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forza argentina

Posted by Max on 16:21
il pseudo-articolo del pseudo-giornalista tedesco, apparso su der spiegel e poderosamente offensivo è stato commentato da più parti. sull'articolo in sé c'è poco da aggiungere. che alcune delle accuse possano avere barlumi di fondamento, è vero. che l'articolo non solo li esageri, ma li trasformi in una generalizzazione indiscriminata è altrettanto vero. che il contenuto e anche il tono travalichino la satira e anche la critica per sfociare nel più becero rancore, e financo razzismo con offese francamente gratuite, mi pare altrettanto evidente. quello che mi colpisce e mi offende di più, invece, è l'assenza di reazioni da parte di conoscenti tedeschi.

il 4 luglio 2003, il sottosegretario stefano stefani - legaiolo - sparò commenti in parte veri ma esagerati e fuori luogo, nonché stupidamente generalizzanti e indiscriminati contro i tedeschi. li chiamò biondi stereotipati, chiassosi e ubriaconi. anche qui, non c'è dubbio che qualche fondamento di verità ci possa anche essere, ma la stampa tedesca urlò, si stracciò le vesti, chiamò al boicottaggio delle vacanze in italia. il sottosegretario fu costretto - giustamente - a dimettersi, il cancelliere schröder venne in italia per rasserenare gli animi. fummo in tanti, tra gli italiani e in particolare tra noi italiani all'estero, a vergognarci per la pessima figura, per i pessimi rappresentanti istituzionali, e a simpatizzare coi tedeschi.

al mio arrivo in ufficio, stamattina, ho inviato copia dell'articolo di spiegel a parecchi colleghi. i quali con aria mezzo divertita e mezzo taciturna hanno - praticamente tutti - glissato.

non credo si tratti di qualcosa che considerano vergognoso. non credo pensino che quel giornalista abbia offeso noi e la germania per il solo fatto di trattare altra gente a quel modo. superficialità? arroganza? due pesi e due misure? non so, so solo che l'assenza di reazione mi scandalizza molto più del contenuto dell'articolo stesso. così come non mi accontentano le scuse offerte da spiegel per la "cattiva scelta delle parole", che alla fine non smentisce i contenuti. è come se mi avessero dato del coglione e poi si scusassero per aver detto coglione invece di imbecille. e questo in un paese dove la sensibilità per i toni arriva al punto da aver creato una perla di saggezza quale "der Ton macht die Musik", ovvero è il tono che crea la musica...

comunque un risultato l'articolo l'ha ottenuto. se prima ero moderatamente per una vittoria dell'argentina, venerdì prossimo, ora sono decisamente pro-gauchos.

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la padania dagli occhi a mandorla

Posted by Max on 14:04
leggo il corriere di oggi (ecco l'articolo) e non so se scompisciarmi dalle risate o se prendere il mitra e le bombe per scendere in lombardia e fare una strage. le roccaforti della lega, gli strenui difensori dell'"ognuno a casa propria", del "gli immigrati ci rubano il lavoro", eccoli lì, gli stessi personaggi, al confine con il ticino, ogni giorno, sfruttando un accordo tra svizzera e italia che permette loro di andare a vendere il proprio lavoro di imbianchino, idraulico, muratore per meno della metà dei loro colleghi svizzeri. insomma vanno a rubare il lavoro in casa altrui. questi sì vanno a rubare il lavoro, altro che l'immigrato che va a rovinarsi i polmoni nelle concerie, o a rovinarsi la schiena a raccogliere pomodori!

morale: se i cinesi vengono in italia a vendere la loro merce a prezzo inferiore bisogna fare le guerre, mettere dazi e via discorrendo; ma se siamo noi che andiamo in svizzera a svendere il nostro lavoro, allora è tutto regolare, allora è "libera impresa", "libero mercato", "competizione". o meglio, è avere la faccia come il culo.

sganasciandomi vado un attimo a vomitare. poi torno.

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scusi, è la faccia o il culo?

Posted by Max on 15:44
l'anno scorso, proprio di questi tempi andammo a votare per il referendum inerente la procreazione assistita. la dirigenza vaticana invitò i credenti a non votare, per far così mancare il quorum, invalidando il referendum stesso.
l'astuzia, poi sfruttata come da calcolo di rigore, portò i politici baciapile a dire che aveva vinto la maggioranza. in realtà - e lo sappiamo tutti - vinse una minoranza suffragata da quanti si sarebbero comunque astenuti e da quanti se ne sbattono altamente le balle, i quali per tradizione ai referendum sono parecchi. gianfranco fini, col quale mi son trovato d'accordo in quell'occasione, fece scalpore dichiarando che lui a votare ci sarebbe andato e che invitare a non andare a votare è diseducativo. giusto sarebbe stato che la gente si informasse e che fosse andata a votare con cognizione di causa.

quello che trovo educativo, invece, è riportare qui l'appello di oggi, espresso di nuovo dalla dirigenza dello stato del vaticano - meglio nota come clero - riguardo al prossimo referendum, quello sulla cosiddetta devolution. da repubblica di oggi:

Referendum, monito dei vescovi:
"Votare è un dovere civico"
ROMA - I vescovi richiamano gli italiani al proprio dovere civico di elettori invitandoli ad andare alle urne per il referendum sulla Costituzione. Un monito, quello espresso attraverso la Sir - l'agenzia dei vescovi - volto a impedire l'astensionismo. (...)

come dicevo tempo fa: riportarli a avignone, oppure paracadutarli su un'isola sperduta dell'oceano pacifico. non c'è altra soluzione.

