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speriamo negli ufo?

Posted by Max on 09:32
il corriere pubblica oggi una notizia che mi fa riflettere per l'ennesima volta sulla perniciosità della chiesa.

Eureka! Archimede ritrovato.
Grazie a una nuova tecnica a raggi X e al duro lavoro di studiosi americani, sono stati ritrovati sette trattati del matematico greco.
(...) sette trattati di Archimede, alcuni dei quali mai letti prima, che giacevano nascosti su una pergamena riciclata da monaci ortodossi (...) Nel tredicesimo secolo, la pergamena fu riciclata da un monaco di Gerusalemme, di nome Johannes Myronas. Armato di pietra pomice e succo di limone (o forse latte), Myronas dissolse i testi matematici per apporre sulla pergamena – che tagliò a metà e di cui modificò il verso di scrittura – delle preghiere greco-ortodosse. Poi, nel ventesimo secolo, questa volta a Parigi, furono aggiunti disegni in oro raffiguranti gli evangelisti Matteo, Marco, Luca e Giovanni, al fine di impreziosire la carta pergamenata. Ma così facendo il lavoro iniziale fu quasi distrutto. (...)


ora, se l'amanuense sapeva scrivere, sapeva anche leggere. magari non era un matematico, magari non poteva comprendere a fondo il contenuto, ma porca troia: se i manoscritti sono del terzo secolo avanti cristo e l'amanuense ha scritto le sue menate nel tredicesimo dopo cristo, vuol dire che è andato a prendere una pergamena vecchia di 1500 anni! come se io oggi andassi a prendere un documento del 500 per scriverci i cazzi miei. non proprio un'idea brillante.

per non parlare del fatto che questo stronzo (bisogna chiamarlo col suo nome) va a cancellare un documento scientifico per scriverci cosa? delle preghiere greco-ortodosse. ma fossero state anche buddiste, musulmane o anasazi. chi se ne frega? sarà più importante archimede, o no?

poi mi guardo intorno, penso alle stragi e ai genocidi nelle americhe benedetti dalla chiesa, i falò degli "eretici". penso a galileo e a quanta altra gente è stata "cancellata" perché scomoda, o perché la verità scientifica veniva considerata pericolosa per il potere, il potere temporale della chiesa. poi penso alle scuse con cinque secoli di ritardo, quando ormai le cose sono cambiate e le scuse non contano più niente se non a lavarsi la coscienza. lindi e puliti, pronti a rifare le stesse porcate che oggi si chiamano neo-con e teo-con (creazione invece di evoluzione), lotta ai diritti di tutti (coppie di fatto, omosessuali), lotta alla ricerca curativa (staminali, procreazione assistita), lotta ipocrita alla droga (la vigna schiavizza e accoppa ben più della canapa), lotta all'alleviamento del dolore e a una morte serena. sempre la solita storia. poi, fra qualche secolo, quando la ricerca e la scienza avranno trovato nuove soluzioni, qualche papucolo (se mai ce ne saranno ancora e spero ardentemente di no) verrà a raccontarci di tempi che sono cambiati, offrendo scuse per i "peccati" del passato e al tempo stesso battagliando sulle nuove frontiere.

e per cosa? per difendere l'umanità? la critianità? no. per difendere (e possibilmente incrementare) la posizione di potere.

se atterrassero degli alieni che ci spiegassero come sono andate le cose con la vita, con l'universo, che ci dicessero che questa storia del creatore e della religione non sono altro che fregnacce di un branco di turlupinatori... sarebbe semplice. temo invece che dovremmo liberarci da soli da questa malattia perniciosa e millenaria, se mai ci riusciremo. probabilmente è il prossimo salto verso il progresso. affidarsi agli alieni è un po' come credere che gli americani possano esportare in iraq la democrazia a suon di bombe. la democrazia, o qualunque cosa sia quella in cui viviamo, è il frutto di lotte, guerre, rivoluzioni e resistenze. ci sono voluti secoli ma alla fine il re lo abbiamo cacciato. oggi solo uno sparuto gruppetto di gente anacronistica vorrebbe tornare alla monarchia. c'è solo da sperare che un po' alla volta succeda lo stesso anche con la religione. e allora non ci saranno più amanuensi come Myronas che distruggono documenti scientifici vecchi di oltre un millennio per scrivere l'ennesima versione delle loro minchiate.

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usurai

Posted by Max on 18:52
INDULTO: CDL E UNIONE TROVANO ACCORDO SU ESCLUSIONE USURA

cazzo, come farà adesso l'italia senza banche?

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beppe for president

Posted by Max on 11:53
cari fautori del "bisogna andare a votare". cari sostenitori del "la sinistra è meglio della destra".

c'è voluto meno del previsto per dimostrare quello che sostenevo io. avevate torto, e maledetto me che vi ho dato retta.
andate a leggervi le dichiarazioni di questi BASTARDI riguardo all'indulto. leggetevi i risultati di questa porcata! perfino rifondazione, perfino la rosa nel pugno! per loro non è uno scandalo che stia fuori dalla galera chi ha turlupinato gli italiani, affondato aziende, sputtanato lo stato e stabilito che chi più ha soldi meno ha da temere. no, per loro "tanto nessuno di questi è in carcere, quindi non c'è allarme sociale". ma... ma porc...
le cose stanno molto diversamente. nessuno di questi sta in carcere - DOVE DOVREBBE TROVARSI! - questo è lo scandalo, il segno di quanto sputtanata sia la moralità nel paese. e poi vengono a prenderci per il culo con "la certezza della pena"...
destra e sinistra? il "partito democratico"? ma andate affanculo! vi fate le leggi per salvare il culo a voi stessi e ai banditi della finanza coi quali siete un tutt'uno. che vi venga un cancro fulminante, cazzo!

e ai pochi che mi leggono e che vogliono ancora illudersi, un avvertimento. non azzardatevi, non azzardatevi mai più a venirmi a dire che questi sono meglio degli altri, che bisogna fare la politica dei piccoli passi, che l'importante è che non governi berlusconi, la desistenza, la speranza... e vi risparmierete di venire pesantemente insultati.

mi sono rotto i coglioni, e soprattutto mi sono rotto i coglioni della mentalità da boyscout... "bisogna accontentarsi, le cose bisogna cambiarle dal di dentro, se non voti non ti puoi lamentare"... STRONZATE. siete quelli che pur non volendo diventare assassini state a discutere se è meglio usare la pistola o la mannaia, cazzo.

nessuno mi venga a dire che non ci sono alternative. le alternative si creano. volete fare un investimento sulla vita? compratevi (possibilmente originale) il dvd dell'ultimo spettacolo di beppe grillo, e dopo aver riso e pianto guardando lo spettacolo, andate a guardarvi il secondo dvd, quello con le interviste a luminari della finanza, dell'economia... e allora, forse, vi renderete conto del perché non ha più senso barrare croci su caselle pre-stampate.

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condiloma schiava subito

Posted by Max on 17:49
notizia di repubblica, inerente la crisi tra libano e israele

17:00 Rice, la cattura di soldati destabilizza la regione
La cattura da parte degli Hezbollah libanesi di due soldati israeliani destabilizza la regione mediorientale. Lo ha detto la segretario di Stato Usa, Condoleezza Rice, a Parigi per un vertice dei ministri degli esteri dei sei grandi sul nucleare iraniano. La Rice ha anche chiesto che la Siria prema per una "soluzione positiva".


già. invece la detenzione in israele di donne e bambini palestinesi contribuisce grandemente a rasserenare gli animi.

ogni volta che quell'orco travestito da donna apre la bocca, a me viene voglia di vederla raccogliere il cotone sotto la frusta del badrone biango.

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post-partita

Posted by Max on 16:48
innanzitutto faccio fatica a relazionarmi con gli altri perché non ho quasi più voce, il che la dice lunga sullo stress al quale le corde vocali sono state sottoposte.

subito dopo la fine della partita sono stato tempestato di telefonate e di messaggini sul cellulare. a un certo punto avevo mio padre al telefono su rete fissa e un amico tedesco al cellulare (mio padre non parla tedesco, il mio amico non parla italiano).

poi io e mia moglie siamo saliti in macchina per una giro d'onore in città, strombazzando come ossessi. mai fatto prima. c'era molta polizia, un sacco di macchine italiane a fare i caroselli, bandiere, sciarpe... fatto un giro, sufficiente, e via a casa. anche perché i tedeschi...

già, capitolo tedeschi: a karlsruhe, grande una volta e mezza padova, si sono menati come avevo previsto. tra parentesi, poi vengono loro a fare la morale agli altri chiamandoci "gente che non sa perdere"... ma tirem' innans. per strada ieri notte la stragrande maggioranza se ne stava tranquilla, ma bruchsal non è karlsruhe. 40mila abitanti appena. alcuni abbaiavano con piglio aggressivo, alcuni mostravano il dito. un cretino in mezzo alla strada tentava di innervosire gli italiani al volante facendo finta di buttarsi sotto la macchina mentre passavano. perché lui non sa che noi italiani non abbiamo la stessa cultura del pedone che hanno in germania. facesse la stessa cazzata in italia, sarebbe finito stirato al primo colpo... qualcuno rispondeva festosamente al nostro strombazzamento.

in ufficio stamattina aria compunta, qualche congratulazione a denti stretti, clima da 8 settembre. quelli che più si erano esposti pigliando per il culo si sono dimostrati anche più bravi e sinceri nel riconoscere il merito dietro al risultato. ma è ovvio, sono anche quelli che più s'intendono di calcio. io mi sono presentato con una bottiglia di prosecco, la maglia tedesca addossoe la promessa (sempre gradita) di fare la pizza per tutti i colleghi. la maglia ha una doppia funzione: ai rispettosi dico che solidarizzo con loro, anche perché noi italiani siamo passati 16 anni fa attraverso il loro dramma di oggi. a quelli più pimpanti dico che dopo aver accoppato l'orso, mi fregio della sua pelliccia :)

e questo penso sia tutto. la vita continua.

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italia, avanti!

