioventù che rimane in casa dei genitori troppo a lungo, che non crede più nella famiglia, che non fa figli, però poi gli sta bene la legge 30 che mette un esercito di giovani (e meno giovani) nella condizione di prendere salari da fame e senza neppure alcuna certezza sulla continuità del lavoro, perché questo gli permette di "risparmiare" sul costo della produzione. con quello che risparmia, poi, si compra la porsche invece di investire in innovazione. il moderato, di fronte a chi lo critica, ti guarda con l'occhio lesso da arrogante e, da dietro il baffo o meglio il baffino, ti dice: bisogna essere realisti, certe cose non si possono fare. ma allora, che ti venga un cancro, me lo dici prima delle elezioni.

ieri ho visto, tardi lo so ma meglio tardi che mai, il film di al gore "la verità scomoda". come si sa, il film parla del riscaldamento globale per cercare di sensibilizzare la gente. esiste una somiglianza palese tra la preoccupazione per l'ambiente e quello per la legalità e la giustizia in italia: in entrambi i casi, mettere la testa sotto la sabbia pensando che siano solo balle, che alla fine ce la caveremo lo stesso, che intanto basta che stiamo bene (o decentemente) la mia famiglia e io e degli altri chi se ne frega... tutte queste scuse non bastano più, non ci salvano. sul fronte dell'ambiente c'è stato el niño, non abbiamo fatto abbastanza e abbiamo poi avuto new orleans. il peggio deve ancora venire. per fine secolo ci aspetta la scomparsa di grandi città, inghiottite dalle acque. venezia tra queste, giusto per guardare in casa nostra. mancherà l'acqua al 40 per cento della popolazione mondiale, buona parte d'italia inclusa.

sul fronte dell'italia, se non riusciamo più a indignarci e a pretendere il cambiamento, l'evasione che è salita da 20 a 200 miliardi di euro salirà ancora e, alla fine, lo stato si dissolverà. come, è difficile da prevedere. ma di certo uno stato che si permette di offrire 570mila auto blu a una pletora di portaborse laddove stati come la francia o la germania (più ricchi e popolosi di noi) ne usano dieci volte di meno... non ha vita lunga. ma una dirigenza che non sia in grado di correggere questo andazzo e un popolo che non lo reclami e non lo imponga, forse non hanno neppure il diritto di essere entità nazionale.

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