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zapatero presidente del consiglio italiano, por favor

Posted by Max on 11:17
abbiamo comunicato al fiden alleaten che portiamo via il culo dall'iraq, e ci ha risposto "e chi se ne incula? tanto non contate un cazzo!". lo sapevamo già, grazie.
l'idiota nano e pelato ha risposto inviando una slinguazzata virtuale agli stivali di adolf bush, aggiungendo che se per cortesia qualche tirapiedi tipo heinrich rumsfeld volesse degnarsi di cagargli in testa o pisciargli in bocca, lui ne sarebbe felicissimo. basta che hermann cheney non lo inviti a caccia.
comunque possiamo essere contenti. questa volta pare che ce la caviamo sì senza risultati, ma almeno abbiam pagato davvero solo un pugno di morti per "esserci". e poi, scusa, non siamo stati invasi. non è già un grande risultato?
intanto stasera prepariamoci a perdere contro il ghana.

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castelli? solo baracche!

Posted by Max on 11:48
ieri quel genio di castelli, per fortuna ex ministro della giustizia, riguardo alla grazia concessa a bompressi si è espresso con due concetti. il primo, si è consumato un atto di ingiustizia. il secondo, napolitano avrebbe dimostrato di non essere il presidente di tutti.
per una volta gli devo dare ragione. si è effettivamente consumato un atto di ingiustizia, che è quello operato da castelli nell'usurpazione di un diritto che era chiaramente attribuito al solo capo dello stato. questo imbecille ha di fatto posto un veto per anni, arrogandosi un potere che non aveva e costringendo ciampi a ricorrere alla corte costituzionale. se non fosse scaduto il mandato, sarebbe stato ciampi stesso a concedere la grazia.
ciononostante mi piace pensare che quel genio di castelli abbia ragione anche quando dice che napolitano non è il presidente di tutti. di furbastri e gentaglia come l'ex ministro della giustizia spero proprio che napolitano non sia mai presidente. gentaglia alla quale non interessa il diritto che non sia il proprio, che antepone le proprie convinzioni - per quanto bizzarre - alla legge.
ora aspettiamo con ansia che i legaioli lo prendano nel culo al referendum e poi speriamo che geni come castelli non trovino più spazio, né politico né mediatico.

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la cagna di bush

Posted by Max on 15:33
c'è gente che avrà pure del talento nello scrivere e intervistare. il talento li avrà pure fatti diventare ricchi e famosi. una cosa tira l'altra. fama e ricchezza schiudono le porte di giornali e televisioni. ora, aver talento e fama e ricchezza non significa automaticamente aver sempre ragione. la possibilità molto concreta di sparare delle emerite stronzate è sempre lì in agguato. con due differenze, rispetto alla massa di sconosciuti.
quando un ricco e famoso spara una cazzata, i media sono subito pronti a dare risalto. ma non con intento correttivo, che non è comunque compito loro: vanno semplicemente a nozze con gli scoppiettii.
la seconda differenza è che quando un personaggio noto le spara grosse, finisce spesso che qualcuno meno famoso decide di prendere le cazzate per oro colato e combina cazzate.
fra sparare cazzate e fare cazzate c'è una notevole differenza. non capita di rado, infatti, che dopo averle sparate grosse e aver contribuito a che qualcuno le facesse grosse, chi le ha solo dette si rimangi tutto, ammetta di aver esagerato, essere stato frainteso dalla stampa o dai lettori. insomma si defili dalla propria responsabilità. quelli che invece le cazzate le fanno, ci restano poi impigliati. sempre se non sono famosi e, soprattutto ricchi.

oriana fallaci ha del talento, è famosa, è ricca, e spara cazzate. l'ultima della serie, e di nuovo contro l'islam, dice che potrebbe mettere delle bombe per far saltare la moschea prevista in costruzione in toscana. i giornali dànno risalto. speriamo che a nessuno venga in mente di fare davvero quello che lei, forse in preda a senilità rimbambente all'ultimo stadio, propugna con tanta disinvoltura. ma che je frega, tanto lei vive nell upper east side...

ora, con tutte le occasioni in cui i giornalisti si autocensurano per non far torto a questo o a quel protettore, per una volta potrebbero anche censurare la cagna di bush, al solo scopo di non esacerbare gli animi. invece è come nel calcio: prima si caricano le partite, poi si accusano i tifosi quando scoppiano gli incidenti. ma vaffanculo, no? vaffanculo alla fallaci e vaffanculo a questo tipo di giornalisti.
intanto qui grandina, porca troia.

p.s. peccato che la lettera a un bambino mai nato non sia stata scritto dalla madre dell'oriana, e peccato che quella mai nata non sia lei.

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totti, del coraggio e dell'ipocrisia

Posted by Max on 13:49
eddai, no? sarebbe ora di finirla con l'ipocrisia.
un sacco di cattolici adoperano il preservativo, ma se li interroghi nicchiano perché "non sta bene" dire che santa madre chiesa spara cazzate.
e che la mafia sta dentro ai partiti, ma guai a dirlo perché se lo dici vuol dire che sei comunista, o fascista, o qualcos'altro.
cannavaro ieri ha detto quello che tutti sanno, ovvero che c'era un sistema e che era noto, ma non si doveva dire, non si può dire perché altrimenti le apparenze...
scoppia lo scandalo e ancora non si può dire niente perché il fatto c'è ma nessuno ne è responsabile. che vomito.
totti, il dio totti, che dichiara, giustifica, si difende: andava così e se uno provava a dire la sua veniva emarginato, punito: embè? se uno è serio, paga quel che deve pagare per non scendere a patti con la disonestà. o no? ma la carriera, i soldi, le veline... e mi pare un po' comodo!
mah, avanti savoia.