Posted by Max on 15:35
la germania ha una squadra nazionale debole, che ha progredito nel cammino di questo mondiale perché ha trovato di fronte una serie di squadre materasso. ha faticato non poco contro una polonia inesistente, ha sofferto e avrebbe probabilmente perso la partita contro l'argentina se l'arbitro avesse concesso il rigore grande come una casa all'84° minuto del secondo tempo.

seppure la repubblica ceca valeva più della polonia, è vero che ognuno fa i conti in casa propria. pur combattendo, abbiamo rifilato un 3:0 nei quarti all'ucraina. i tedeschi hanno a malapena portato a casa la pelle. adesso siamo alla resa dei conti. loro hanno già affrontato tempi supplementari, noi siamo più freschi. loro hanno preso quattro pappine a firenze. noi abbiamo una striscia di imbattibilità contro di loro, specialmente quando conta (semifinale '70 e finale '82). loro hanno il tifo e la pressione psicologica sugli arbitri. gli scontri fra noi e loro sono sempre stati tesi, ma mai cruenti. eppure l'aria è cambiata, e io personalmente temo il peggio.

questa nazionale tedesca, lo ripeto, è debole. ma nel frattempo sono entrati altri, nuovi fattori che con la manifestazione sportiva non hanno nulla a che vedere.

sembrerà strano, ma mai prima di queste settimane si sono viste tante bandiere tedesche applicate alle auto, issate su pennoni o esposte alle finestre. sembra un dato superficiale, ma superficiale non è. per 60 lunghi anni, mostrare la propria bandiera in germania equivaleva a dichiararsi nazionalisti, e per estensione, aderenti agli aspetti più deteriori del nazionalismo tedesco. insomma un tabù. per la prima volta dalla fine della guerra e del regime, la gente ha trovato un motivo e il coraggio per lasciarsi alle spalle questo aspetto della propria storia patria. e questo, a mio avviso, è un bene.

giovedì 29 giugno, però, un settimanale di tradizione moderata come der spiegel, nella sua versione online ospitava un articolo pesantemente offensivo nei confronti non solo della nazionale di calcio italiana, ma di tutti gli italiani in genere che sono stati apostrofati come - testualmente - "forme di vita parassitarie". sarà una coincidenza particolarmente spiacevole, ma già 70 anni fa altra razza venne definita con parole quali vermi, scarafaggi, parassiti.

non ho la benché minima intenzione, con questo riferimento, di sottindendere un ritorno a quella mentalità, per carità di dio. però è pur vero che da due giorni a questa parte, coincidenti con l'apertura del caso frings e la chiusura dello stesso da parte della fifa, la bild zeitung ha scatenato i più bassi istinti del popolino e purtroppo non solo del popolino. per la bild, saremmo stati noi italiani a denunciare frings alla fifa, noi a premere per una squalifica, noi a fornire le immagini. noi inteso come federazione italiana, ma per estensione ogni singolo italiano. il motivo della nostra congiura: la paura di perdere.

ora, la bild zeitung viene spesso citata in italia perché in germania ne vengono vendute circa mezzo milione di copie al giorno. questo starebbe a indicare l'elevato interesse dei tedeschi per le notizie, per l'informazione. ma sarebbe bene - anche per le nostre statistiche e sensi di inferiorità - che si andasse anche a vedere cosa è la bild zeitung. un pseudo-giornale scandalistico alla stregua del bignami di novella 3000, di quattro pagine, la prima delle quali contiene di solito solo un paio di titoli a caratteri cubitali. e questa sarebbe la pietra di paragone? questo sarebbe l'indice dell'interesse tedesco per l'informazione? ma perfino chi legge il foglio o la padania riceve informazioni più corrette del lettore della bild!

per qualsiasi persona dotata di intelligenza, le accuse che ci hanno mosso bild e spiegel sono ridicole e, semmai, la riprova della consapevolezza di essere più deboli. per qualsiasi persona normale basta andare a leggere l'articolo che la süddeutsche zeitung (cioè un vero giornale) pubblica oggi per scoprire che sono balle, che l'italia non ha fatto alcuna pressione. ma a chi interessa oggi essere obiettivi?

perdere questa partita per i tedeschi significa non tanto e non solo perdere una coppa che ogni nazione ospitante desidera poter conquistare, ma significa dover riporre le bandiere senza la vittoria finale (oddio queste due parole!!!). significa farsi battere non da giocatori avversari di livello almeno paritetico, ma da una federazione sconvolta dagli scandali, moralmente deprecabile e chi più ne ha più ne metta. significa aver sollevato l'orgoglio nazionale e ritrovarselo frustrato, e frustrato dall'italietta per giunta.

ecco allora che questa partita i tedeschi, nel loro immaginario collettivo, la DEVONO vincere. anche la prossima ma soprattutto questa. che in ogni caso è la "vera" finale morale di questo torneo. e allora non basta la pressione psicologica sull'arbitro dovuta al fattore campo, che abbiamo giá visto in germania-argentina. non basta il dodicesimo uomo rappresentato dal tifo sulle tribune. bisogna attaccare l'avversario sul piano etico, morale, accusandolo e quasi disumanizzandolo come si fa nelle guerre con la propaganda.

ho sentito gente dire che non meritavamo la semifinale perché il rigore contro l'australia non c'era. negare il valore della nostra squadra (che pure a tratti non ha brillato) è strumentale per sentirsi intimamente più forti. ho sentito gente altrimenti piuttosto equilibrata sbraitare che andiamo fischiati dall'inizio alla fine. frings è stato squalificato e invece di accettare la punizione ci si scagliano addosso. avessimo fatto lo stesso quando totti venne cacciato dagli europei del portogallo per aver sputato al danese poulsen... eppure anche le circostanze erano simili: condanna inflitta sulla base di riprese televisive, con la differenza (non marginale) che in portogallo furono i danesi stessi a portare le immagini alla uefa, mentre qui le immagini la fifa le ha prese dalla zdf che a suo volta le aveva richieste di propria iniziativa a sky. due pesi e due misure. loro si giustificano con lo spirito nazionale, noi neppure ci opponemmo al giudizio uefa. la dice lunga su chi sia effettivamente corretto e chi sia, invece, censurabile. comunque non è più il clima di festa che si poteva e doveva desiderare, contribuire a realizzare. la scritta sulle magliette, a time to make friends, è diventato niente di più e niente di meno che un motto vuoto riempito di furore fanatico.

questa sera, specialmente se vinceremo noi, una birra e una parola di troppo, uno sfottò, qualsiasi stronzata potrà dare inizio alla violenza. lo dico perché anche io, che non sono poi così fanatico del calcio, avrei voglia di vomitare addosso a una serie di personaggi che mi hanno e ci hanno attaccato in maniera inqualificabile, offensiva, gratuita. avrei voglia di picchiarli per la loro idiozia e arroganza, la pericolosità insita nell'estremizzazione delle umane passioni. non ho voglia di stare a sentire, dopo, sempre dopo, come è potuto succedere, perché, quali responsabilità della stampa, quali dei commentatori, i soliti scaricabarile e una festa rovinata. spero di non essere una cassandra, ma intanto stasera me ne starò a vedere la partita in casa.

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forza argentina

Posted by Max on 16:21
il pseudo-articolo del pseudo-giornalista tedesco, apparso su der spiegel e poderosamente offensivo è stato commentato da più parti. sull'articolo in sé c'è poco da aggiungere. che alcune delle accuse possano avere barlumi di fondamento, è vero. che l'articolo non solo li esageri, ma li trasformi in una generalizzazione indiscriminata è altrettanto vero. che il contenuto e anche il tono travalichino la satira e anche la critica per sfociare nel più becero rancore, e financo razzismo con offese francamente gratuite, mi pare altrettanto evidente. quello che mi colpisce e mi offende di più, invece, è l'assenza di reazioni da parte di conoscenti tedeschi.

il 4 luglio 2003, il sottosegretario stefano stefani - legaiolo - sparò commenti in parte veri ma esagerati e fuori luogo, nonché stupidamente generalizzanti e indiscriminati contro i tedeschi. li chiamò biondi stereotipati, chiassosi e ubriaconi. anche qui, non c'è dubbio che qualche fondamento di verità ci possa anche essere, ma la stampa tedesca urlò, si stracciò le vesti, chiamò al boicottaggio delle vacanze in italia. il sottosegretario fu costretto - giustamente - a dimettersi, il cancelliere schröder venne in italia per rasserenare gli animi. fummo in tanti, tra gli italiani e in particolare tra noi italiani all'estero, a vergognarci per la pessima figura, per i pessimi rappresentanti istituzionali, e a simpatizzare coi tedeschi.

al mio arrivo in ufficio, stamattina, ho inviato copia dell'articolo di spiegel a parecchi colleghi. i quali con aria mezzo divertita e mezzo taciturna hanno - praticamente tutti - glissato.

non credo si tratti di qualcosa che considerano vergognoso. non credo pensino che quel giornalista abbia offeso noi e la germania per il solo fatto di trattare altra gente a quel modo. superficialità? arroganza? due pesi e due misure? non so, so solo che l'assenza di reazione mi scandalizza molto più del contenuto dell'articolo stesso. così come non mi accontentano le scuse offerte da spiegel per la "cattiva scelta delle parole", che alla fine non smentisce i contenuti. è come se mi avessero dato del coglione e poi si scusassero per aver detto coglione invece di imbecille. e questo in un paese dove la sensibilità per i toni arriva al punto da aver creato una perla di saggezza quale "der Ton macht die Musik", ovvero è il tono che crea la musica...

comunque un risultato l'articolo l'ha ottenuto. se prima ero moderatamente per una vittoria dell'argentina, venerdì prossimo, ora sono decisamente pro-gauchos.

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la padania dagli occhi a mandorla

Posted by Max on 14:04
leggo il corriere di oggi (ecco l'articolo) e non so se scompisciarmi dalle risate o se prendere il mitra e le bombe per scendere in lombardia e fare una strage. le roccaforti della lega, gli strenui difensori dell'"ognuno a casa propria", del "gli immigrati ci rubano il lavoro", eccoli lì, gli stessi personaggi, al confine con il ticino, ogni giorno, sfruttando un accordo tra svizzera e italia che permette loro di andare a vendere il proprio lavoro di imbianchino, idraulico, muratore per meno della metà dei loro colleghi svizzeri. insomma vanno a rubare il lavoro in casa altrui. questi sì vanno a rubare il lavoro, altro che l'immigrato che va a rovinarsi i polmoni nelle concerie, o a rovinarsi la schiena a raccogliere pomodori!

morale: se i cinesi vengono in italia a vendere la loro merce a prezzo inferiore bisogna fare le guerre, mettere dazi e via discorrendo; ma se siamo noi che andiamo in svizzera a svendere il nostro lavoro, allora è tutto regolare, allora è "libera impresa", "libero mercato", "competizione". o meglio, è avere la faccia come il culo.

sganasciandomi vado un attimo a vomitare. poi torno.

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scusi, è la faccia o il culo?

Posted by Max on 15:44
l'anno scorso, proprio di questi tempi andammo a votare per il referendum inerente la procreazione assistita. la dirigenza vaticana invitò i credenti a non votare, per far così mancare il quorum, invalidando il referendum stesso.
l'astuzia, poi sfruttata come da calcolo di rigore, portò i politici baciapile a dire che aveva vinto la maggioranza. in realtà - e lo sappiamo tutti - vinse una minoranza suffragata da quanti si sarebbero comunque astenuti e da quanti se ne sbattono altamente le balle, i quali per tradizione ai referendum sono parecchi. gianfranco fini, col quale mi son trovato d'accordo in quell'occasione, fece scalpore dichiarando che lui a votare ci sarebbe andato e che invitare a non andare a votare è diseducativo. giusto sarebbe stato che la gente si informasse e che fosse andata a votare con cognizione di causa.

quello che trovo educativo, invece, è riportare qui l'appello di oggi, espresso di nuovo dalla dirigenza dello stato del vaticano - meglio nota come clero - riguardo al prossimo referendum, quello sulla cosiddetta devolution. da repubblica di oggi:

Referendum, monito dei vescovi:
"Votare è un dovere civico"
ROMA - I vescovi richiamano gli italiani al proprio dovere civico di elettori invitandoli ad andare alle urne per il referendum sulla Costituzione. Un monito, quello espresso attraverso la Sir - l'agenzia dei vescovi - volto a impedire l'astensionismo. (...)

come dicevo tempo fa: riportarli a avignone, oppure paracadutarli su un'isola sperduta dell'oceano pacifico. non c'è altra soluzione.

