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vittoria

Posted by Max on 15:24
devo ammettere che queste elezioni in germania mi hanno veramente coinvolto e fatto sorridere al tempo stesso.

beninteso, la situazione non è semplice o perlomeno non lo è se guardata con gli occhi di un tedesco. sta di fatto che finalmente - dio sia lodato e ringraziato - i socialisti veri si sono rotti le scatole di un cancelliere che ha operato più come un amico dell'industria e del mercato che non come amico dei lavoratori, proponendo la lenta ma continua dissoluzione dello stato sociale per far fronte alla crisi, alla globalizzazione e tutte queste menate. solita storia che sentiamo un po' dappertutto in europa: da blair a schröder, passando per certa parte del centrosinistra italiano. tutti a gracchiare che non si può far diversamente.

lafontaine, vero unico vincitore di queste elezioni, rappresenta l'unico statista europeo che abbia idee e programmi alternativi all'abbattimento del welfare state. silurato da schröder, ritiratosi temporaneamente dalla vita politica e incarnando ora i socialdemocratici delusi e traditi da schröder, lafontaine ha offerto uno sbocco politico a queste forze. unendole al partito ex/neo-comunista di gysi, forte soprattutto nella parte orientale del paese, ha ottenuto oltre l'otto percento dei voti, ma quello che più conta è che ha - di fatto - tolto le redini di mano all'ex compagno di partito e attuale cancelliere, e al tempo stesso sbarrato la strada alla coalizione di centrodestra.

morale della favola: i rosso-verdi un governo da soli non lo possono mettere in piedi. i nero-gialli (unione cristiano-democratica e liberali) neppure. comunque vadano le cose, lafontaine è destinato a crescere. se socialdemocratici e cristiano-democratici fanno la cosiddetta grande coalizione (da noi lo chiamano inciucio) la germania non vedrà cambiamenti o riforme di peso. col tempo ne guadagneranno - come sempre in questi casi - le estreme, a destra e a sinistra. dato che per ragioni storiche è impensabile pensare a un ritorno dell'estrema destra al governo della germania, gli unici a trarne reale vantaggio saranno proprio gysi e lafontaine.
schröder è libero di non farsi da parte, e anche di non concedere nulla riguardo alla sia famigerata agenda 2010 (il programma che persegue, tanto inviso ai progressisti), ma l'uomo non è eterno, e con una forte formazione di sinistra presto o tardi la coalizione diverrà indispensabile, pena venire relegati perpetuamente all'opposizione.

da questo punto di vista, la situazione politica tedesca si è un po' italianizzata, con schröder nei panni di prodi e lafontaine in quelli di bertinotti (ma almeno qui non c'è quel dolore al culo che risponde al nome di rutelli). e per fortuna qui la gente è un po' meno deficiente di quel mare di italiani i quali, di fronte all'ipotesi di un governo berlusconi qualche anno fa, si bevettero le palle sugli spettri comunisti e sentenziarono, con una superficialità degna di alice nel paese delle meraviglie, "lassamolo provà, se ha fatto bene per sé farà bene anche per l'italia". qui i tedeschi si sono resi conto che se schröder non sta facendo bene, la merkel avrebbe fatto peggio ancora, spedendo tra l'altro i ragazzi tedeschi nel vietnam iracheno. il messaggio è stato chiarissimo: che a governare vada chiunque, ma piantatela di distruggere lo stato sociale. ora stiamo a vedere se il messaggio è stato recepito.

e avanti savoia!

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