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zanotelli papa subito

Posted by Max on 14:22
ho goduto, ieri sera, guardando un pezzo della trasmissione del vespasiano. tema: il codice da vinci con annessi e connessi. il successo editoriale, il film, i boicottaggi, il nervosismo del clero e degli integralisti. che dire? il libro è solo un libro, le inesattezze sono state chiarite, l'autore non ha inteso portare alcun attacco né alcuna critica alla chiesa cattolica: non è quello lo scopo del libro. eppure dà fastidio. ho visto gente parlare, smorzare, girare intorno, giustificare, imbarazzarsi, stoppare discorsi che potevano prendere e dare la piega giusta alla conversazione. che è la seguente.

la chiesa farà anche tante cose belle, ma il vaticano è prima di tutto una struttura di potere, invischiata da sempre in questioni che hanno poco o niente a che fare con il cristianesimo. facendo di alcuni uomini gli interpreti di entità quali dio, lo spirito santo, la volontà divina, il clero ottiene (spontaneamente ma anche reclamandolo) un potere formidabile sugli uomini e sulle cose, ma spesso ha dimostrato di discostarsi pesantemente e dolorosamente dagli stessi princìpi che vorrebbe propugnare. forse il successo del libro può essere ricercato anche nell'insofferenza al potere del vaticano.

che il libro sia ben scritto, che ci siano tante inesattezze e che queste siano state ammesse prima ancora che "smascherate", che non sia stato scritto per attaccare la religione né il clero cattolico... tutte verità. che senso ha girarsi su queste ovvietà? i temi sono altri e forse la chiesa cattolica dovrebbe interrogarsi e anzi aprirsi al dialogo e alla critica, magari riformarsi invece di infastidirsi.

qualcuno ha espresso preoccupazione perché la gente è superficiale, beve il contenuto acriticamente, mette in crisi la propria fede a causa di cose non vere. però la stessa superficialità viene gradita in altre, non meno importanti situazioni. per esempio, non era importante informare per bene la gente sui temi relativi al referendum sulla fecondazione artificiale, affinché scegliesse con cognizione di causa. andava meglio che la gente semplicemente non andasse a votare. al prezzo della coerenza.

cambiano i tempi, ma la chiesa è sempre quella. san francesco rischiò l'inquisizione per la sua professione di povertà. oggi i missionari che vivono, loro sì, di spirito, fatica, coerenza tra i loro princìpi e le loro azioni, vengono allontanati ogni volta che aprono bocca per difendere ciò che dovrebbe essere difeso dalla chiesa nel nome del vangelo. da una parte l'opus dei, lo ior, dall'altra la povertà e la coerenza. dovrebbe esserci uno come zanotelli al posto di ratzinger. allora forse la chiesa avrebbe meno bisogno di preoccuparsi per libri quali il codice da vinci. però noi ci perderemmo l'impagabile vespasiano che cammina sulle uova, tutto preoccupato di tenere la conversazione su cose talmente stupide da far rabbrividire, pur di non far saltare fuori argomenti veri, profondi, e molto scomodi per la sua "religione-azionista di riferimento".

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