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zapatero presidente del consiglio italiano, por favor

Posted by Max on 11:17
abbiamo comunicato al fiden alleaten che portiamo via il culo dall'iraq, e ci ha risposto "e chi se ne incula? tanto non contate un cazzo!". lo sapevamo già, grazie.
l'idiota nano e pelato ha risposto inviando una slinguazzata virtuale agli stivali di adolf bush, aggiungendo che se per cortesia qualche tirapiedi tipo heinrich rumsfeld volesse degnarsi di cagargli in testa o pisciargli in bocca, lui ne sarebbe felicissimo. basta che hermann cheney non lo inviti a caccia.
comunque possiamo essere contenti. questa volta pare che ce la caviamo sì senza risultati, ma almeno abbiam pagato davvero solo un pugno di morti per "esserci". e poi, scusa, non siamo stati invasi. non è già un grande risultato?
intanto stasera prepariamoci a perdere contro il ghana.

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castelli? solo baracche!

Posted by Max on 11:48
ieri quel genio di castelli, per fortuna ex ministro della giustizia, riguardo alla grazia concessa a bompressi si è espresso con due concetti. il primo, si è consumato un atto di ingiustizia. il secondo, napolitano avrebbe dimostrato di non essere il presidente di tutti.
per una volta gli devo dare ragione. si è effettivamente consumato un atto di ingiustizia, che è quello operato da castelli nell'usurpazione di un diritto che era chiaramente attribuito al solo capo dello stato. questo imbecille ha di fatto posto un veto per anni, arrogandosi un potere che non aveva e costringendo ciampi a ricorrere alla corte costituzionale. se non fosse scaduto il mandato, sarebbe stato ciampi stesso a concedere la grazia.
ciononostante mi piace pensare che quel genio di castelli abbia ragione anche quando dice che napolitano non è il presidente di tutti. di furbastri e gentaglia come l'ex ministro della giustizia spero proprio che napolitano non sia mai presidente. gentaglia alla quale non interessa il diritto che non sia il proprio, che antepone le proprie convinzioni - per quanto bizzarre - alla legge.
ora aspettiamo con ansia che i legaioli lo prendano nel culo al referendum e poi speriamo che geni come castelli non trovino più spazio, né politico né mediatico.

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la cagna di bush

Posted by Max on 15:33
c'è gente che avrà pure del talento nello scrivere e intervistare. il talento li avrà pure fatti diventare ricchi e famosi. una cosa tira l'altra. fama e ricchezza schiudono le porte di giornali e televisioni. ora, aver talento e fama e ricchezza non significa automaticamente aver sempre ragione. la possibilità molto concreta di sparare delle emerite stronzate è sempre lì in agguato. con due differenze, rispetto alla massa di sconosciuti.
quando un ricco e famoso spara una cazzata, i media sono subito pronti a dare risalto. ma non con intento correttivo, che non è comunque compito loro: vanno semplicemente a nozze con gli scoppiettii.
la seconda differenza è che quando un personaggio noto le spara grosse, finisce spesso che qualcuno meno famoso decide di prendere le cazzate per oro colato e combina cazzate.
fra sparare cazzate e fare cazzate c'è una notevole differenza. non capita di rado, infatti, che dopo averle sparate grosse e aver contribuito a che qualcuno le facesse grosse, chi le ha solo dette si rimangi tutto, ammetta di aver esagerato, essere stato frainteso dalla stampa o dai lettori. insomma si defili dalla propria responsabilità. quelli che invece le cazzate le fanno, ci restano poi impigliati. sempre se non sono famosi e, soprattutto ricchi.

oriana fallaci ha del talento, è famosa, è ricca, e spara cazzate. l'ultima della serie, e di nuovo contro l'islam, dice che potrebbe mettere delle bombe per far saltare la moschea prevista in costruzione in toscana. i giornali dànno risalto. speriamo che a nessuno venga in mente di fare davvero quello che lei, forse in preda a senilità rimbambente all'ultimo stadio, propugna con tanta disinvoltura. ma che je frega, tanto lei vive nell upper east side...

ora, con tutte le occasioni in cui i giornalisti si autocensurano per non far torto a questo o a quel protettore, per una volta potrebbero anche censurare la cagna di bush, al solo scopo di non esacerbare gli animi. invece è come nel calcio: prima si caricano le partite, poi si accusano i tifosi quando scoppiano gli incidenti. ma vaffanculo, no? vaffanculo alla fallaci e vaffanculo a questo tipo di giornalisti.
intanto qui grandina, porca troia.

p.s. peccato che la lettera a un bambino mai nato non sia stata scritto dalla madre dell'oriana, e peccato che quella mai nata non sia lei.

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totti, del coraggio e dell'ipocrisia

Posted by Max on 13:49
eddai, no? sarebbe ora di finirla con l'ipocrisia.
un sacco di cattolici adoperano il preservativo, ma se li interroghi nicchiano perché "non sta bene" dire che santa madre chiesa spara cazzate.
e che la mafia sta dentro ai partiti, ma guai a dirlo perché se lo dici vuol dire che sei comunista, o fascista, o qualcos'altro.
cannavaro ieri ha detto quello che tutti sanno, ovvero che c'era un sistema e che era noto, ma non si doveva dire, non si può dire perché altrimenti le apparenze...
scoppia lo scandalo e ancora non si può dire niente perché il fatto c'è ma nessuno ne è responsabile. che vomito.
totti, il dio totti, che dichiara, giustifica, si difende: andava così e se uno provava a dire la sua veniva emarginato, punito: embè? se uno è serio, paga quel che deve pagare per non scendere a patti con la disonestà. o no? ma la carriera, i soldi, le veline... e mi pare un po' comodo!
mah, avanti savoia.

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rose bianche a washington

Posted by Max on 13:53
testimonia traudl junge, segretaria di hitler sfuggita alla caduta di berlino: Quando, dopo il processo di Norimberga, venni a sapere cosa era veramente successo, tirai un sospiro di sollievo nello scoprire che il mio lavoro di segretaria non aveva a che fare con quello. Poi però passando davanti alla targa affissa in ricordo di Sophie Scholl (vedi nota) scoprii che avevamo la stessa età e nell'anno stesso in cui lei veniva uccisa io cominciavo a lavorare per Hitler. Il fatto che fossimo giovani non ci giustifica dal non aver saputo.

ieri ho visto il film loose change sugli avvenimenti dell'11 settembre 2001, assemblato, prodotto e messo in rete da tre ragazzi americani ai quali va tutto il mio rispetto e ringraziamento per l'ottimo lavoro che hanno fatto. anche in plane site, al confronto, impallidisce.

per limitarmi alle osservazioni, la quantità di evidenze che contraddicono la versione dei fatti ufficiale è talmente enorme e schiacciante da non lasciare spazio a dubbi: quanto accaduto veramente e la versione ufficiale sono due cose che hanno ben poco a che vedere. niente aerei, niente islamici, e invece tanta tecnologia, esplosioni controllate, missili, esplosivi, droni, menzogne, servizi deviati e un mare di sangue innocente deliberatamente versato da assassini senza scrupoli per fare una valanga di soldi e imbrigliare la gente. l'oro delle torri, le speculazioni in borsa, i profitti derivati dalle guerre, il petrolio.

nessuno invaderà washington, perciò dubito che avremo mai la soddisfazione di vedere i veri responsabili condannati e - dato che si parla di stati uniti dove ancora esiste la pena di morte - impiccati per alto tradimento, strage, guerra di aggressione, genocidio. questo, però, è quello che dovrebbe avvenire, sarebbe giusto avvenisse. un nuovo processo di norimberga.

e cosa pensare del popolo americano? esiste una responsabilità collettiva? se all'indomani della tragedia si poteva comprendere (comunque non giustificare) la perdita dell'equilibrio nell'emotività, a cinque anni di distanza e con le possibilità di informarsi del giorno d'oggi questo non appare più comprensibile. anzi appare proprio colpevole. alla fine della seconda guerra mondiale i soldati statunitensi che scoprirono i campi di concentramento trascinarono la gente dei villaggi a vedere i cumuli di cadaveri ridotti pelle e ossa, i forni. il mondo sconvolto da tanto orrore non si capacitava di come i tedeschi potessero non aver saputo, intuito, e non si fossero ribellati. forse che oggi è diverso?

il video loose change è stato scaricato circa due milioni di volte, ma esistono altre indagini disponibili su dvd, e anche interi siti internet dedicati. è mai possibile che la gente negli stati uniti non si informi, non venga a sapere, metta a tacere la propria coscienza, non protesti pubblicamente per ottenere la verità? mi dicono che le proteste ci sono, ma quanto estese sono? perché non ne veniamo a conoscenza? come mai non si vedono decine di migliaia di persone sfilare davanti alla casa bianca? perché non si sente di pressioni esercitate dal basso verso i media? o forse la realtà è peggiore della più fervida immaginazione e la gente teme che questa gente, che non ha esitato a distruggere la vita di quasi tremila persone facendo crollare le torri con esplosioni controllate, possa prendersi anche la loro senza batter ciglio. in quel caso, gli usa di oggi sono allo stesso livello della germania di settant'anni fa. probabilmente anche peggio.

nota - sophie scholl, unica donna appartenente alla rosa bianca, organizzazione della resistenza anti-nazista in germania operante a monaco di baviera, condannata a morte e uccisa nel 1943.

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zanotelli papa subito

Posted by Max on 14:22
ho goduto, ieri sera, guardando un pezzo della trasmissione del vespasiano. tema: il codice da vinci con annessi e connessi. il successo editoriale, il film, i boicottaggi, il nervosismo del clero e degli integralisti. che dire? il libro è solo un libro, le inesattezze sono state chiarite, l'autore non ha inteso portare alcun attacco né alcuna critica alla chiesa cattolica: non è quello lo scopo del libro. eppure dà fastidio. ho visto gente parlare, smorzare, girare intorno, giustificare, imbarazzarsi, stoppare discorsi che potevano prendere e dare la piega giusta alla conversazione. che è la seguente.

la chiesa farà anche tante cose belle, ma il vaticano è prima di tutto una struttura di potere, invischiata da sempre in questioni che hanno poco o niente a che fare con il cristianesimo. facendo di alcuni uomini gli interpreti di entità quali dio, lo spirito santo, la volontà divina, il clero ottiene (spontaneamente ma anche reclamandolo) un potere formidabile sugli uomini e sulle cose, ma spesso ha dimostrato di discostarsi pesantemente e dolorosamente dagli stessi princìpi che vorrebbe propugnare. forse il successo del libro può essere ricercato anche nell'insofferenza al potere del vaticano.

che il libro sia ben scritto, che ci siano tante inesattezze e che queste siano state ammesse prima ancora che "smascherate", che non sia stato scritto per attaccare la religione né il clero cattolico... tutte verità. che senso ha girarsi su queste ovvietà? i temi sono altri e forse la chiesa cattolica dovrebbe interrogarsi e anzi aprirsi al dialogo e alla critica, magari riformarsi invece di infastidirsi.

qualcuno ha espresso preoccupazione perché la gente è superficiale, beve il contenuto acriticamente, mette in crisi la propria fede a causa di cose non vere. però la stessa superficialità viene gradita in altre, non meno importanti situazioni. per esempio, non era importante informare per bene la gente sui temi relativi al referendum sulla fecondazione artificiale, affinché scegliesse con cognizione di causa. andava meglio che la gente semplicemente non andasse a votare. al prezzo della coerenza.

cambiano i tempi, ma la chiesa è sempre quella. san francesco rischiò l'inquisizione per la sua professione di povertà. oggi i missionari che vivono, loro sì, di spirito, fatica, coerenza tra i loro princìpi e le loro azioni, vengono allontanati ogni volta che aprono bocca per difendere ciò che dovrebbe essere difeso dalla chiesa nel nome del vangelo. da una parte l'opus dei, lo ior, dall'altra la povertà e la coerenza. dovrebbe esserci uno come zanotelli al posto di ratzinger. allora forse la chiesa avrebbe meno bisogno di preoccuparsi per libri quali il codice da vinci. però noi ci perderemmo l'impagabile vespasiano che cammina sulle uova, tutto preoccupato di tenere la conversazione su cose talmente stupide da far rabbrividire, pur di non far saltare fuori argomenti veri, profondi, e molto scomodi per la sua "religione-azionista di riferimento".