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rose bianche a washington

Posted by Max on 13:53
testimonia traudl junge, segretaria di hitler sfuggita alla caduta di berlino: Quando, dopo il processo di Norimberga, venni a sapere cosa era veramente successo, tirai un sospiro di sollievo nello scoprire che il mio lavoro di segretaria non aveva a che fare con quello. Poi però passando davanti alla targa affissa in ricordo di Sophie Scholl (vedi nota) scoprii che avevamo la stessa età e nell'anno stesso in cui lei veniva uccisa io cominciavo a lavorare per Hitler. Il fatto che fossimo giovani non ci giustifica dal non aver saputo.

ieri ho visto il film loose change sugli avvenimenti dell'11 settembre 2001, assemblato, prodotto e messo in rete da tre ragazzi americani ai quali va tutto il mio rispetto e ringraziamento per l'ottimo lavoro che hanno fatto. anche in plane site, al confronto, impallidisce.

per limitarmi alle osservazioni, la quantità di evidenze che contraddicono la versione dei fatti ufficiale è talmente enorme e schiacciante da non lasciare spazio a dubbi: quanto accaduto veramente e la versione ufficiale sono due cose che hanno ben poco a che vedere. niente aerei, niente islamici, e invece tanta tecnologia, esplosioni controllate, missili, esplosivi, droni, menzogne, servizi deviati e un mare di sangue innocente deliberatamente versato da assassini senza scrupoli per fare una valanga di soldi e imbrigliare la gente. l'oro delle torri, le speculazioni in borsa, i profitti derivati dalle guerre, il petrolio.

nessuno invaderà washington, perciò dubito che avremo mai la soddisfazione di vedere i veri responsabili condannati e - dato che si parla di stati uniti dove ancora esiste la pena di morte - impiccati per alto tradimento, strage, guerra di aggressione, genocidio. questo, però, è quello che dovrebbe avvenire, sarebbe giusto avvenisse. un nuovo processo di norimberga.

e cosa pensare del popolo americano? esiste una responsabilità collettiva? se all'indomani della tragedia si poteva comprendere (comunque non giustificare) la perdita dell'equilibrio nell'emotività, a cinque anni di distanza e con le possibilità di informarsi del giorno d'oggi questo non appare più comprensibile. anzi appare proprio colpevole. alla fine della seconda guerra mondiale i soldati statunitensi che scoprirono i campi di concentramento trascinarono la gente dei villaggi a vedere i cumuli di cadaveri ridotti pelle e ossa, i forni. il mondo sconvolto da tanto orrore non si capacitava di come i tedeschi potessero non aver saputo, intuito, e non si fossero ribellati. forse che oggi è diverso?

il video loose change è stato scaricato circa due milioni di volte, ma esistono altre indagini disponibili su dvd, e anche interi siti internet dedicati. è mai possibile che la gente negli stati uniti non si informi, non venga a sapere, metta a tacere la propria coscienza, non protesti pubblicamente per ottenere la verità? mi dicono che le proteste ci sono, ma quanto estese sono? perché non ne veniamo a conoscenza? come mai non si vedono decine di migliaia di persone sfilare davanti alla casa bianca? perché non si sente di pressioni esercitate dal basso verso i media? o forse la realtà è peggiore della più fervida immaginazione e la gente teme che questa gente, che non ha esitato a distruggere la vita di quasi tremila persone facendo crollare le torri con esplosioni controllate, possa prendersi anche la loro senza batter ciglio. in quel caso, gli usa di oggi sono allo stesso livello della germania di settant'anni fa. probabilmente anche peggio.

nota - sophie scholl, unica donna appartenente alla rosa bianca, organizzazione della resistenza anti-nazista in germania operante a monaco di baviera, condannata a morte e uccisa nel 1943.

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zanotelli papa subito

Posted by Max on 14:22
ho goduto, ieri sera, guardando un pezzo della trasmissione del vespasiano. tema: il codice da vinci con annessi e connessi. il successo editoriale, il film, i boicottaggi, il nervosismo del clero e degli integralisti. che dire? il libro è solo un libro, le inesattezze sono state chiarite, l'autore non ha inteso portare alcun attacco né alcuna critica alla chiesa cattolica: non è quello lo scopo del libro. eppure dà fastidio. ho visto gente parlare, smorzare, girare intorno, giustificare, imbarazzarsi, stoppare discorsi che potevano prendere e dare la piega giusta alla conversazione. che è la seguente.

la chiesa farà anche tante cose belle, ma il vaticano è prima di tutto una struttura di potere, invischiata da sempre in questioni che hanno poco o niente a che fare con il cristianesimo. facendo di alcuni uomini gli interpreti di entità quali dio, lo spirito santo, la volontà divina, il clero ottiene (spontaneamente ma anche reclamandolo) un potere formidabile sugli uomini e sulle cose, ma spesso ha dimostrato di discostarsi pesantemente e dolorosamente dagli stessi princìpi che vorrebbe propugnare. forse il successo del libro può essere ricercato anche nell'insofferenza al potere del vaticano.

che il libro sia ben scritto, che ci siano tante inesattezze e che queste siano state ammesse prima ancora che "smascherate", che non sia stato scritto per attaccare la religione né il clero cattolico... tutte verità. che senso ha girarsi su queste ovvietà? i temi sono altri e forse la chiesa cattolica dovrebbe interrogarsi e anzi aprirsi al dialogo e alla critica, magari riformarsi invece di infastidirsi.

qualcuno ha espresso preoccupazione perché la gente è superficiale, beve il contenuto acriticamente, mette in crisi la propria fede a causa di cose non vere. però la stessa superficialità viene gradita in altre, non meno importanti situazioni. per esempio, non era importante informare per bene la gente sui temi relativi al referendum sulla fecondazione artificiale, affinché scegliesse con cognizione di causa. andava meglio che la gente semplicemente non andasse a votare. al prezzo della coerenza.

cambiano i tempi, ma la chiesa è sempre quella. san francesco rischiò l'inquisizione per la sua professione di povertà. oggi i missionari che vivono, loro sì, di spirito, fatica, coerenza tra i loro princìpi e le loro azioni, vengono allontanati ogni volta che aprono bocca per difendere ciò che dovrebbe essere difeso dalla chiesa nel nome del vangelo. da una parte l'opus dei, lo ior, dall'altra la povertà e la coerenza. dovrebbe esserci uno come zanotelli al posto di ratzinger. allora forse la chiesa avrebbe meno bisogno di preoccuparsi per libri quali il codice da vinci. però noi ci perderemmo l'impagabile vespasiano che cammina sulle uova, tutto preoccupato di tenere la conversazione su cose talmente stupide da far rabbrividire, pur di non far saltare fuori argomenti veri, profondi, e molto scomodi per la sua "religione-azionista di riferimento".

