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25 aprile, non sagra cittadina, cazzo!

Posted by Max on 14:19
non ho commentato il 25 aprile. sono contento che esista, sono contento perché pare che interessi ancora molte persone. per il resto, tutto è già stato detto quindi inutile ripetersi.
mi interessa, invece, commentare quanto accaduto ieri. ho letto le condanne alle ingiurie alla moratti e quelle al falò della bandiera d'israele. ho letto l'intervista a pietro ingrao, ex-partigiano, anima critica del pci e oggi acceso sostenitore del pacifismo. e condivido, ma condivido con una riserva.

è vero che le ingiurie sono violente. è vero che gli ebrei sono stati vittime del nazi-fascismo e che lo stato di israele è nato anche per escludere che le violenze perpetrate ai danni degli ebrei attraverso i secoli non si ripetano.
ma è anche vero che esiste il sospetto che la moratti, distante anni-luce dall'antifascismo militante, sia andata alla manifestazione di milano per puro calcolo politico, essendo candidata alla carica di sindaco. la politica si è già svuotata di tanti contenuti, la superficialità e il presenzialismo sono degli obblighi: non conta per cosa ci si mostra, importa farsi vedere, notare, conoscere, per raccattare voti. allora se è vero che offendere e cacciare da un corteo è stupido e controproducente, è anche vero che accettare chiunque svuota il significato della manifestazione. insomma, dipende dalla buonafede. se, ad esempio, accettassi di vedere nel corteo la nipote del duce, che ancora inneggia con orgoglio a suo nonno e al suo tragico regime dittatoriale, implicitamente svilirei, annullerei il significato antifascista della manifestazione. allora tanto vale fare la sagra cittadina, invece di ricordare la resistenza e la vittoria sulla dittatura.

oppure! oppure la signora moratti, prima di partecipare, rilascia un'intervista in cui esplicitamente si associa ai valori antifascisti, alla cultura resistenziale. allora sarebbe un discorso molto diverso, ma bisognerebbe anche chiedere conto di tante cose fatte: dai contenuti della riforma scolastica alla partecipazione a un governo che per 5 anni ha bellamente passeggiato sulla schiena di buona parte del paese. insomma non si può fare i decisionisti di dubbia democraticità oggi e poi manifestare con gli antifascisti domani. così, a gratis. giusto per farsi un po' di pubblicità? ma andiamo!

il capitolo "israele" è diverso. non si può pretendere di negare verità e evidenze solo perché si è stati dalla parte delle vittime. se becco un pedofilo che abusa di un bambino, lo faccio arrestare e vengo a scoprire che è stato a sua volta abusato quand'era bambino, non per questo lo posso assolvere. così israele: ha la mia solidarietà per quanto è accaduto in secoli di vessazioni e da ultimo con l'olocausto, ma questo non darà mai a israele il diritto di segregare, vessare e espropriare i palestinesi dei loro diritti, punto. purtroppo c'è spesso un brutto giochetto per cui se si critica politicamente israele, si viene automaticamente associati ai razzisti, ai nazisti. praticamente, o ci si mette proni a qualsiasi cosa faccia israele, o si viene condannati. troppo facile, e politicamente scorretto e inaccettabile. per quanto mi riguarda, delle possibili accuse me ne strasbatto. so cosa sono e cosa non sono, gli altri pensino quello che vogliono.

bandiere bruciate ne abbiamo viste parecchie. io le ricordo in particolare durante la guerra in vietnam. non le bruciavano solo i comunisti, o quelli che una volta si chiamavano extraparlamentari. erano gli stessi americani a bruciare e dileggiare la propria bandiera, per una guerra chiaramente ingiusta. era una protesta politica, come lo è oggi.

conservare la memoria, non svuotarla di significato, combattere la superficialità, reclamare i propri diritti al pensiero e all'espressione critici mi sembrano slogan minimalisti che fanno riferimento a cose che forse sembravano acquisite e invece si dimostra - purtroppo - che non è così.

e allora, con tutti i difetti che ha, guardiamo pure all'america. esistono siti, tipo
myleftwing, rudepundit, concurringopinions, di progressisti americani che si sono ampiamente rotti i coglioni di stare a guardare il loro paese sprofondare nel fascismo del patriot act, delle guerre fuori dal diritto internazionale, degli imprigionamenti arbitrari, delle torture, degli interessi economici di ristrettissime elites (che guarda caso esprimono anche l'attuale leadership del paese). si sono rotti i coglioni di stare a guardare tutto questo senza reagire, come anestetizzati, psicologicamente sopraffatti dall'accusa di non essere buoni patrioti. tutto questo si regge su un'equazione molto sbagliata, ovvero che chi dirige il paese faccia sempre bene e debba essere sempre supportato. se glielo faccio mancare non significa solo che non mi piace questo o quel politico, ma significa che non amo il mio paese. falso, falsissimo. right or wrong, my country è una cazzata termonucleare fatta apposta per giustificare ingiustizie schifose ai danni di altri paesi e spesso degli stessi propri cittadini. allora, per lo stesso motivo bisognerebbe rivalutare chiunque abbia offerto appoggio a mussolini, o a saddam hussein, a pinochet. si ama il proprio paese se si ha anche il coraggio di criticarne la leadership quando sbaglia, perché questo significa porre le basi per un cambiamento che sta sempre alla base della democrazia.

tutto questo per dire che anche in america, dopo tanto dormire, la gente sta cominciando a risorgere moralmente, e lo fa con i mezzi a disposizione, i blog, in cui - toh! - si può vedere quale livello i toni abbiano raggiunto. altro che bandiere bruciate o insulti a un ministro opportunista. sarà anche questione di stile, ma chi l'ha detto che l'aggressività è tutta e sempre negativa? ci vuole piglio, e una dose di sana determinazione aiuta a raggiungere i risultati. altrimenti restiamo a fare gli alternativi che pensano di aver risolto il problema attaccando un adesivo alla macchina o evitando di comprare un certo prodotto. forse anche in italia qualcuno si rotto le palle di fare il bravo, il politically correct, lasciando che a gestire l'opposizione aun certo andazzo siano fassino, rutelli e mastella...

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