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ma quale video...

Posted by Max on 09:05
da fonti ufficiali è stato "rilasciato" un video, brevissimo, che dovrebbe servire a confutare le teorie cospirative sull'11 settembre 2001. un video che riguarda proprio gli istanti dello schianto e dell'esplosione al pentagono e che sarebbe stato girato da una telecamera di sicurezza. peccato non sia un video nuovo e che non confuti proprio un bel niente. si vede una scia bianca, un'esplosione, del fumo. nient'altro. il velivolo non si vede. il filmato è anche pesantemente sospettato di essere semplicemente finto. insomma è una presa per il culo. probabilmente un goffo atto propagandistico. personalmente sono convinto che immagini risolutive esistano (o siano esistite) e che siano trattenute oppure state distrutte. spero ancora che prima o poi la verità venga fuori, ma temo che finirà come con kennedy.

per chi volesse farsi una propria idea, consiglio invece il dvd "911 in plane site", un'indagine condotta sugli avvenimenti dell'11 settembre 2001 in modo che mi sembra rigoroso e con immagini disponibili al pubblico, la maggior parte delle quali edite o trasmesse prima che il governo degli stati uniti - con la colpevole complicità dei media - prendesse la incredibile decisione che quelle immagini fossero troppo "dolorose" per il popolo americano per essere riproposte.

il servizio propone immagini, analisi scientifiche e contributi personali inerenti tutti e quattro gli attacchi, e portano a interrogativi estremamente inquietanti, soprattutto per le evidenti deduzioni e implicazioni alle quali ciascuno può giungere per conto proprio.

la parte forse più inquietante di tutte riguarda lo schianto sul pentagono. il numero di evidenze dell'incompatibilità tra eventi e ricostruzione ufficiale è impressionante. assenza di solchi sul prato lungo il quale il velivolo avrebbe dovuto strisciare prima di impattare con l'edificio, l'assenza di rottami dell'aereo all'esterno dell'edificio stesso, il ritrovamento di parti di motori che col velivolo schiantato non hanno nulla a che fare per tipologia e dimensioni, le dimensioni del foro d'entrata nell'edificio incompatibili con le dimensioni del velivolo. e ancora la profondità di penetrazione nel tipo e nel numero degli strati di muro, l'incompatibilità del tipo di danno e incendio con ciò che un aereo di linea imbottito di carburante per un volo di lungo tragitto avrebbe dovuto causare, l'assurdità della pretesa di identificazione di tutti i passeggeri e attentatori mentre allo stesso tempo si sostiene che il calore sviluppato dall'incendio avrebbe completamente distrutto oggetti ben più difficili da distruggere di un corpo umano. e ancora le balle raccontate sull'immediato crollo della parte di edificio colpita mentre dalle immagini riprese subito dopo lo schianto si vede chiaramente che l'edificio è ancora in piedi e crolla in un secondo momento. per concludere col fatto che tutte le immagini dei sistemi di sicurezza dell'edificio più sorvegliato d'america, e anche di sistemi di sorveglianza di edifici adiacenti, sono state reclamate e sequestrate (con impressionante celerità) dai servizi segreti statunitensi.

per tirarsi su il morale, consiglio le risate (a volte a denti stretti) che suscita la partecipazione comica di al gore al saturday night show facendo finta di essere il presidente eletto sei anni prima. visibile qui.

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povera signora

Posted by Max on 14:58
da quando il calcio è diventato business, me ne sono disamorato. adesso che si scopre il pentolone mi auguro che accada qualcosa che mi faccia tornare a apprezzarlo. non ci credo, ma ci spero.
per il resto, che moggi fosse un bandito lo si sapeva da tempo, e comunque non è il solo.
se finiremo in serie b, pazienza. ne usciremo come ne uscì il milan. peccato solo che non ci sia più la mitropa da vincere.
e poi bisogna guardare il lato positivo delle cose: una volta fatta piazza pulita e pagati i conti, chissà, forse la pianteranno di dire che vinciamo comprando gli arbitri (cosa che dicevano, per la verità, anche prima che moggi cominciasse a lavorare per la juve).
intanto con tutto questo maremoto posso solo contare sulla cabala che dice che quando il calcio italiano è in crisi, la nazionale ai mondiali si compatta e ottiene bei risultati. che soddisfazione se li vincessimo proprio in germania...

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pompami, zio ken

Posted by Max on 13:23
qualcuno in italia la settimana scorsa mi ha chiesto come mai il prezzo della benzina aumenta subito, quando il prezzo del greggio sale, mentre ci mette una vita a scendere (se scende) quando il greggio costa meno.
la risposta è in un articolo de la repubblica di oggi.

Eni, il caro greggio spinge l'utile in alto del 22% - Quasi 3 miliardi di utili nel primo trimestre per la quarta maggior compagnia petrolifera europea. "Ci sono le premesse per un anno "di eccellenti risultati finanziari", dice l'a.d.

MILANO - Eni chiude il primo trimestre del 2006 facendo registrare un uitile netto di 2,97 mld di euro (+22%). La produzione di idrocarburi sale a 1,83 milioni di boe/giorno (+7%) e le vendite di gas naturale a 31,6 miliardi di metri cubi (+7%).
Con i risultati Del primo trimestre 2006 "sono state poste le premesse per un nuovo anno di crescita e di eccellenti risultati finanziari". Così l'amministratore delegato di eni, paolo scaroni, ha commentato la trimestrale al 31 marzo. L'eni, aggiunge, "ha ulteriormente migliorato i propri risultati operativi e finanziari cogliendo al meglio l'opportunità offerta dalle elevate quotazioni di greggio. La performance nel settore del gas è stata positiva malgrado la penalizzazione dovuta alla nuova regolamentazione del settore in italia".

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lassatelo lavorà

Posted by Max on 10:55
circolare, s'il vous plaît. e anche s'il vous ne plaît pas

«Il nostro elettorato non capirebbe mai il voto dato non alla persona, che di per sé è stimabile, ma a un rappresentate dell'altra parte»

questa è la motivazione con la quale il centrodestra, ovvero monsieur berluscolini, ha rinunciato a votare napolitano quale presidente della repubblica. l'atteggiamento non è nuovo, la storia è sempre la stessa: la parte "altra", seppure maggioritaria, non è legittima, non esiste, non deve esistere. non è questione di trovare scuse dalle gambe corte: così come il pregiudicato previti esternava a suo tempo, è la loro parte che non vuole fare prigionieri, che non riconosce gli avversari e, se potesse, non concederebbe nulla così come ha fatto nei cinque anni in cui ha detenuto il potere.

neppure adesso, a elezioni perdute, l'atteggiamento è cambiato. e in questo c'è qualcosa di buffo. come si fa a spingere per il muro contro muro e al tempo stesso chiedere di concedere qualcosa? questi non vogliono le cariche per la rappresentanza, vogliono solo potere ed è fin troppo facile immaginare che qualsiasi posizione riescano a occupare verrà scrupolosamente utilizzata innanzitutto per mettere i bastoni fra le ruote al nuovo governo, sperando di farlo deragliare, e in seconda battuta per fare esclusivamente gli interessi di berlusconi. mentre l'italia ha bisogno di gente che faccia ripartire il paese intero.

il modo in cui hanno condotto il loro quinquennio al governo sarebbe sufficiente giá di per se stesso per giustificare la loro esclusione da tutto. come ha ricordato - fuori luogo - quell'imbecille di giovanardi, chi semina vento raccoglie tempesta. ma anche a voler essere tolleranti e a voler rimarcare la propria diversità dallo stile illiberale del governo di centrodestra, c'è un'altra considerazione da fare.

all'indomani della vittoria nel 2001 il centrodestra davvero non ha fatto prigionieri. non solo si è attributo presidenza di camera e senato, ma ha piazzato propri uomini in tutti i ruoli necessari per poter governare senza opposizione e le poche concessioni hanno riguardato gente come petruccioli, tanto per fare un esempio. basta rivedere l'intervista contenuta in viva zapatero per capire di quale pasta sia fatto quel tizio. e dunque che senso avrebbe un governo di centrosinistra con uno stuolo di gregari fedeli al capo dell'opposizione, un capo che adotta la politica del muro contro muro? non solo sarebbe autolesionista per il governo e per il centrosinistra, bensì a patirne il danno maggiore sarebbe il paese intero che in questo momento, con le prospettive grigie che conosciamo, non può e non deve essere messo in condizione di instabilità e di ingovernabilità.

spiace vedere che questa gente pensa di poter elargire o negare patenti di legittimità. la legittimità del governo, delle cariche, delle decisioni che verranno prese, vengono da venti milioni di "coglioni" che hanno votato per il centrosinistra. più che sufficiente. se poi si vuol cominciare a giocare in modo diverso, allora parlare di legittimazione reciproca sarebbe talmente naturale, doveroso, talmente scontato da non rappresentare neppure argomento di discussione. il problema di questo centrodestra e di berlusconi in particolare è che a lui non sta bene alcuna opposizione. la storia della pregiudiziale comunista è una balla per cretini: se a fare opposizione ci fosse la dc, lui attaccherebbe la dc con argomentazioni identiche, diverse nella forma ma uguali nella sostanza. impari dunque a essere e a fare opposizione in modo costruttivo, ammesso che ne sia capace.

il centrosinistra all'opposizione a volte si è fatto male da sé, ha dovuto inghiottire rospi grandi come elefanti, è stato escluso e sbeffeggiato. ha chiamato un paio di manifestazioni ma non ha fatto la rivoluzione, non ha chiamato all'evasione fiscale e altra menovaglia simile. si è insomma comportato in maniera responsabile. il centrodestra impari a fare altrettanto, invece di strillare e evocare scenari sovversivi.

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postilla per i galli

Posted by Max on 15:26
ho appena letto l'editoriale di ernesto galli della loggia sul corriere della sera. nel ribadire quanto espresso nel precedente post, aggiungo che questo intellettualino pare particolarmente impegnato non solo a dare giudizi (e ben venga se di questo o quello non sa che farsene, mi pare un complimento), bensì esattamente in quell'operazione di inclusione indiscriminata che, alla fine, porta alla completa annacquatura di un valore. è precisamente lì che si perde il confine tra cosa è possibile e cosa no, tra cosa è fascismo e cosa è resistenza. è quello il motivo per cui, nel rispetto per tutti i morti, non si può e non si potrà mai dire che partigiani e fascisti stanno sullo stesso piano. i primi sono morti per la libertà, i secondi per toglierla - e poco importa se a questo sono stati educati da un ventennio di regime.