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ma quale video...

Posted by Max on 09:05
da fonti ufficiali è stato "rilasciato" un video, brevissimo, che dovrebbe servire a confutare le teorie cospirative sull'11 settembre 2001. un video che riguarda proprio gli istanti dello schianto e dell'esplosione al pentagono e che sarebbe stato girato da una telecamera di sicurezza. peccato non sia un video nuovo e che non confuti proprio un bel niente. si vede una scia bianca, un'esplosione, del fumo. nient'altro. il velivolo non si vede. il filmato è anche pesantemente sospettato di essere semplicemente finto. insomma è una presa per il culo. probabilmente un goffo atto propagandistico. personalmente sono convinto che immagini risolutive esistano (o siano esistite) e che siano trattenute oppure state distrutte. spero ancora che prima o poi la verità venga fuori, ma temo che finirà come con kennedy.

per chi volesse farsi una propria idea, consiglio invece il dvd "911 in plane site", un'indagine condotta sugli avvenimenti dell'11 settembre 2001 in modo che mi sembra rigoroso e con immagini disponibili al pubblico, la maggior parte delle quali edite o trasmesse prima che il governo degli stati uniti - con la colpevole complicità dei media - prendesse la incredibile decisione che quelle immagini fossero troppo "dolorose" per il popolo americano per essere riproposte.

il servizio propone immagini, analisi scientifiche e contributi personali inerenti tutti e quattro gli attacchi, e portano a interrogativi estremamente inquietanti, soprattutto per le evidenti deduzioni e implicazioni alle quali ciascuno può giungere per conto proprio.

la parte forse più inquietante di tutte riguarda lo schianto sul pentagono. il numero di evidenze dell'incompatibilità tra eventi e ricostruzione ufficiale è impressionante. assenza di solchi sul prato lungo il quale il velivolo avrebbe dovuto strisciare prima di impattare con l'edificio, l'assenza di rottami dell'aereo all'esterno dell'edificio stesso, il ritrovamento di parti di motori che col velivolo schiantato non hanno nulla a che fare per tipologia e dimensioni, le dimensioni del foro d'entrata nell'edificio incompatibili con le dimensioni del velivolo. e ancora la profondità di penetrazione nel tipo e nel numero degli strati di muro, l'incompatibilità del tipo di danno e incendio con ciò che un aereo di linea imbottito di carburante per un volo di lungo tragitto avrebbe dovuto causare, l'assurdità della pretesa di identificazione di tutti i passeggeri e attentatori mentre allo stesso tempo si sostiene che il calore sviluppato dall'incendio avrebbe completamente distrutto oggetti ben più difficili da distruggere di un corpo umano. e ancora le balle raccontate sull'immediato crollo della parte di edificio colpita mentre dalle immagini riprese subito dopo lo schianto si vede chiaramente che l'edificio è ancora in piedi e crolla in un secondo momento. per concludere col fatto che tutte le immagini dei sistemi di sicurezza dell'edificio più sorvegliato d'america, e anche di sistemi di sorveglianza di edifici adiacenti, sono state reclamate e sequestrate (con impressionante celerità) dai servizi segreti statunitensi.

per tirarsi su il morale, consiglio le risate (a volte a denti stretti) che suscita la partecipazione comica di al gore al saturday night show facendo finta di essere il presidente eletto sei anni prima. visibile qui.

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povera signora

Posted by Max on 14:58
da quando il calcio è diventato business, me ne sono disamorato. adesso che si scopre il pentolone mi auguro che accada qualcosa che mi faccia tornare a apprezzarlo. non ci credo, ma ci spero.
per il resto, che moggi fosse un bandito lo si sapeva da tempo, e comunque non è il solo.
se finiremo in serie b, pazienza. ne usciremo come ne uscì il milan. peccato solo che non ci sia più la mitropa da vincere.
e poi bisogna guardare il lato positivo delle cose: una volta fatta piazza pulita e pagati i conti, chissà, forse la pianteranno di dire che vinciamo comprando gli arbitri (cosa che dicevano, per la verità, anche prima che moggi cominciasse a lavorare per la juve).
intanto con tutto questo maremoto posso solo contare sulla cabala che dice che quando il calcio italiano è in crisi, la nazionale ai mondiali si compatta e ottiene bei risultati. che soddisfazione se li vincessimo proprio in germania...

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pompami, zio ken

Posted by Max on 13:23
qualcuno in italia la settimana scorsa mi ha chiesto come mai il prezzo della benzina aumenta subito, quando il prezzo del greggio sale, mentre ci mette una vita a scendere (se scende) quando il greggio costa meno.
la risposta è in un articolo de la repubblica di oggi.

Eni, il caro greggio spinge l'utile in alto del 22% - Quasi 3 miliardi di utili nel primo trimestre per la quarta maggior compagnia petrolifera europea. "Ci sono le premesse per un anno "di eccellenti risultati finanziari", dice l'a.d.

MILANO - Eni chiude il primo trimestre del 2006 facendo registrare un uitile netto di 2,97 mld di euro (+22%). La produzione di idrocarburi sale a 1,83 milioni di boe/giorno (+7%) e le vendite di gas naturale a 31,6 miliardi di metri cubi (+7%).
Con i risultati Del primo trimestre 2006 "sono state poste le premesse per un nuovo anno di crescita e di eccellenti risultati finanziari". Così l'amministratore delegato di eni, paolo scaroni, ha commentato la trimestrale al 31 marzo. L'eni, aggiunge, "ha ulteriormente migliorato i propri risultati operativi e finanziari cogliendo al meglio l'opportunità offerta dalle elevate quotazioni di greggio. La performance nel settore del gas è stata positiva malgrado la penalizzazione dovuta alla nuova regolamentazione del settore in italia".

