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Dittatura o Maria Antonietta?

Posted by Max on 09:59
Ho letto e spesso condiviso in parte o in toto gli editoriali di Eugenio Scalfari, ma quello di oggi che ha per tema Beppe Grillo mi sembra veramente preoccupante, in particolare perché ho sentito un commento molto critico anche da parte non solo di Marco, un amico "conservatore illuminato", ma soprattutto di Bruno, un amico comunista da sempre.

Riepilogando grezzamente, Bruno dice che lo preoccupa l'appello a distruggere i partiti. Marco dice che se si corre dietro a uno come Grillo si aprono le porte ai cosiddetti "poteri forti". Scalfari addirittura adombra il pericolo di una dittatura che sarebbe pronta a instaurarsi sull'onda di movimenti di piazza come quello dello scorso 8 settembre. I riferimenti al qualunquismo di Giannini si sprecano.

Ora, io vivo all'estero e non sono sottoposto ai bombardamenti mediatici di radio e televisione italiane. Leggo i giornali (Repubblica, Corriere, Manifesto) tutti i giorni, e leggo giornalmente anche il blog di Beppe. Leggo, confronto, cerco di approfondire quando posso. In questo caso, mi sembra che a Bologna Beppe abbia espresso dei concetti semplici, estremamente. Uno di questi in particolare dovrebbe, da solo, far piazza pulita delle perplessità e preoccupazioni che sento in giro. "La politica la fate voi, ogni giorno, dovete riappropriarvene". Non mi sembra, questo, un concetto qualunquista. Anzi. E quando Bruno si dice preoccupato perché Grillo dice che vuole distruggere i partiti, mi pare non colga il senso vero di quella espressione. Se la si associa al concetto appena espresso, diventa evidente che a dover essere distrutti sono questi partiti, ovvero questo sistema di costante bombardamento mediatico, deresponsabilizzazione, delega acritica.

Mi sembra talmente evidente che non riesco a capacitarmi di come gente che ritengo intelligente e profonda, non colga. Le preoccupazioni di Marco e Bruno, per non parlare di quelle di Scalfari, mi sembra corrano dietro alla lepre finta mentre quella vera se la ride in tana.

Marco, i poteri forti? Perché in questo momento in Italia chi domina? Il popolo? I sindacati? O non sono forse Confindustria, il Vaticano, le agenzie di rating (che esprimono le potenze finanziarie europee e mondiali) a dettare condizioni? Bruno, un colpo ci si lamenta che non esiste più la piazza dove la gente socializza, scambia opinioni, preoccupazioni, speranze, e anche rabbia, e il momento dopo ci si lamenta perché in piazza a portare trecentomila persone ci va Grillo, senza incidenti, sfogando e dicendo pubblicamente quello che un sacco di gente dice nei bar, nelle scuole, nelle fabbriche, negli uffici?

"Se uno ha la febbre, inutile prendersela col termometro", leggevo ieri, e mai definizione mi è parsa più appropriata. Se siamo giunti al punto in cui un semplice comico che dice cose di semplice buonsenso riesce a portare in piazza centinaia di migliaia di persone in duecento città, vuol dire che il problema c'è, esiste, è serio ed urgente, e soprattutto non si chiama Grillo.

I politici si difendono, la televisione li aiuta. Io non credo si auto-riformeranno. Anche le leggi popolari rappresentano solo proposte, che vanno discusse in Parlamento. Mai visto nessuno tagliarsi le palle da sé, e considerati privilegi e potere in mano a questa classe "dirigente" non credo cominceranno loro. Ma allora che bisogna fare? Mugugnare ma sostanzialmente adattarsi e sottomettersi? Anche quando le cose vanno di male in peggio? Scalfari, che pare di storia se ne intenda, dovrebbe sapere cosa accade in quei casi. "Il popolo non ha pane per sfamarsi - allora che mangino croissants", la rivoluzione, Robespierre, le ghigliottine. Questa classe di politici non è molto diversa da Maria Antonietta: non solo i privilegi (innumerevoli e spesso scarsamente o per niente giustificati), ma la droga, le puttane, i pregiudicati... Forse è ora che si alzi un bel po' di vento.

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