è proprio perché si deve evitare che la perdita della memoria apra le porte a un nuovo regime che non si può permettere alla mussolini, o a fiore, o a romagnoli, e anche alla moratti figlia di partigiano internato ma leader di riforme dal contenuto molto poco democratico, di partecipare per calcolo politico a una manifestazione come quella del 25 aprile.

berlusconi e il suo governo - questa è la mia opinione ma credo sia largamente condivisa - ci hanno portato sull'orlo di un nuovo regime. non vederlo, o far finta di non capirlo, non significa amare la democrazia: significa fare il gioco di chi ha sbalestrato le regole della convivenza democratica. non è solo un avversario politico.

forse per galli della loggia tutti gli intellettuali e scienziati europei emigrati durante le dittature hanno sbagliato, meglio avrebbero fatto a adattarsi e accondiscendere implicitamente o esplicitamente con il regime.
in un dvd visto recentemente (mi pare citizen berlusconi), un giornalista italiano - valentino parlato, ma potrei sbagliare - spiega come assistette alla nascita del fascismo in italia, 80 anni fa. in casa conservavano i giornali, rilegati per annate. sfogli un anno e ci trovi un po' di fascismo. apri l'annata successiva e ne trovi di più, un altro anno e ancora di più. un bel giorno, qualche annata più tardi, ci trovi solo il fascismo. ma reagire in quel momento è già troppo tardi.

caro ernesto, il fascismo non nasce dall'oggi al domani, ma i tuoi articoli come quello di oggi ne rappresentano un ottimo viatico. la riprova: a milano ci sono stati gli incidenti prima delle elezioni, e tutti a condannare i violenti comunisti anarchici e chi più ne ha più ne metta. ma chi ha protestato, condannato, denunciato i fascisti che hanno sfilato dopo, a braccio teso e inneggiando al duce?

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25 aprile, non sagra cittadina, cazzo!

Posted by Max on 14:19
non ho commentato il 25 aprile. sono contento che esista, sono contento perché pare che interessi ancora molte persone. per il resto, tutto è già stato detto quindi inutile ripetersi.
mi interessa, invece, commentare quanto accaduto ieri. ho letto le condanne alle ingiurie alla moratti e quelle al falò della bandiera d'israele. ho letto l'intervista a pietro ingrao, ex-partigiano, anima critica del pci e oggi acceso sostenitore del pacifismo. e condivido, ma condivido con una riserva.

è vero che le ingiurie sono violente. è vero che gli ebrei sono stati vittime del nazi-fascismo e che lo stato di israele è nato anche per escludere che le violenze perpetrate ai danni degli ebrei attraverso i secoli non si ripetano.
ma è anche vero che esiste il sospetto che la moratti, distante anni-luce dall'antifascismo militante, sia andata alla manifestazione di milano per puro calcolo politico, essendo candidata alla carica di sindaco. la politica si è già svuotata di tanti contenuti, la superficialità e il presenzialismo sono degli obblighi: non conta per cosa ci si mostra, importa farsi vedere, notare, conoscere, per raccattare voti. allora se è vero che offendere e cacciare da un corteo è stupido e controproducente, è anche vero che accettare chiunque svuota il significato della manifestazione. insomma, dipende dalla buonafede. se, ad esempio, accettassi di vedere nel corteo la nipote del duce, che ancora inneggia con orgoglio a suo nonno e al suo tragico regime dittatoriale, implicitamente svilirei, annullerei il significato antifascista della manifestazione. allora tanto vale fare la sagra cittadina, invece di ricordare la resistenza e la vittoria sulla dittatura.

oppure! oppure la signora moratti, prima di partecipare, rilascia un'intervista in cui esplicitamente si associa ai valori antifascisti, alla cultura resistenziale. allora sarebbe un discorso molto diverso, ma bisognerebbe anche chiedere conto di tante cose fatte: dai contenuti della riforma scolastica alla partecipazione a un governo che per 5 anni ha bellamente passeggiato sulla schiena di buona parte del paese. insomma non si può fare i decisionisti di dubbia democraticità oggi e poi manifestare con gli antifascisti domani. così, a gratis. giusto per farsi un po' di pubblicità? ma andiamo!

il capitolo "israele" è diverso. non si può pretendere di negare verità e evidenze solo perché si è stati dalla parte delle vittime. se becco un pedofilo che abusa di un bambino, lo faccio arrestare e vengo a scoprire che è stato a sua volta abusato quand'era bambino, non per questo lo posso assolvere. così israele: ha la mia solidarietà per quanto è accaduto in secoli di vessazioni e da ultimo con l'olocausto, ma questo non darà mai a israele il diritto di segregare, vessare e espropriare i palestinesi dei loro diritti, punto. purtroppo c'è spesso un brutto giochetto per cui se si critica politicamente israele, si viene automaticamente associati ai razzisti, ai nazisti. praticamente, o ci si mette proni a qualsiasi cosa faccia israele, o si viene condannati. troppo facile, e politicamente scorretto e inaccettabile. per quanto mi riguarda, delle possibili accuse me ne strasbatto. so cosa sono e cosa non sono, gli altri pensino quello che vogliono.

bandiere bruciate ne abbiamo viste parecchie. io le ricordo in particolare durante la guerra in vietnam. non le bruciavano solo i comunisti, o quelli che una volta si chiamavano extraparlamentari. erano gli stessi americani a bruciare e dileggiare la propria bandiera, per una guerra chiaramente ingiusta. era una protesta politica, come lo è oggi.

conservare la memoria, non svuotarla di significato, combattere la superficialità, reclamare i propri diritti al pensiero e all'espressione critici mi sembrano slogan minimalisti che fanno riferimento a cose che forse sembravano acquisite e invece si dimostra - purtroppo - che non è così.

e allora, con tutti i difetti che ha, guardiamo pure all'america. esistono siti, tipo
myleftwing, rudepundit, concurringopinions, di progressisti americani che si sono ampiamente rotti i coglioni di stare a guardare il loro paese sprofondare nel fascismo del patriot act, delle guerre fuori dal diritto internazionale, degli imprigionamenti arbitrari, delle torture, degli interessi economici di ristrettissime elites (che guarda caso esprimono anche l'attuale leadership del paese). si sono rotti i coglioni di stare a guardare tutto questo senza reagire, come anestetizzati, psicologicamente sopraffatti dall'accusa di non essere buoni patrioti. tutto questo si regge su un'equazione molto sbagliata, ovvero che chi dirige il paese faccia sempre bene e debba essere sempre supportato. se glielo faccio mancare non significa solo che non mi piace questo o quel politico, ma significa che non amo il mio paese. falso, falsissimo. right or wrong, my country è una cazzata termonucleare fatta apposta per giustificare ingiustizie schifose ai danni di altri paesi e spesso degli stessi propri cittadini. allora, per lo stesso motivo bisognerebbe rivalutare chiunque abbia offerto appoggio a mussolini, o a saddam hussein, a pinochet. si ama il proprio paese se si ha anche il coraggio di criticarne la leadership quando sbaglia, perché questo significa porre le basi per un cambiamento che sta sempre alla base della democrazia.

tutto questo per dire che anche in america, dopo tanto dormire, la gente sta cominciando a risorgere moralmente, e lo fa con i mezzi a disposizione, i blog, in cui - toh! - si può vedere quale livello i toni abbiano raggiunto. altro che bandiere bruciate o insulti a un ministro opportunista. sarà anche questione di stile, ma chi l'ha detto che l'aggressività è tutta e sempre negativa? ci vuole piglio, e una dose di sana determinazione aiuta a raggiungere i risultati. altrimenti restiamo a fare gli alternativi che pensano di aver risolto il problema attaccando un adesivo alla macchina o evitando di comprare un certo prodotto. forse anche in italia qualcuno si rotto le palle di fare il bravo, il politically correct, lasciando che a gestire l'opposizione aun certo andazzo siano fassino, rutelli e mastella...

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nanni for president

Posted by Max on 08:50
neanche 24 ore da che è stato dichiarato vincitore prodi, e già assistiamo alla rinascita, alla ripartenza.
le agenzie di rating, il financial times e tutte le agenzie che ci criticavano fino a ieri, continuano a farlo oggi. se nulla cambia lo faranno anche domani, arriveranno i declassamenti, saremo tutti nella merda.

in questa situazione, contro ogni mia convinzione e per evitare mali peggiori, mi sono fatto convincere che era meglio andare a votare. ora, dopo lo scampato pericolo mi attenderei riunioni e polemiche riguardo a come risanare il paese, dove trovare i soldi per realizzare ciò che è stato promesso, insomma se anche prodi avesse già tutte le idee chiare, ci saranno pure cose da organizzare che richiedono tempo e dedizione. la stesura della proposta di legge sul conflitto d'interessi, per esempio: è già pronta? e quella sul riordino delle frequenze televisive? esiste già una bozza per la revisione della cirami? e lo scudo fiscale, e la riforma della scuola, e tante altre, per mettere a posto quello che berlusconi ha dissestato e - possibilmente - per andare oltre e proporre qualcosa di nuovo, di innovativo.
allora, già tutto pronto? perché se non è così, non vedo il motivo di stare a discutere su chi deve occupare questo o quella poltrona.
la visibilità... scusate, ma non state preparandovi alla creazione del partito democratico? allora che senso ha la visibilità di questo o quel partito di oggi?

e infine: quando leggo dichiarazioni tipo "prodi, prendi una decisione che dia coesione alla maggioranza" non posso fare a meno di pensare al significato. leggo il senso della frase a rovescio: ´"prodi, se prendi una decisione sbagliata (leggasi: che non mi o ci piace), la maggioranza non sarà coesa". è come dire: guarda che mi incazzo. ora io capisco che per stare in politica bisogna essere delle primedonne, con annesse isterie, ma la coesione è fatta dalla volontà delle persone, questa maggioranza non ha alternative al di fuori dell'essere coesa e cominciare a porre tensioni e ricatti non è il modo giusto di cominciare. è, invece, il modo giusto per proseguire una storia politica che non piace a me e, penso, a un numero molto elevato di italiani.

non credo che prodi non sappia che la decisione spetta a lui, quale capo della coalizione. dunque basta con le pressioni, le dichiarazioni tattiche ai giornali. roba da prima repubblica, roba che mi sono stufato di sentire. è un armamentario che non cambia la sostanza di ciò che siamo sempre stati: un paese bizantino con mezze calzette a dirigerlo. finitela! chiudetevi in una stanza, datevele di santa ragione, prendete delle decisioni e poi agite. basta con lo stillicidio dei messaggi consegnati a nuora (i giornali) perché suocera (gli altri partiti) intenda.

aveva ragione moretti: con questi leader non vinceremo mai. non tanto le elezioni, ma la vittoria vera, quella che conta, la vittoria del cambiamento, della trasformazione. bah!

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cominciamo subito?