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lassatelo lavorà

Posted by Max on 10:55
circolare, s'il vous plaît. e anche s'il vous ne plaît pas

«Il nostro elettorato non capirebbe mai il voto dato non alla persona, che di per sé è stimabile, ma a un rappresentate dell'altra parte»

questa è la motivazione con la quale il centrodestra, ovvero monsieur berluscolini, ha rinunciato a votare napolitano quale presidente della repubblica. l'atteggiamento non è nuovo, la storia è sempre la stessa: la parte "altra", seppure maggioritaria, non è legittima, non esiste, non deve esistere. non è questione di trovare scuse dalle gambe corte: così come il pregiudicato previti esternava a suo tempo, è la loro parte che non vuole fare prigionieri, che non riconosce gli avversari e, se potesse, non concederebbe nulla così come ha fatto nei cinque anni in cui ha detenuto il potere.

neppure adesso, a elezioni perdute, l'atteggiamento è cambiato. e in questo c'è qualcosa di buffo. come si fa a spingere per il muro contro muro e al tempo stesso chiedere di concedere qualcosa? questi non vogliono le cariche per la rappresentanza, vogliono solo potere ed è fin troppo facile immaginare che qualsiasi posizione riescano a occupare verrà scrupolosamente utilizzata innanzitutto per mettere i bastoni fra le ruote al nuovo governo, sperando di farlo deragliare, e in seconda battuta per fare esclusivamente gli interessi di berlusconi. mentre l'italia ha bisogno di gente che faccia ripartire il paese intero.

il modo in cui hanno condotto il loro quinquennio al governo sarebbe sufficiente giá di per se stesso per giustificare la loro esclusione da tutto. come ha ricordato - fuori luogo - quell'imbecille di giovanardi, chi semina vento raccoglie tempesta. ma anche a voler essere tolleranti e a voler rimarcare la propria diversità dallo stile illiberale del governo di centrodestra, c'è un'altra considerazione da fare.

all'indomani della vittoria nel 2001 il centrodestra davvero non ha fatto prigionieri. non solo si è attributo presidenza di camera e senato, ma ha piazzato propri uomini in tutti i ruoli necessari per poter governare senza opposizione e le poche concessioni hanno riguardato gente come petruccioli, tanto per fare un esempio. basta rivedere l'intervista contenuta in viva zapatero per capire di quale pasta sia fatto quel tizio. e dunque che senso avrebbe un governo di centrosinistra con uno stuolo di gregari fedeli al capo dell'opposizione, un capo che adotta la politica del muro contro muro? non solo sarebbe autolesionista per il governo e per il centrosinistra, bensì a patirne il danno maggiore sarebbe il paese intero che in questo momento, con le prospettive grigie che conosciamo, non può e non deve essere messo in condizione di instabilità e di ingovernabilità.

spiace vedere che questa gente pensa di poter elargire o negare patenti di legittimità. la legittimità del governo, delle cariche, delle decisioni che verranno prese, vengono da venti milioni di "coglioni" che hanno votato per il centrosinistra. più che sufficiente. se poi si vuol cominciare a giocare in modo diverso, allora parlare di legittimazione reciproca sarebbe talmente naturale, doveroso, talmente scontato da non rappresentare neppure argomento di discussione. il problema di questo centrodestra e di berlusconi in particolare è che a lui non sta bene alcuna opposizione. la storia della pregiudiziale comunista è una balla per cretini: se a fare opposizione ci fosse la dc, lui attaccherebbe la dc con argomentazioni identiche, diverse nella forma ma uguali nella sostanza. impari dunque a essere e a fare opposizione in modo costruttivo, ammesso che ne sia capace.

il centrosinistra all'opposizione a volte si è fatto male da sé, ha dovuto inghiottire rospi grandi come elefanti, è stato escluso e sbeffeggiato. ha chiamato un paio di manifestazioni ma non ha fatto la rivoluzione, non ha chiamato all'evasione fiscale e altra menovaglia simile. si è insomma comportato in maniera responsabile. il centrodestra impari a fare altrettanto, invece di strillare e evocare scenari sovversivi.

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postilla per i galli

Posted by Max on 15:26
ho appena letto l'editoriale di ernesto galli della loggia sul corriere della sera. nel ribadire quanto espresso nel precedente post, aggiungo che questo intellettualino pare particolarmente impegnato non solo a dare giudizi (e ben venga se di questo o quello non sa che farsene, mi pare un complimento), bensì esattamente in quell'operazione di inclusione indiscriminata che, alla fine, porta alla completa annacquatura di un valore. è precisamente lì che si perde il confine tra cosa è possibile e cosa no, tra cosa è fascismo e cosa è resistenza. è quello il motivo per cui, nel rispetto per tutti i morti, non si può e non si potrà mai dire che partigiani e fascisti stanno sullo stesso piano. i primi sono morti per la libertà, i secondi per toglierla - e poco importa se a questo sono stati educati da un ventennio di regime.

