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hollywood e kamikaze

Posted by Max on 16:42
ho rivisto da poco il film independence day, che oltre a essere una delle tante masturbazioni americane su quanto siamo bravi e buoni e prima o poi tutti se ne dovranno accorgere, fa l’apologia del terrorismo dell’11 settembre. prima che qualcuno chiami l’ambulanza, spiego in due parole. gli umani sconfiggono gli alieni abbattendo le astronavi. il metodo viene rivelato dall’ex pilota del vietnam, ubriacone, che si suicida lanciando il proprio aereo contro un’astronave in fase di attacco.
ma non è l’unica esaltazione del “supremo sacrificio” che esce da hollywood. un altro esempio clamoroso lo scopriamo in pearl harbor dove si fa dire a doolittle che se corresse il rischio di venire abbattuto e catturato in territorio giapponese durante il raid su tokio (monito e vendetta) preferirebbe scegliersi il miglior bersaglio e lanciarcisi contro con l’aereo (suona tanto 9/11, no?). il suicidio sacrificale lo ritroviamo ancora in armageddon, deep impact (comete e asteroidi che minacciano tutta l’umanità), ma anche in braveheart e il gladiatore (ideali e vendetta personale).
questo per citare solo i pochi esempi che mi saltano in mente in questo momento.
sembra incredibile che poi siano proprio gli americani a fare le pulci alla devozione di qualcun altro.
tra l’altro, nel paradiso americano forse c’è una carta di credito illimitata, mcdonalds e panze che dovrebbero scoppiare e non scoppiano mai. se va bene. se invece va male, c’è la contemplazione eterna (sai che palle). se va malissimo si ritrovano con la fallaci. nel paradiso altrui, minchia, ci sono le vergini! no, dico: le vergini! che al di là del fatto che scoparsi una vergine sia una bella rottura di coglioni, si dà per scontato che le vergini siano delle strafighe imperiali. se mai dovessi credere a un paradiso, e se mai dovessi scegliere tra i due, io non avrei dubbi.
e avanti savoia!

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