Posted by Max on 15:26
bertinotti, violante, e tutto il carrozzone: non cominciate.
prodi non ha ancora ricevuto un incarico ufficiale, e voi cominciate a mettere in piazza i vostri litigi sulle poltrone? fatevi un bel direttivo a porte chiuse, scannatevi, ditevene di tutti i colori, poi uscite con delle decisioni e - se proprio bisogna azzannarsi - scazzottatevi con l'opposizione.
tra l'altro, berlusconi non aspetta altro che vi mettiate e litigare per le poltrone per poter dire - a ragione, anche se la sua coalizione non ha fatto diversamente - che siete nati per litigare e non per governare.

non mi frega una beata nerchia se il rinnovo delle cariche istituzionali incombe. avete voluto un voto per fare le cose diversamente? o le fate diversamente, oppure vaf-fan-cu-lo! e non ditemi che fa parte della dialettica politica. di questa dialettica personalmente ne ho i coglioni pieni, e non credo di essere l'unico.

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bondi. ed è subito vomito

Posted by Max on 15:25
riporto dal corriere della sera uno stralcio delle dichiarazioni di bondi: Bondi sostiene l'idea di un accordo tra Ds, Margherita e centrodestra: «si mettano d'accordo per governare il paese per due anni, per poi tornare a votare e riprendere la via dell'alternanza». Il programma? «L'aggancio della ripresa internazionale, la politica estera e il completamento delle riforme istituzionali».
tradotto per i non udenti: mentre gli italiani vanno a lavorare tranquilli come prima, noi ve la meniamo con il paese spaccato, manco ci fosse stata una guerra civile. scopo: rimanere abbarbicati al potere, condizionarlo, e poi con nuove elezioni la meneremo che non siete stati capaci di governare se non con la nostra stampella, che siamo imprescindibili e via menandola.
prodi, tieni duro! (anche contro le pressioni di d'alema e altra merdaglia simile)

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non fare agli altri...

Posted by Max on 15:29
follini dice che il paese ha bisogno di pacificazione politica. giusto, sensato.
follini pensa che ci debba essere cooperazione più che coalizione. sembra condivisibile.
a follì, e che tutti 'sti scrupoli sul rispetto della minoranza ti sono nati ieri notte? quando tu e i tuoi amici avete fatto passare tutte quelle leggi infami solo perché servivano al vostro capo e alla vostra maggioranza, dove te li eri infilati tutti questi bei concetti?
capisco che per fare il politico bisogna avere la faccia come il culo, ma qualche volta almeno la decenza di tacere...

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caro eugenio, ti scrivo

Posted by Max on 11:47
repubblica esce oggi con un editoriale di eugenio scalfari con il quale concordo quasi totalmente. l'analisi che fa dei motivi per cui tanti italiani hanno deciso di mettere il proprio voto nelle mani di uno come berlusconi è lucida e precisa.

il punto sul quale non mi trovo d'accordo è il seguente: Questo la gente "produttiva" lo sa e sa anche che è un gioco che non può andare avanti all'infinito. Infatti per l'Italia non funziona più. Però gli hanno creduto e l'hanno rivotato. Adesso forse si stanno accorgendo che, pur di restare al potere, preferirebbe vedere le piazze in rivolta. Non credo che lo seguirebbero. Va bene abolire l'Ici, ma la guerra civile, quella no.

naturalmente mi auguro di sbagliare, ma secondo me scalfari non tiene conto di quello che è andato accadendo a partire dal momento storico che inizia con la caduta del muro di berlino. fine delle ideologie o almeno del confronto/scontro tra ideologie, che in europa aveva prodotto sì il terrorismo ma anche generazioni che si ponevano il problema dello spessore delle loro scelte. adesso bisogna fare i soldi, nel modo più veloce possibile perché solo quello conta (ed ecco infatti spiegata la corsa alla speculazione in opposizione al valore del lavoro "sudato").

questo ha portato a un impoverimento morale, a una progressiva superficializzazione che noto anche in parte della cosiddetta sinistra. venti o trent'anni fa imperavano guccini, oggi imperano di cataldo o la consoli o chi per loro, ma quella è la tacca. morale della favola, riconosciuta da conoscenti che appartengono a entrambe le aree di estrazione ideologica, ci si vende per un piatto di lenticchie e il senso della solidarietà è relegato a associazioni di volontariato che rimangono troppo isolate tra loro e fondamentalmente minoritarie.

in questo quadro lo scontro è solo pseudo-ideologico, non fra ricchi e poveri, colti e ignoranti, nord e sud o qualsiasi altra contrapposizione del genere, bensì del tipo milan o juventus in cui si va più per simpatie e antipatie, in cui i dati (e su questo ha ragione scalfari) contano solo fino a un certo punto. l'antipatia, l'odio per "l'altra parte" scatenato dalla destra, questa volontà di non voler abbandonare il posto di comando a costo di calpestare tutte le regole di civile e democratica convivenza spacciato per "lotta" al comunismo, alle tasse, a quel che vi pare, può molto facilmente tramutarsi in guerra guerreggiata. nota amara: tanto da sinistra quanto da destra si sente sempre dire che il male dell'italia è il politico abbarbicato alla poltrona. cari amici destri, pare chiaro che berlusconi non è l'innovatore della politica ma l'ennesima piovra da scranno.

ho sentito gente del cosiddetto "ceto medio", quello che per antonomasia odierebbe la piazza e più ancora gli scontri di piazza. si sono bevuti tutta la propaganda, giustificano berlusconi e lo giustificherebbero comunque. sono convinto che lo seguirebbero anche (e forse, addirittura, lo seguirebbero soprattutto) se rompesse ogni indugio e proclamasse l'abolizione dei diritti costituzionali. di fatto, nel non riconoscere il risultato dell'esito elettorale con mezzucci il colpo di stato è lì lì, siamo veramente al filo del rasoio.

se questo ceto medio del quieto vivere esistesse come lo teorizza scalfari, il centrodestra e berlusconi stesso subirebbero segnali e pressioni che dovrebbero ragionevolmente indurli a smettere la sceneggiata del "un problema al giorno". questo mi pare non stia accadendo.

quel ceto medio a cui allude scalfari è invece quel numero consistente di persone che hanno strizzato l'occhio al fascismo, che non ha esitato a prendere la tessera per lavorare (così si giustificava chi si è giustificato), e che poi lo ha ripudiato dopo il 25 luglio, o dopo l'8 settembre, o dopo il 25 aprile. non era mica colpa loro, loro erano stati "costretti"... eccola la destra in italia: adesso questa gente aderisce a questo centrodestra protofascista e quasi-golpista, decide deliberatamente di seguire l'avventura di berlusconi. timore delle tasse? timore del fantasma di stalin? balle. a questo ceto medio piace l'ordine ipocrita che permette ai fascisti di sfilare in barba alle leggi sull'apologia, ma persegue i centri sociali.

una sola certezza, triste, mi rimane. dovesse accadere l'ennesima caduta nella violenza, il giorno in cui tutto finirà non si troverà un solo rappresentante del famigerato "ceto medio" disponibile ad assumersi le proprie responsabilità. c'è da giurarci: saranno tutti pronti a giurare che erano "prigionieri" di berlusconi così come tempo addietro furono prigionieri di mussolini, e in cuor loro saranno pronti, magari dopo qualche decennio, a seguirne uno nuovo.

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sgombero abusivi

Posted by Max on 22:33
abbiamo un ex-presidente del consiglio che tutte le sere guarda pisanu e, piangendo, gli chiede: "ma davvero me ne devo andare? ti prego, ti prego, dimmi che non è vero, noooooooooo". poi batte i piedi per terra, sporge il labbro e fa il muso. "e io non me ne vado, ecco!"

a proposito, poi sono quelli dei centri sociali che vanno sgomberati per occupazione abusiva, vero?

intanto in germania ci chiamano repubblica delle banane. e il bello è che hanno pure ragione.

grazie silvio per l'ennesima figura di merda che ci stai facendo fare in tutto il mondo.

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riformisti e lupi

Posted by Max on 11:47
bruno ieri mi ha mandato un’ansa su un articolo che dovrebbe uscire oggi su il riformista.

«Koalition, cinque condizioni chiare per aprire un negoziato». È il titolo dell'editoriale che 'Il Riformista’ pubblica domani, dedicato all'offerta lanciata ieri all'Unione da Berlusconi. Un'offerta pur «tardiva, strumentale e poco chiara» eppure, secondo il giornale 'arancione’, «smaltiti i bollori della campagna elettorale, è ora di ragionare a mente fredda. Invece di respingere l'idea in modo pregiudiziale, è meglio andare a vedere e porre delle condizioni chiare».
Per 'Il Riformista’, infatti, «il dialogo è obbligato per il centro-sinistra e necessario per il paese. Meglio cominciarlo subito, come scelta consapevole, che esserci costretti dopo, come conseguenza di un fallimento o quando si è con le spalle al muro. Adesso, Prodi può dettare le condizioni, domani potrebbe essere costretto a subirle».
«Ma quali condizioni? La prima, naturalmente - si legge nell'editoriale – è che Berlusconi si faccia da parte. In Germania, il cancelliere uscente, Gerhard Schroeder, si è dimesso e Angela Merkel, Kanzlerin designata, ha condotto lei le trattative. La seconda è una intesa sul capo dello Stato. Il Ciampi bis se il presidente è d'accordo, altrimenti si cerchi una figura che, per la sua caratura istituzionale e le sue qualità, sia il grande unificatore del quale l'Italia ha bisogno. Terza condizione, è che Forza Italia sia disposta a fare alcuni passi indietro: per esempio sulla riforma costituzionale imposta a colpi di maggioranza semplice, o sulla legge elettorale. Si potrebbe aprire una trattativa per cambiare questo proporzionale spurio (con evidenti effetti boomerang) e andare a votare con una legge che consenta di esprimere chiare maggioranze e garantire la governabilità».
«C'è poi l'emergenza primaria, quella che ha ricordato la Confindustria: il risanamento dei conti pubblici e il rilancio dell'economia. Per far passare le misure necessarie (anche se non saranno lacrime e sangue) c'è bisogno di molto più che due voti di maggioranza in Senato. È opportuno, dunque - si legge nell'editoriale - discutere sui contenuti e verificare se si trova un accordo. Anche l'Unione deve essere disposta a fare concessioni, per esempio accantonando l'intenzione di affossare la legge Biagi, oppure sulle pensioni (il passaggio alla riforma nel 2008 è molto complicato, ci sarà necessario di rivedere alcune cose, tra le quali lo 'scalone’ e per questo occorre un consenso ampio)».
«Ultima condizione, ma certo non per importanza, è la legge sul conflitto d'interessi. Il centrosinistra - secondo Il Riformista - dovrebbe garantire che non ha intenti puntivi, in cambio Forza Italia dovrebbe essere disponibile a una disciplina rigorosa che non sia di pura facciata come quella attuale. Il 'modello Draghi’ con l'obbligo di collocare le partecipazioni che non si vogliono cedere in un blind trust, può essere il punto di incontro».
«Sono solo alcuni esempi per una base di una discussione. A nostro avviso si potrebbe anche concedere una camera (il Senato) al centrodestra. Ma ci rendiamo conto che Prodi ha già preso molti impegni con i suoi alleati. Un negoziato su queste basi, non necessariamente deve portare a un governo di grande coalizione, ma può creare le condizioni di governabilità e un clima di competizione e cooperazione in Parlamento. Finché, cambiata la legge elettorale, si torna alle urne. Prodi avrà realizzato così il capolavoro di chiudere la transizione e aprire una nuova fase democratica. Non governerà per cinque anni, forse. Ma quelli che farà - si conclude l'editoriale - varranno almeno il doppio».