è proprio perché si deve evitare che la perdita della memoria apra le porte a un nuovo regime che non si può permettere alla mussolini, o a fiore, o a romagnoli, e anche alla moratti figlia di partigiano internato ma leader di riforme dal contenuto molto poco democratico, di partecipare per calcolo politico a una manifestazione come quella del 25 aprile.

berlusconi e il suo governo - questa è la mia opinione ma credo sia largamente condivisa - ci hanno portato sull'orlo di un nuovo regime. non vederlo, o far finta di non capirlo, non significa amare la democrazia: significa fare il gioco di chi ha sbalestrato le regole della convivenza democratica. non è solo un avversario politico.

forse per galli della loggia tutti gli intellettuali e scienziati europei emigrati durante le dittature hanno sbagliato, meglio avrebbero fatto a adattarsi e accondiscendere implicitamente o esplicitamente con il regime.
in un dvd visto recentemente (mi pare citizen berlusconi), un giornalista italiano - valentino parlato, ma potrei sbagliare - spiega come assistette alla nascita del fascismo in italia, 80 anni fa. in casa conservavano i giornali, rilegati per annate. sfogli un anno e ci trovi un po' di fascismo. apri l'annata successiva e ne trovi di più, un altro anno e ancora di più. un bel giorno, qualche annata più tardi, ci trovi solo il fascismo. ma reagire in quel momento è già troppo tardi.

caro ernesto, il fascismo non nasce dall'oggi al domani, ma i tuoi articoli come quello di oggi ne rappresentano un ottimo viatico. la riprova: a milano ci sono stati gli incidenti prima delle elezioni, e tutti a condannare i violenti comunisti anarchici e chi più ne ha più ne metta. ma chi ha protestato, condannato, denunciato i fascisti che hanno sfilato dopo, a braccio teso e inneggiando al duce?

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25 aprile, non sagra cittadina, cazzo!

Posted by Max on 14:19
non ho commentato il 25 aprile. sono contento che esista, sono contento perché pare che interessi ancora molte persone. per il resto, tutto è già stato detto quindi inutile ripetersi.
mi interessa, invece, commentare quanto accaduto ieri. ho letto le condanne alle ingiurie alla moratti e quelle al falò della bandiera d'israele. ho letto l'intervista a pietro ingrao, ex-partigiano, anima critica del pci e oggi acceso sostenitore del pacifismo. e condivido, ma condivido con una riserva.

è vero che le ingiurie sono violente. è vero che gli ebrei sono stati vittime del nazi-fascismo e che lo stato di israele è nato anche per escludere che le violenze perpetrate ai danni degli ebrei attraverso i secoli non si ripetano.
ma è anche vero che esiste il sospetto che la moratti, distante anni-luce dall'antifascismo militante, sia andata alla manifestazione di milano per puro calcolo politico, essendo candidata alla carica di sindaco. la politica si è già svuotata di tanti contenuti, la superficialità e il presenzialismo sono degli obblighi: non conta per cosa ci si mostra, importa farsi vedere, notare, conoscere, per raccattare voti. allora se è vero che offendere e cacciare da un corteo è stupido e controproducente, è anche vero che accettare chiunque svuota il significato della manifestazione. insomma, dipende dalla buonafede. se, ad esempio, accettassi di vedere nel corteo la nipote del duce, che ancora inneggia con orgoglio a suo nonno e al suo tragico regime dittatoriale, implicitamente svilirei, annullerei il significato antifascista della manifestazione. allora tanto vale fare la sagra cittadina, invece di ricordare la resistenza e la vittoria sulla dittatura.

oppure! oppure la signora moratti, prima di partecipare, rilascia un'intervista in cui esplicitamente si associa ai valori antifascisti, alla cultura resistenziale. allora sarebbe un discorso molto diverso, ma bisognerebbe anche chiedere conto di tante cose fatte: dai contenuti della riforma scolastica alla partecipazione a un governo che per 5 anni ha bellamente passeggiato sulla schiena di buona parte del paese. insomma non si può fare i decisionisti di dubbia democraticità oggi e poi manifestare con gli antifascisti domani. così, a gratis. giusto per farsi un po' di pubblicità? ma andiamo!

il capitolo "israele" è diverso. non si può pretendere di negare verità e evidenze solo perché si è stati dalla parte delle vittime. se becco un pedofilo che abusa di un bambino, lo faccio arrestare e vengo a scoprire che è stato a sua volta abusato quand'era bambino, non per questo lo posso assolvere. così israele: ha la mia solidarietà per quanto è accaduto in secoli di vessazioni e da ultimo con l'olocausto, ma questo non darà mai a israele il diritto di segregare, vessare e espropriare i palestinesi dei loro diritti, punto. purtroppo c'è spesso un brutto giochetto per cui se si critica politicamente israele, si viene automaticamente associati ai razzisti, ai nazisti. praticamente, o ci si mette proni a qualsiasi cosa faccia israele, o si viene condannati. troppo facile, e politicamente scorretto e inaccettabile. per quanto mi riguarda, delle possibili accuse me ne strasbatto. so cosa sono e cosa non sono, gli altri pensino quello che vogliono.

bandiere bruciate ne abbiamo viste parecchie. io le ricordo in particolare durante la guerra in vietnam. non le bruciavano solo i comunisti, o quelli che una volta si chiamavano extraparlamentari. erano gli stessi americani a bruciare e dileggiare la propria bandiera, per una guerra chiaramente ingiusta. era una protesta politica, come lo è oggi.

conservare la memoria, non svuotarla di significato, combattere la superficialità, reclamare i propri diritti al pensiero e all'espressione critici mi sembrano slogan minimalisti che fanno riferimento a cose che forse sembravano acquisite e invece si dimostra - purtroppo - che non è così.

e allora, con tutti i difetti che ha, guardiamo pure all'america. esistono siti, tipo
myleftwing, rudepundit, concurringopinions, di progressisti americani che si sono ampiamente rotti i coglioni di stare a guardare il loro paese sprofondare nel fascismo del patriot act, delle guerre fuori dal diritto internazionale, degli imprigionamenti arbitrari, delle torture, degli interessi economici di ristrettissime elites (che guarda caso esprimono anche l'attuale leadership del paese). si sono rotti i coglioni di stare a guardare tutto questo senza reagire, come anestetizzati, psicologicamente sopraffatti dall'accusa di non essere buoni patrioti. tutto questo si regge su un'equazione molto sbagliata, ovvero che chi dirige il paese faccia sempre bene e debba essere sempre supportato. se glielo faccio mancare non significa solo che non mi piace questo o quel politico, ma significa che non amo il mio paese. falso, falsissimo. right or wrong, my country è una cazzata termonucleare fatta apposta per giustificare ingiustizie schifose ai danni di altri paesi e spesso degli stessi propri cittadini. allora, per lo stesso motivo bisognerebbe rivalutare chiunque abbia offerto appoggio a mussolini, o a saddam hussein, a pinochet. si ama il proprio paese se si ha anche il coraggio di criticarne la leadership quando sbaglia, perché questo significa porre le basi per un cambiamento che sta sempre alla base della democrazia.

