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Ce n'è per tutti

Posted by Max on 10:58
La7 sospende il Decameron di Luttazzi perché insulta Ferrara.
Due cose.

1 - Luttazzi è uno di quelli che hanno aperto il fuoco contro Grillo all'indomani del V-Day. Proposte sbagliate, sbagliato il metodo, diceva. Poi lui va su La7 a dire che immagina la vasca con Ferrara dentro e Berlusconi che gli piscia addosso, quell'altro che gli caga in bocca, e la Santanché che frusta tutti in completo sado-maso. E sarà questo il modo migliore per cercare di cambiare le cose, no, Luttazzi?

2 - Nonostante il fatto che Luttazzi sia evidentemente un pirla, come dimostrato, il motivo per cui ha usato quelle immagini oniriche è assolutamente condivisibile. Vale a dire lo schifo per un cretino (Berlusconi) che ha il coraggio di dire che lui in fondo era contrario alla guerra. Infatti la manifestazione per la pace di Roma l'ho oscurata io, non lui. Prostrato davanti ai piedi e alla volontà di Bush mi ci sono messo io, non lui. E Ferrara, che gli insulti li merita sempre e comunque a prescindere da chi li pronuncia, andava in televisione a dire che chi si opponeva alla guerra era un "figlio di Saddam", un terrorista addirittura. Dunque Luttazzi è un pirla, ma un pirla che ha ragione da vendere.

Continuo a divertirmi, poi, leggendo le notizie. Mastella il moderato intima al centrosinistra di modificare il decreto-legge eliminando le misure anti-omofobia, "altrimenti è finita". Dare degli ultimatum è notoriamente il segno di una misura moderata e di una disponibilità al compromesso. Ma i radicali brutti e cattivi, ovvio, sono quelli della sinistra. Una logica ferrea.

Infine ieri sera, il direttore del TG1 intervista Pansa, Feltri e un altro paio di teste fine di cui, grazie al cielo, neppure ricordo il nome. Questi vanno a dire che il precariato non è poi tanto male, che una volta lo si faceva senza tante storie, che all'estero si chiama mobilità, flessibilità, anzi è una cosa positiva perché permette di fare diverse esperienze. E poi permette di formare professionalmente senza pagare un apprendista come un professionista.
Vorrei andassero a dirlo in una piazza di fronte al nugolo di cinquantenni espulsi dal mercato e non in grado di trovare una collocazione lavorativa per una cifra superiore ai mille euro al mese. In alternativa, di fronte al nugolo di laureati costretti a affrontare mesi, anni di lavoro stagista non retribuito. E poi dovrebbero fare una bella esperienza di un simile precariato. Poi ne riparliamo.

Per concludere, il direttore che assomiglia al compagno di classe del primo banco che tanto mi stava sui coglioni, sempre bravino e perfettino e pronto a leccare il culo del professore, che lamenta lo stillicidio contro i giornalisti, povere vittime di cotanta malvagità, ritenuti responsabili o corresponsabili del dramma che si consuma in Italia. Ma quando mai? Giornalisti indipendenti, che non sottostanno a nessuna direttiva, non sono i lacché dei politici, chiaro, ovvio. Meglio di Totò. Ma io ho più rispetto per le prostitute da strada.

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