comunque, per rispondere al riformista, la situazione della germania non è assolutamente paragonabile a quella dell'italia. berlusconi non è schröder, il clima politico è diverso, le premesse sono molto diverse. non basta prendere un modello, togliendolo dal proprio contesto, e pensare di replicarlo. neppure per un supposto realismo che dovrebbe condurre a un bene migliore per l'italia. questo non tanto per voler essere oltranzisti, ma per una semplice quanto seria analisi della situazione. se berlusconi sta facendo quello che sta facendo, è proprio per evitare che alcune o tutte quelle cinque condizione vengano poste in essere. sarà lui stesso a non accettare. pare che nessuno voglia capire: quest'uomo è una neoplasia, una cosa che non se ne vuole andare nemmeno con la chemio. non accetterà alcun compromesso che comporti una qualche sua resa, e neppure compromessi. accusa l'opposizione di essere massimalista, estremista, ma il vero estremista è lui e l'ha dimostrato in questi anni di pseudogoverno. volete rifare la bicamerale? volete vendere nuovamente il conflitto d'interessi in cambio di qualcosa? io credo che prodi rifiuterà, ma alla proposta del riformista ha già risposto silvito berluscolini con la rottura di ogni indugio. parla di brogli e di voler fare un decreto per permettere la nuova conta di tutti i voti. un'altra legge ad hoc, il cui intento dichiarato è di cambiare il risultato delle elezioni. siamo all'atto finale: più in là di questo c'è solo la dichiarazione di abolizione della costituzione.

non resta che tenere duro, sperando che casini in primis, e fini in secundis, siano lungimiranti abbastanza da non assecondare lo spirito della lotta a oltranza del pazzo di arcore. si liberino del nano, facciano opposizione seria in parlamento. se - come prevedono - prodi dovesse rivelarsi incapace di gestire la sua maggioranzina e si dovesse andare a nuove elezioni, probabilmente le vincerebbero. e senza l'ingombro di berlusconi.

l'altra possibilità, tragica a dire il vero, è che tutta la casa delle libertà su cauzione pensi che senza il pelato e la sua potenza di fuoco mediatica il destino possa solo essere negativo, leggasi perdere le elezioni una volta dopo l'altra. se le cose stanno così e finiscono con l'appoggiare nuovamente questo ultimo attacco alle istituzioni, si va alla guerra civile e non mi si dica che non è così. accettare che berlusconi faccia un decreto-legge per permettere una nuova conta dei voti mentre al tempo stesso dice che il risultato elettorale deve (deve!) cambiare, significa accettare che la democrazia sia nient'altro che un ostaggio.

il che mi rimanda a un'ultima considerazione, ancora sulla tremenda responsabilità della dirigenza della sinistra. per dodici anni avete denunciato il pericolo di un regime, e avete sbraitato che quel regime c'era già. tante volte, troppe volte. poi siete andati agli accordi sottobanco. bisognerebbe appendervi per le palle! ora, se davvero si dovesse arrivare alla presa in ostaggio della democrazia e delle istituzioni, chi vi crederà dopo che avete gridato al lupo al lupo per un decennio?

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al peggio...

Posted by Max on 16:05
ringrazio il quasi ex ministro castelli per aver deliberatamente deciso di non chiedere l'estradizione di agenti di un servizio segreto straniero che hanno rapito e spedito cittadini stranieri verso carcere e tortura illegali. è interessante notare come questo buffone e i suoi degni compari la menino con la storia della reciprocità dei diritti (per esempio religiosi), ma pretendano che il diritto internazionale venga rispettato sempre e solo dagli altri. gli americani se ne sbattono i coglioni perché sono il bullo del quartierino, questo ex governo se ne sbatte i coglioni perché ha fatto la prostituta del bullo per cinque anni.
castelli: hai la stessa credibilità del mago otelma.

mi auguro che il nuovo governo decida diversamente.

p.s. chi l'avrebbe mai creduto, mi tocca rimpiangere craxi che schiera i carabinieri a sigonella per difendere la sovranità nazionale, impedendo alla delta force di impadronirsi di un arabo. è proprio vero che al peggio non c'è mai fine.

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il mercante in fiera mafiosa

Posted by Max on 20:15
hanno preso provenzano, adesso bisognerebbe rinchiudere anche berlusconi per mafia conclamata.
questo mercante in fiera, questo piazzista da quattro soldi, finto statista si atteggia da padrino delle istituzioni facendo intravvedere la minaccia di non riconoscere il risultato delle elezioni se, se, se. se la coalizione vincitrice non dovesse dimostrarsi disponibile a scendere a compromessi, se volesse denunciare l'avventura irachena, sottobanco anche (probabilmente) se non sarà disposta a evitare una legge che regoli democraticamente il conflitto d'interessi, e chissà quant'altro.
e allora da un lato la minaccia, anzi le minacce, e poi il tentativo di imbonire. mafia, non si può chiamare in altro modo. mafia criminale della peggior specie.
se prodi non cede al ricatto, allora lui non riconosce la validità del voto, allora il centrosinistra sarebbe responsabile del clima d'odio, del muro contro muro, degli eventuali incidenti che qualche "testa calda" potrebbe provocare, e perché no, magari invalidare il risultato delle elezioni.
allo stesso tempo giovanardi, esponente di quella coalizione che ha governato per cinque anni senza MAI tenere in alcun conto la volontà dell'altra metà del paese, avverte che se ora il centrosinistra farà altrettanto, allora seminerà vento e raccoglierà tempesta.
porca troia, il vento lo avete seminato VOI, e adesso che cazzo volete ancora?
è ora di dire basta. prodi, fassino, bertinotti, se non siete coglioni, ma avete i coglioni, è ora di dire chiaro e tondo che ai ricatti non si cede, che hanno perso le elezioni e devono SGOMMARE, nient'altro! accettare il ricatto ora significa preparare il terreno per ricatti maggiori, significa mostrare la coda di paglia.
mi auguro e mi aspetto una replica di prodi, pronta e chiarissima.

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sono milanisti...

Posted by Max on 16:20
protestano. hanno una voglia matta di urlare "brogli, cazzo, brogli!". dopo aver cambiato la legge elettorale a propria misura e in barba ai referendum. dopo aver martoriato le scatole con una campagna elettorale all'insegna degli allucinogeni. dopo aver diretto loro stessi le operazioni di voto, protestano. peccato siano morti, altrimenti stan laurel e oliver hardy entrerebbero a buon diritto nel gruppo dirigente della casa delle libertà per decorrenza dei termini.

sono amici di bush, che ha scatenato la guerra "contro il terrore" (la prossima sarà contro la paura del buio, forse ne farà una addirittura contro l'impotenza) e questo spiega molte cose. probabilmente vorranno protestare contro le loro stesse squadre di scrutatori. ma bisogna anche tenere conto che il direttore d'orchestra è il presidente del milan, quello che tramite il galoppino galliani rifiutò di concludere la partita contro il marsiglia perché a - si spense un faro dello stadio, e (soprattutto) b - il milan stava perdendo. non stiamo parlando di gente politically correct. in ogni caso, se vanno a ricontare le schede nulle può accadere che il distacco aumenti invece che diminuire.

mi pare ottimo, invece, lo sprone immediato a intraprendere la strada del partito unico. le diverse anime ci saranno comunque, ma almeno quando forza italia farà il 23% e l'unione oltre il 30% avremo il piacere di non sentire la penosa tiritera del "siamo comunque il primo partito d'Italia". poi si uniranno anche forza italia, an e udc? ben venga, almeno avremo un compiuto sistema bipolare, più qualche partito di dimensioni minori ma significativo per le minoranze. un po' come in germania, alla quale dovremmo invidiare sonoramente la stabilità dei governi, con tutto ciò che ne consegue.

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peggio non poteva andare

Posted by Max on 11:12
avevo intuito parecchie cose di questa campagna elettorale, e resto convinto che una decisiva maggioranza ne avesse avuto abbastanza di questo governo. è probabile che qualche giochetto sia stato fatto per evitare una sconfitta e magari acchiappare la vittoria sul filo di lana, ma questo non basta a spiegare.

il centrosinistra si sgolerà per ridurre il danno e conclamare una vittoria che c'è e non c'è. io mi auguravo e credevo che alla fine il divario sarebbe stato misurabile in termini di un minimo di cinque punti percentuali, augurabili dai sette ai dieci. anche con qualche broglio, non possono aver rosicchiato un margine tanto largo. è evidente quindi che larga parte dell'italia ancora non ne ha abbastanza, ancora crede al nano, o quantomeno non crede abbastanza all'alternativa.

credo che per larga parte di quel cinquanta percento di italiani che hanno votato per berlusconi e alleati sia difficile non riconoscere che la nazione, inclusi loro stessi, stanno messi peggio oggi di quanto non lo fossero cinque anni fa. ma più che entrare in una logica dell'alternanza preferiscono votare contro. la cultura della barriera anti-bolscevica, e poi il segno della croce e la parola d'ordine della famiglia, e la droga e i transessuali, omosessuali e gli immigrati... storie che ci sono sempre state e che ci saranno sempre. la difesa di questo la difesa di quello. ideologia. ideologia che, alla fine, si riduce al "gli altri mi stanno troppo sul cazzo". e allora via con il masochismo, l'auto-flagellazione.

ma sul versante opposto non andiamo molto meglio. incapaci di andare d'accordo, e incapaci di litigare seriamente, pronti all'offesa e allo stesso tempo all'accordo sotto banco, l'italia è un paese nel quale sono contento di non vivere più.

adesso vediamo cosa accadrà. la destra, alla quale non interessa niente altro che il potere, chiederà la riconta dei voti. non concederà la vittoria in nome del più alto interesse dello stato. non è stato questo l'orientamento finora, non si capisce perché dovrebbe cambiare di punto in bianco. a loro interessa il potere per i propri interessi, se l'italia va in malora chi se ne frega. la sinistra, per contro, cercherà di ottenere la vittoria sulla base dei voti alla camera, sperando (non è ancora sicuro) che i senatori eletti all'estero consegnino a loro la maggioranza anche in senato. e qui si aprono scenari da paura.

supponiamo pure che ce la facciano. a ogni pié sospinto, a ogni proposta che non sia stata esplicitamente contenuta nel programma, concordata e condivisa, il partito di turno per quanto piccolo e poco significativo potrebbe "opportunamente" non essere presente in senato alla votazione di questa o quella proposta di legge. basterà che manchi anche solo un paio di senatori, per i motivi più disparati: un impegno di lavoro, un mal di pancia, una fuga alla chetichella per incontrare l'amante, un'assenza calcolata politicamente. la legge non passa, il governo va sotto, berlusconi che strepita "ve l'avevo detto, rissosi, incapaci di governare".

il governo tecnico per andare subito a nuove elezioni potrebbe risolvere solo uno dei problemi: offrire maggiori garanzie che non accadano brogli. col capo dello stato in semestre bianco, l'approvazione della finanziaria e la minaccia di una declassazione da parte delle agenzie di rating internazionali, il tempo per queste cose non c'è. e non credo ci sia neppure la voglia degli italiani di tornare a votare.

come dice giustamente bruno, già che siamo nella merda era meglio addirittura perdere, perché questo avrebbe spazzato via i rutelli, i fassino e (volesse iddio) i d'alema, e tutta quella classe dirigente (o supposta tale) della sinistra che riconosce un ruolo positivo e propulsivo ai girotondi solo perché sono una stagione chiusa e sepolta. come dire che le critiche fanno piacere solo quando non le fate. grazie tante.

mi auguro solo di non dover vedere fra un paio d'anni qualche filmato che riprende il violante di turno denunciare in parlamento il tradimento di accordi fatti sottobanco con la destra. tipo il riconoscimento della vittoria in cambio della non-soluzione del conflitto d'interessi.