tutto questo per dire che anche in america, dopo tanto dormire, la gente sta cominciando a risorgere moralmente, e lo fa con i mezzi a disposizione, i blog, in cui - toh! - si può vedere quale livello i toni abbiano raggiunto. altro che bandiere bruciate o insulti a un ministro opportunista. sarà anche questione di stile, ma chi l'ha detto che l'aggressività è tutta e sempre negativa? ci vuole piglio, e una dose di sana determinazione aiuta a raggiungere i risultati. altrimenti restiamo a fare gli alternativi che pensano di aver risolto il problema attaccando un adesivo alla macchina o evitando di comprare un certo prodotto. forse anche in italia qualcuno si rotto le palle di fare il bravo, il politically correct, lasciando che a gestire l'opposizione aun certo andazzo siano fassino, rutelli e mastella...

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nanni for president

Posted by Max on 08:50
neanche 24 ore da che è stato dichiarato vincitore prodi, e già assistiamo alla rinascita, alla ripartenza.
le agenzie di rating, il financial times e tutte le agenzie che ci criticavano fino a ieri, continuano a farlo oggi. se nulla cambia lo faranno anche domani, arriveranno i declassamenti, saremo tutti nella merda.

in questa situazione, contro ogni mia convinzione e per evitare mali peggiori, mi sono fatto convincere che era meglio andare a votare. ora, dopo lo scampato pericolo mi attenderei riunioni e polemiche riguardo a come risanare il paese, dove trovare i soldi per realizzare ciò che è stato promesso, insomma se anche prodi avesse già tutte le idee chiare, ci saranno pure cose da organizzare che richiedono tempo e dedizione. la stesura della proposta di legge sul conflitto d'interessi, per esempio: è già pronta? e quella sul riordino delle frequenze televisive? esiste già una bozza per la revisione della cirami? e lo scudo fiscale, e la riforma della scuola, e tante altre, per mettere a posto quello che berlusconi ha dissestato e - possibilmente - per andare oltre e proporre qualcosa di nuovo, di innovativo.
allora, già tutto pronto? perché se non è così, non vedo il motivo di stare a discutere su chi deve occupare questo o quella poltrona.
la visibilità... scusate, ma non state preparandovi alla creazione del partito democratico? allora che senso ha la visibilità di questo o quel partito di oggi?

e infine: quando leggo dichiarazioni tipo "prodi, prendi una decisione che dia coesione alla maggioranza" non posso fare a meno di pensare al significato. leggo il senso della frase a rovescio: ´"prodi, se prendi una decisione sbagliata (leggasi: che non mi o ci piace), la maggioranza non sarà coesa". è come dire: guarda che mi incazzo. ora io capisco che per stare in politica bisogna essere delle primedonne, con annesse isterie, ma la coesione è fatta dalla volontà delle persone, questa maggioranza non ha alternative al di fuori dell'essere coesa e cominciare a porre tensioni e ricatti non è il modo giusto di cominciare. è, invece, il modo giusto per proseguire una storia politica che non piace a me e, penso, a un numero molto elevato di italiani.

non credo che prodi non sappia che la decisione spetta a lui, quale capo della coalizione. dunque basta con le pressioni, le dichiarazioni tattiche ai giornali. roba da prima repubblica, roba che mi sono stufato di sentire. è un armamentario che non cambia la sostanza di ciò che siamo sempre stati: un paese bizantino con mezze calzette a dirigerlo. finitela! chiudetevi in una stanza, datevele di santa ragione, prendete delle decisioni e poi agite. basta con lo stillicidio dei messaggi consegnati a nuora (i giornali) perché suocera (gli altri partiti) intenda.

aveva ragione moretti: con questi leader non vinceremo mai. non tanto le elezioni, ma la vittoria vera, quella che conta, la vittoria del cambiamento, della trasformazione. bah!

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cominciamo subito?

Posted by Max on 15:26
bertinotti, violante, e tutto il carrozzone: non cominciate.
prodi non ha ancora ricevuto un incarico ufficiale, e voi cominciate a mettere in piazza i vostri litigi sulle poltrone? fatevi un bel direttivo a porte chiuse, scannatevi, ditevene di tutti i colori, poi uscite con delle decisioni e - se proprio bisogna azzannarsi - scazzottatevi con l'opposizione.
tra l'altro, berlusconi non aspetta altro che vi mettiate e litigare per le poltrone per poter dire - a ragione, anche se la sua coalizione non ha fatto diversamente - che siete nati per litigare e non per governare.

non mi frega una beata nerchia se il rinnovo delle cariche istituzionali incombe. avete voluto un voto per fare le cose diversamente? o le fate diversamente, oppure vaf-fan-cu-lo! e non ditemi che fa parte della dialettica politica. di questa dialettica personalmente ne ho i coglioni pieni, e non credo di essere l'unico.

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bondi. ed è subito vomito

Posted by Max on 15:25
riporto dal corriere della sera uno stralcio delle dichiarazioni di bondi: Bondi sostiene l'idea di un accordo tra Ds, Margherita e centrodestra: «si mettano d'accordo per governare il paese per due anni, per poi tornare a votare e riprendere la via dell'alternanza». Il programma? «L'aggancio della ripresa internazionale, la politica estera e il completamento delle riforme istituzionali».
tradotto per i non udenti: mentre gli italiani vanno a lavorare tranquilli come prima, noi ve la meniamo con il paese spaccato, manco ci fosse stata una guerra civile. scopo: rimanere abbarbicati al potere, condizionarlo, e poi con nuove elezioni la meneremo che non siete stati capaci di governare se non con la nostra stampella, che siamo imprescindibili e via menandola.
prodi, tieni duro! (anche contro le pressioni di d'alema e altra merdaglia simile)

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non fare agli altri...

