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postilla per i galli

Posted by Max on 15:26
ho appena letto l'editoriale di ernesto galli della loggia sul corriere della sera. nel ribadire quanto espresso nel precedente post, aggiungo che questo intellettualino pare particolarmente impegnato non solo a dare giudizi (e ben venga se di questo o quello non sa che farsene, mi pare un complimento), bensì esattamente in quell'operazione di inclusione indiscriminata che, alla fine, porta alla completa annacquatura di un valore. è precisamente lì che si perde il confine tra cosa è possibile e cosa no, tra cosa è fascismo e cosa è resistenza. è quello il motivo per cui, nel rispetto per tutti i morti, non si può e non si potrà mai dire che partigiani e fascisti stanno sullo stesso piano. i primi sono morti per la libertà, i secondi per toglierla - e poco importa se a questo sono stati educati da un ventennio di regime.

è proprio perché si deve evitare che la perdita della memoria apra le porte a un nuovo regime che non si può permettere alla mussolini, o a fiore, o a romagnoli, e anche alla moratti figlia di partigiano internato ma leader di riforme dal contenuto molto poco democratico, di partecipare per calcolo politico a una manifestazione come quella del 25 aprile.

berlusconi e il suo governo - questa è la mia opinione ma credo sia largamente condivisa - ci hanno portato sull'orlo di un nuovo regime. non vederlo, o far finta di non capirlo, non significa amare la democrazia: significa fare il gioco di chi ha sbalestrato le regole della convivenza democratica. non è solo un avversario politico.

forse per galli della loggia tutti gli intellettuali e scienziati europei emigrati durante le dittature hanno sbagliato, meglio avrebbero fatto a adattarsi e accondiscendere implicitamente o esplicitamente con il regime.
in un dvd visto recentemente (mi pare citizen berlusconi), un giornalista italiano - valentino parlato, ma potrei sbagliare - spiega come assistette alla nascita del fascismo in italia, 80 anni fa. in casa conservavano i giornali, rilegati per annate. sfogli un anno e ci trovi un po' di fascismo. apri l'annata successiva e ne trovi di più, un altro anno e ancora di più. un bel giorno, qualche annata più tardi, ci trovi solo il fascismo. ma reagire in quel momento è già troppo tardi.

caro ernesto, il fascismo non nasce dall'oggi al domani, ma i tuoi articoli come quello di oggi ne rappresentano un ottimo viatico. la riprova: a milano ci sono stati gli incidenti prima delle elezioni, e tutti a condannare i violenti comunisti anarchici e chi più ne ha più ne metta. ma chi ha protestato, condannato, denunciato i fascisti che hanno sfilato dopo, a braccio teso e inneggiando al duce?

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