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appello

Posted by Max on 11:50
è storicamente tipico di tutti i fenomeni politici aggressivi, e non importa con quale colore si dipingano, infrangere le regole dicendo di rispettarle e al contempo accusando gli antagonisti di fare l'opposto e di costituire una minaccia per il paese.

in italia qualcuno ha già scritto dei molti motivi per cui un fascista non vota fini ma berlusconi. in genere, queste analisi vertevano su un'analisi dell'uomo politico, definendolo ora come un ruspante atipico, ora come un manager spregiudicato catapultato in politica e tendenzialmente insofferente verso qualsiasi norma che ne limiti le possibilità di azione.

quanto accaduto a napoli ieri in chiusura di campagna elettorale, con il gruppo di simpatizzanti che accoglie berlusconi al grido di "duce! duce!" va correttamente interpretato, evitando l'ennesima banalizzazione pena ritrovarsi in una dittatura più presto di quanto non si pensi. quanto accaduto, infatti, è gravido di implicazioni e altamente sintomatico.

innanzitutto, il mito di "berlusconi bravo imprenditore". non mi interessa scrivere qui se nel corso della sua carriera ha fatto bene o ha fatto male, quanto piuttosto ricordare come funziona un'azienda. per quanto ci siano regole che tendono o tentano di porre un limite al potere assoluto di un proprietario, quel potere rimane sostanzialmente intatto e assoluto. basta pagare. per citare un esempio, giusta causa o meno, se un imprenditore ti vuole fuori dalla sua azienda ti butterà fuori. ricorsi, denunce, scioperi... se ti vuole fuori, sei fuori. se l'azienda è piccola, poi, questo fenomeno è ancora più accentuato. in italia c'è un numero impressionante di piccole aziende, ergo un numero impressionante di persone che hanno fatto la scelta, tra le altre, di comandare a questo modo.

unitamente al fatto che comprare casa in molti casi sia più conveniente rispetto a un affitto il più delle volte salato, molta gente acquista casa proprio per gli stessi motivi: "qui posso fare come mi pare perchè sono sul mio", "da qui non mi manda via nessuno". insomma padroni in casa propria. l'italia è il paese europeo con il numero più alto di proprietari di casa.

molti datori di lavoro ritengono i dipendenti più suppellettili che risorse. il giorno in cui si stufano, proprio come un padrone di casa può stufarsi di un divano, ti mettono fuori. per carità, esistono anche imprenditori di tipo diverso, ma questo resta l'atteggiamento per antonomasia della miriade di padroncini di quello che una volta era conosciuto come la locomotiva del nord-est.

berlusconi ha portato questo atteggiamento all'interno dei palazzi del potere. le regole, le questioni di opportunità, le leggi, la costituzione, i ruoli istituzionali più che rappresentare delle garanzie per la civile e democratica convivenza rappresentano delle pastoie fastidiosissime. nei limiti del possibile gabbabili con menzognette, stratagemmi, ma - laddove non sia possibile - va bene anche la pura imposizione della propria volontà, mascherata da "più alto interesse nazionale" e con il ricorso all'addossamento di fantomatiche responsabilità a una parte altra.

ecco spiegato il numero impressionante di volte in cui siamo stati ad ascoltare allibiti le presunte giustificazioncelle, le smentite che non sono smentite ma accuse di travisamento di altre parole o di un'intenzione che è sempre buona a priori, l'appello a inesistenti pericoli, il ricorso a immagini fuori dal contesto e fuori dalla storia quali i recenti riferimenti alla cina e a stalin.

grazie al cielo berlusconi non ha né il magnetismo dello sguardo né la dialettica di mussolini o di hitler. per il resto, l'uso del potere in termini e in funzione del tutto personali, la voglia di culto della personalità, il ricorso all'evocazione di un rapporto quasi fisico tra "capo" e "nazione" - solo per ricordare alcuni dei tratti delle dittature nazi-fasciste - rimandano tout court alle peggiori pagine della storia europea del secolo scorso e chiunque conosca la storia e ami la democrazia dovrebbe sentirsi profondamente turbato e preoccupato.

possiamo rallegrarci di non aver - per ora - assistito a nulla di simile all'incendio del reichstag del 1933 (foto sopra) o all'assassinio di qualche parlamentare dell'opposizione (giacomo matteotti, assassinato dai fascisti nel 1924, foto a lato), perché i numeri per ascoltare berlusconi sospendere i diritti costituzionali ci sono praticamente tutti. del resto ci ha già avvertito che per scegliere qualcosa di diverso da lui bisogna essere dei coglioni. ci ha avvertito del fatto che il potere in mani sue è nel miglior interesse del paese e la miglior risposta alle schiere di comunisti pronte a affondare il paese.

è questo un paese dove le schiere, invece, sono quelle dei proprietari più o meno piccoli che già una volta, ottanta anni fa, con mirabile lungimiranza non hanno esitato a difendere il proprio diritto a comandare affidando il comando a uno solo, e sappiamo come è andata a finire.

io mi auguro che questo non sia il preludio a una nuova tristissima pagina della storia patria. mi auguro che abbia ragione prodi quando smorza i toni. se ha ragione berlusconi quando parla di queste elezioni riferendole per analogia a quelle del 1948, è vero che le posizioni sono ribaltate: se c'è un voto che può fare la differenza tra libertà e oppressione, quel voto va dato al centrosinistra. per quanto mi riguarda io penso che l'analogia più forte, invece, sia riscontrabile con il 1922. non andiamo sull'aventino, difendiamo la democrazia o quel che ne rimane, con la coscienza che c'è in molte parti d'italia una gran voglia di tornare a vestire la camicia nera.

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all'okkio!

Posted by Max on 14:51
altri migliori di me, come ezio mauro ieri, hanno spiegato perché non c'è da stare tranquilli. l'uomo non vuole perdere, e quell'uomo è convinto di non dover perdere.
blandire e aggredire, carota e bastone. ti prometto meno tasse, ma se non mi voti sei un coglione. se perdo sarà perché troppi italiani sono masochisti, oppure perché la sinistra ha fatto i brogli.
con tutta probabilità lo sbraitare la paura dei brogli serve solo a uno scopo: spostare l'attenzione, pararsi il culo preventivamente. i brogli li sta probabilmente preparando lui, ma se anche così non fosse, a elezioni perdute potrà sempre proclamarsi vittima, eventualmente non accettare il risultato. oppure ha già preparato più che un broglio. il capo di stato in semestre bianco, accuse di brogli, sfiducia alla magistratura, urla contro i giornalisti: è uno scenario perfetto per proclamare l'emergenza nazionale e sospendere i diritti civili per il presunto bene superiore della nazione.

se questo dovesse accadere bisogna reagire, esautorando qualunque cosiddetto leader di sinistra in quanto complice - anche se involontario - di quanto accaduto per non aver saputo o voluto fare quel che andava fatto quando ce n'era la possibilità. e, naturalmente, organizzare la resistenza armata. è una cosa che quei signori devono sapere.

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promesse, non minacce

Posted by Max on 10:58
sì, ho spedito il mio voto.a dire la verità l'ho spedito la mattina dopo aver scritto il post in cui mi chiedevo se davvero avrei imbucato o meno.



ho votato per l'italia dei valori, per di pietro. i motivi sono sostanzialmente due, anche se riconducibili allo stesso ceppo.
il primo, assolutamente importante: di pietro non candida gente condannata. come lui, solo altri tre partiti: rifondazione, comunisti italiani, verdi. tutti gli altri candidano gente con la fedina penale sporca, e questo me li rende invotabili a prescindere dal programma, dalla coalizione e da quant'altro.

il secondo, sono stato cresciuto credendo alla legalità. più volte ascolto gente riferirsi con sarcasmo al famoso tintinnar di manette, anche a sinistra. non si capisce perché il marocchino che ruba una mela debba finire in carcere, e il manager che rovina un'azienda fraudolentemente debba star fuori. per quelli di destra, invece: non si capisce perché si debba prendere a esempio l'america quando si tratta di libertà (?), di privatizzazioni, di pensioni e tutte queste balle qua, e improvvisamente si dimentichi che in america le frodi fiscali, le speculazioni indebite, gli insider trading, i falsi in bilancio vengono puniti con il carcere. altro che depenalizzazione! allora o gli stati uniti sono un esempio da seguire, o non lo sono.

il ritorno, o meglio l'approdo, al concetto di legalità viene prima di qualsiasi altra considerazione. candidare pregiudicati diventa una pregiudiziale negativa alla quale non mi sento di rinunciare. chi sbaglia paga, chi paga ha saldato il conto, ma a seconda del reato può non essere più considerato adatto a ricoprire ruoli istituzionali. non posso pensare che gente che ha patteggiato - quindi riconosciuto l'infedeltà allo stato - per reati di corruzione possa essere considerato candidabile, eleggibile, solo in base al proprio talento politico. insomma, il classico ragionamento "è infedele ma è un bravo politico" va rovesciato a 180 gradi. "sarà anche un bravo politico, ma è infedele e corrotto". pertanto, fuori!

io credo che chi procura danno alla comunità vada perseguito e che il semplice risarcimento non sia sufficiente. troppo facile inveire contro i centri sociali che spaccano una vetrina, e poi tornare in azienda e falsificare i bilanci fino a rovinare centinaia di famiglie, o evadere il fisco e quindi togliere risorse allo stato facendo soffrire maggiormente chi meno ha.

altro che coglioni che non pensano al proprio interesse.

detto questo, invito i pochi che mi leggono a far bene i propri conti. troppo facile il pensare ideologico. "voto così per buttare fuori berlusconi". si va bene, e poi? berlusconi ha fatto i propri interessi e ci ha tolto molto, in termini di ricchezza e di libertà. allora non si può pensare di sostituirlo con altra gente che ha già dimostrato di tenere più al proprio portafogli che non allo stato. questione di coerenza.

chiudo questo post affermando che se non avessi spedito così rapidamente, dubito che lo avrei fatto. con tutta l'incazzatura per gli errori fatti dalla sinistra al governo, e con l'incapacità di dire chiaro e tondo cosa si farà e cosa no, la mancanza di aggressività, i toni da sonnellino di prodi, l'innegabile verità riguardo alla difficoltà di composizione e accordo tra anime così diverse nella coalizione, per finire con i dispetti da asilo tra politici, negli ultimi giorni mi sono veramente stufato. la sinistra farà meglio a calcolare bene, perché se vince e sputtana anche questa possibilità di regolare un bel po' di cosette, alle prossime elezioni non ci saranno tommasi, danile e bruni e barbare che tengano. non è una minaccia, è una promessa.

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