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Nucleare, no grazie

Posted by Max on 11:36
In Germania stamattina la radio riportava questa notizia: i risultati di un'indagine dimostrano che l'insorgenza di tumore al sangue nei bambini sotto i cinque anni aumenta proporzionalmente alla vicinanza alle centrali atomiche.
Direi che si commenta da sé.

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Cervelli fini

Posted by Max on 13:56
Nell'ecosistema italiano, che si mantiene non con progetti ma con la voce grossa fatta a turno da questa o quella categoria, con le pressioni delle lobby, e dove quelli che hanno meno forza contrattuale lo prendono regolarmente nel culo, politici e giornalisti (verginelle mai colpevoli di niente) hanno pure la faccia tosta di giudicare inqualificabile l'atteggiamento degli autotrasportatori.

E dove sta questa gentaglia quando le categorie denunciano l'impoverimento, il degrado, la mancanza di sicurezza, gli inadempimenti contrattuali quando esista un contratto... Io me li ricordo i tranvieri di Milano, non molto tempo fa. Stessa storia: anni a ripetere che non avevano più un contratto, che lo stipendio era (è?) da fame, che non ce la facevano più. Esaurita la pazienza, sciopero, Milano nel caos, precettazioni, accuse e insulti reciproci... Allora, in Italia è solo questione di "corporazioni" come le chiamano, o è questione che se non si arriva al conflitto duro non si muove mai nulla?

E perché le altre categorie che si trovano in condizioni simili non solidarizzano? Perché l'insegnante mortificato, il precario laureato del call center, lo stagista a titolo gratuito, il capofamiglia che non ce la fa ad arrivare alla fine del mese con lo stipendio - invece di lamentarsi perché manca la benzina o il panettone - non raggiunge i trasportatori in lotta? Forse perché il passo richiede un cervello un po' più espanso di quello di Simpson (vedi foto), e una solidarietà meno ipocrita di quella da paronato parrocchiale?

Poi leggi che in Italia c'è il rischio della disintegrazione sociale. Sbagliato, non c'è il rischio, è una cosa già avvenuta. E in qualche misura, temo, pure meritata.

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Ce n'è per tutti

Posted by Max on 10:58
La7 sospende il Decameron di Luttazzi perché insulta Ferrara.
Due cose.

1 - Luttazzi è uno di quelli che hanno aperto il fuoco contro Grillo all'indomani del V-Day. Proposte sbagliate, sbagliato il metodo, diceva. Poi lui va su La7 a dire che immagina la vasca con Ferrara dentro e Berlusconi che gli piscia addosso, quell'altro che gli caga in bocca, e la Santanché che frusta tutti in completo sado-maso. E sarà questo il modo migliore per cercare di cambiare le cose, no, Luttazzi?

2 - Nonostante il fatto che Luttazzi sia evidentemente un pirla, come dimostrato, il motivo per cui ha usato quelle immagini oniriche è assolutamente condivisibile. Vale a dire lo schifo per un cretino (Berlusconi) che ha il coraggio di dire che lui in fondo era contrario alla guerra. Infatti la manifestazione per la pace di Roma l'ho oscurata io, non lui. Prostrato davanti ai piedi e alla volontà di Bush mi ci sono messo io, non lui. E Ferrara, che gli insulti li merita sempre e comunque a prescindere da chi li pronuncia, andava in televisione a dire che chi si opponeva alla guerra era un "figlio di Saddam", un terrorista addirittura. Dunque Luttazzi è un pirla, ma un pirla che ha ragione da vendere.

Continuo a divertirmi, poi, leggendo le notizie. Mastella il moderato intima al centrosinistra di modificare il decreto-legge eliminando le misure anti-omofobia, "altrimenti è finita". Dare degli ultimatum è notoriamente il segno di una misura moderata e di una disponibilità al compromesso. Ma i radicali brutti e cattivi, ovvio, sono quelli della sinistra. Una logica ferrea.

Infine ieri sera, il direttore del TG1 intervista Pansa, Feltri e un altro paio di teste fine di cui, grazie al cielo, neppure ricordo il nome. Questi vanno a dire che il precariato non è poi tanto male, che una volta lo si faceva senza tante storie, che all'estero si chiama mobilità, flessibilità, anzi è una cosa positiva perché permette di fare diverse esperienze. E poi permette di formare professionalmente senza pagare un apprendista come un professionista.
Vorrei andassero a dirlo in una piazza di fronte al nugolo di cinquantenni espulsi dal mercato e non in grado di trovare una collocazione lavorativa per una cifra superiore ai mille euro al mese. In alternativa, di fronte al nugolo di laureati costretti a affrontare mesi, anni di lavoro stagista non retribuito. E poi dovrebbero fare una bella esperienza di un simile precariato. Poi ne riparliamo.

Per concludere, il direttore che assomiglia al compagno di classe del primo banco che tanto mi stava sui coglioni, sempre bravino e perfettino e pronto a leccare il culo del professore, che lamenta lo stillicidio contro i giornalisti, povere vittime di cotanta malvagità, ritenuti responsabili o corresponsabili del dramma che si consuma in Italia. Ma quando mai? Giornalisti indipendenti, che non sottostanno a nessuna direttiva, non sono i lacché dei politici, chiaro, ovvio. Meglio di Totò. Ma io ho più rispetto per le prostitute da strada.

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Moderati mannari

Posted by Max on 11:13
La Binetti ciliciata non vota il decreto sul quale viene posta la fiducia, ma i radicali intransigenti stanno a sinistra.
L'Unione non rispetta il programma proposto agli elettori prima delle elezioni, ma l'antipolitica la fa Grillo.
Questa è l'Italia. Questi sono i media.
Se qualcuno decide di emigrare, offro appoggio logistico.

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