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costituzione e furbetti

Posted by Max on 10:16
forse in italia non molti sono al corrente degli scioperi attualmente in corso in germania.

da una settimana in qua i medici sono entrati in uno sciopero, articolato in modo da non procurare danni ai pazienti e da garantire tutti i servizi indispensabili. chiedono un aumento di retribuzione del 30 percento, la piena retribuzione degli straordinari e una riduzione delle ore di lavoro. io ho assistito ieri sera in televisione a un comizio di un sindacalista in una piazza gremita di personale medico. il sindacalista ha chiamato in causa tutti gli attori protagonisti delle trattative, assegnando a ciascuno le proprie responsabilità rispetto al diniego delle richieste. i presenti, muniti di fischietti, striscioni, cartelli e quant'altro, rispondevano alle varie citazioni ora fischiando, ora gridando "buuu", ora applaudendo. nessun incidente. c'è da aggiungere che per decidere di iniziare uno sciopero in germania è necessario che si esprima la maggioranza degli addetti interessati all'azione, e in questo caso i medici si sono espressi a favore dello sciopero con una percentuale superiore al 90 percento.

da alcune settimane anche i didpendenti del sindacato ver.di sono in sciopero. per la precisione da ben sei settimane. lo sciopero riguarda dipendenti pubblici ai quali i datori di lavoro richiedono 40, in taluni casi 41, ore di lavoro settimanali. ai dipendenti pubblici interessati dallo sciopero è stata inoltre cancellata la gratifica estiva e ridotta quella natalizia. per una migliore comprensione va spiegato che in germania non esiste una "tredicesima" come in italia. il corrispettivo di una mensilità viene suddiviso in due parti: 30 percento prima dell'estate (e infatti viene chiamato urlaubsgeld, ovvero soldi per le vacanze, gratifica estiva) e 70 percento a fine novembre (weihnachtsgeld, ovvero soldi di natale, gratifica natalizia), ed è pagata su base volontaria da parte dei datori di lavoro. va aggiunto che in germania il pagamento di queste gratifiche è una prassi, che comunque dopo essere stata pagata per almeno tre anni consecutivi diventa una "consuetudine aziendale" alla quale ci si può perfino appellare se l'azienda decide di cancellarla. tutte le discussioni non hanno prodotto ancora alcun risultato che sciolga il nodo del conflitto e da sei settimane in molte città tedesche si vedono cumuli di immondizia come noi li ricordiamo solo in alcune immagini nostrane.

nessuna accusa di insubordinazione da parte del governo, nessuno a sbraitare che la democrazia è in pericolo. lo sciopero è un diritto garantito dalla grundgesetz, ovvero la costituzione, e fa parte del repertorio della contrapposizione fra parti. ma questo, rispetto all'italia, è un altro paese. verrebbe da dire che è un altro mondo. i problemi vengono messi sul tappeto per quello che sono, nessuno grida al pericolo comunista, a presiedere il governo non è il padrone di televisioni, giornali e imprese. i moderati di centrosinistra non se la sono fatta sotto nel dire agli stati uniti che non avrebbero partecipato all'aggressione dell'iraq. le (rare) manifestazioni neo-naziste hanno luogo quasi esclusivamente nei länder (corrispettivi delle nostre regioni) dell'ex repubblica democratica tedesca, dove più alta è la concentrazione di disoccupazione e di disagio sociale. il rischio di incidenti con contro-manifestazioni e presidi democratici - che hanno luogo regolarmente per testimoniare che la germania non intende permettere alcuno scivolamento verso forme di estremismo autoritario - viene limitato e evitato da cordoni di polizia che tengono divise le fazioni. spesso quelle manifestazioni non vengono concesse per semplici motivi di ordine pubblico.

vorrei chiarire: la germania non è il paradiso in terra. anche qui il neo-liberismo sta minando la società, c'è tanta burocrazia e forse un minore calore umano, ma le regole del gioco sono più chiare e vengono sostanzialmente rispettate. l'ex cancelliere kohl, che per il solo fatto di essere stato in carica al momento della riunificazione avrebbe dovuto essere una icona intoccabile, è stato travolto insieme al suo partito dallo scandalo di finanziamenti illeciti ed è stato emarginato dalla politica attiva, quella da protagonista visibile sui giornali e sulle televisioni.

quando l'ex-cancelliere schröder ha deciso di "chiamare" la sfiducia al suo stesso governo per indire nuove elezioni e tentare così di vincerle per ottenere maggiore forza politica per imporre la sua agenda contro le contestazioni provenienti anche dall'interno del suo partito, è stata chiamata a esprimersi la corte costituzionale. il motivo: 75 anni fa questo metodo, ripetuto più volte durnte la repubblica di weimar, portò alla destabilizzazione politica e aprì le porte all'ascesa del partito nazista, con le conseguenze che tutti conosciamo. come sappiamo, la corte costituzionale tedesca ha verificato e permesso che le elezioni anticipate venissero indette, ma quello che conta è che nessuno si è messo a strillare - per le esigenze di oggi e di relativa "piccola bottega" - che i princìpi comunemente stabiliti dopo la fine della guerra improvvisamente non sono da ritenersi più validi. nessuno ha attaccato la corte costituzionale, accusandola di essere di parte. non sarebbe successo neppure se la decisione fosse stata differente e contraria al desiderata del cancelliere.

la germania, che pure aveva interessi "pesanti" nei contratti petroliferi con il regime di saddam e sicuramente avrebbe tratto benefici dall'invio di truppe, non lo ha fatto sulla base di due semplici e incontrovertibili motivazioni: l'invasione dell'iraq è avvenuta al di fuori dell'egida delle nazioni unite e pertanto era ed è da ritenersi illegittima - sotto tutti gli effetti una guerra di aggressione - e la costituzione tedesca rifiuta la guerra come soluzione della contrapposizione tra paesi, vietando l'uso dell'esercito per fini che non siano strettamente difensivi o in missioni di pace.

la germania vieta perfino di utilizzare l'esercito per compiti di sicurezza sul territorio nazionale. il tema è tornato d'attualità con l'avvicinarsi dei mondiali di calcio in un clima di destabilizzazione internazionale con pericoli per la sicurezza dei cittadini anche all'interno dei confini nazionali. le forze della polizia saranno sufficienti a garantire la sicurezza? non si dovrebbe utilizzare l'esercito? di nuovo, l'esercito è stato utilizzato con questi compiti durante il regime nazista e la germania ora sta bene attenta a non riprodurre, per errore o per calcolo, condizioni simili. arrivando perfino a proibire l'abbattimento di aerei che venissero dirottati a scopi terroristici.

per contro, noi in italia stiamo dimenticando che le regole sono importanti, le motivazioni che le hanno generate erano e rimangono valide, la convivenza civile e politica non è un giocattolo che si può spaccare quando viene a noia o pone ostacoli alla realizzazione di questo o quell'interesse particolare del momento, per quanto grande possa essere. ecco perché siamo a rischio, in piena deriva antidemocratica. ecco perché ci vorrebbe un'opposizione oggi, e un governo domani, capace di ristabilire con forza il rispetto delle regole. con buona pace dei furbetti del quartierino di arcore.

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