Posted by Max on 15:29
follini dice che il paese ha bisogno di pacificazione politica. giusto, sensato.
follini pensa che ci debba essere cooperazione più che coalizione. sembra condivisibile.
a follì, e che tutti 'sti scrupoli sul rispetto della minoranza ti sono nati ieri notte? quando tu e i tuoi amici avete fatto passare tutte quelle leggi infami solo perché servivano al vostro capo e alla vostra maggioranza, dove te li eri infilati tutti questi bei concetti?
capisco che per fare il politico bisogna avere la faccia come il culo, ma qualche volta almeno la decenza di tacere...

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caro eugenio, ti scrivo

Posted by Max on 11:47
repubblica esce oggi con un editoriale di eugenio scalfari con il quale concordo quasi totalmente. l'analisi che fa dei motivi per cui tanti italiani hanno deciso di mettere il proprio voto nelle mani di uno come berlusconi è lucida e precisa.

il punto sul quale non mi trovo d'accordo è il seguente: Questo la gente "produttiva" lo sa e sa anche che è un gioco che non può andare avanti all'infinito. Infatti per l'Italia non funziona più. Però gli hanno creduto e l'hanno rivotato. Adesso forse si stanno accorgendo che, pur di restare al potere, preferirebbe vedere le piazze in rivolta. Non credo che lo seguirebbero. Va bene abolire l'Ici, ma la guerra civile, quella no.

naturalmente mi auguro di sbagliare, ma secondo me scalfari non tiene conto di quello che è andato accadendo a partire dal momento storico che inizia con la caduta del muro di berlino. fine delle ideologie o almeno del confronto/scontro tra ideologie, che in europa aveva prodotto sì il terrorismo ma anche generazioni che si ponevano il problema dello spessore delle loro scelte. adesso bisogna fare i soldi, nel modo più veloce possibile perché solo quello conta (ed ecco infatti spiegata la corsa alla speculazione in opposizione al valore del lavoro "sudato").

questo ha portato a un impoverimento morale, a una progressiva superficializzazione che noto anche in parte della cosiddetta sinistra. venti o trent'anni fa imperavano guccini, oggi imperano di cataldo o la consoli o chi per loro, ma quella è la tacca. morale della favola, riconosciuta da conoscenti che appartengono a entrambe le aree di estrazione ideologica, ci si vende per un piatto di lenticchie e il senso della solidarietà è relegato a associazioni di volontariato che rimangono troppo isolate tra loro e fondamentalmente minoritarie.

in questo quadro lo scontro è solo pseudo-ideologico, non fra ricchi e poveri, colti e ignoranti, nord e sud o qualsiasi altra contrapposizione del genere, bensì del tipo milan o juventus in cui si va più per simpatie e antipatie, in cui i dati (e su questo ha ragione scalfari) contano solo fino a un certo punto. l'antipatia, l'odio per "l'altra parte" scatenato dalla destra, questa volontà di non voler abbandonare il posto di comando a costo di calpestare tutte le regole di civile e democratica convivenza spacciato per "lotta" al comunismo, alle tasse, a quel che vi pare, può molto facilmente tramutarsi in guerra guerreggiata. nota amara: tanto da sinistra quanto da destra si sente sempre dire che il male dell'italia è il politico abbarbicato alla poltrona. cari amici destri, pare chiaro che berlusconi non è l'innovatore della politica ma l'ennesima piovra da scranno.

ho sentito gente del cosiddetto "ceto medio", quello che per antonomasia odierebbe la piazza e più ancora gli scontri di piazza. si sono bevuti tutta la propaganda, giustificano berlusconi e lo giustificherebbero comunque. sono convinto che lo seguirebbero anche (e forse, addirittura, lo seguirebbero soprattutto) se rompesse ogni indugio e proclamasse l'abolizione dei diritti costituzionali. di fatto, nel non riconoscere il risultato dell'esito elettorale con mezzucci il colpo di stato è lì lì, siamo veramente al filo del rasoio.

se questo ceto medio del quieto vivere esistesse come lo teorizza scalfari, il centrodestra e berlusconi stesso subirebbero segnali e pressioni che dovrebbero ragionevolmente indurli a smettere la sceneggiata del "un problema al giorno". questo mi pare non stia accadendo.

quel ceto medio a cui allude scalfari è invece quel numero consistente di persone che hanno strizzato l'occhio al fascismo, che non ha esitato a prendere la tessera per lavorare (così si giustificava chi si è giustificato), e che poi lo ha ripudiato dopo il 25 luglio, o dopo l'8 settembre, o dopo il 25 aprile. non era mica colpa loro, loro erano stati "costretti"... eccola la destra in italia: adesso questa gente aderisce a questo centrodestra protofascista e quasi-golpista, decide deliberatamente di seguire l'avventura di berlusconi. timore delle tasse? timore del fantasma di stalin? balle. a questo ceto medio piace l'ordine ipocrita che permette ai fascisti di sfilare in barba alle leggi sull'apologia, ma persegue i centri sociali.

una sola certezza, triste, mi rimane. dovesse accadere l'ennesima caduta nella violenza, il giorno in cui tutto finirà non si troverà un solo rappresentante del famigerato "ceto medio" disponibile ad assumersi le proprie responsabilità. c'è da giurarci: saranno tutti pronti a giurare che erano "prigionieri" di berlusconi così come tempo addietro furono prigionieri di mussolini, e in cuor loro saranno pronti, magari dopo qualche decennio, a seguirne uno nuovo.

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