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Lupo Bruno a New York

Posted by Max on 09:42
Bruno è andato negli USA con (quasi) tutta la famiglia.
Scampato il pericolo di essere portato a Guantanamo direttamente e senza passare dal Via!, comincia a mandare notizie di sé. Eccole.

Caro Max,

la grande mela è ormai un ricordo: magnata e digerita, per dirla come voi veneti. In questo momento tu ti sei appena svegliato (da te sono circa le 9 del mattino) ma qui è da poco scoccata mezzanotte e abbiamo appena concluso la seconda notte a Las Vegas. Che città incredibile! Tutto è falso al 100% e tutto serve per indirizzare ricchi e poveri verso i casinò a giocare. I più fortunati (?) vanno avanti a botte da 100 dollari, i poveracci si rincoglioniscono alle slot-machine da 1 centesimo. Ho provato anch’io: ho messo dentro 3 dollari e dopo un’ora ne avevo vinti 30... ma che palle... l’unico divertimento è quello di schiacciare un bottone! Ai tavoli da poker, alla roulette o al black-jack neanche avvicinarsi: lì le puntate minime vanno da 25 dollari a 50.

Che dire? New York è davvero una grande città: in tutti i sensi. Il primo giorno lo passi a naso in su perché lo spettacolo dei grattacieli è davvero impressionante. Il secondo ti serve per imparare come funzionano i trasporti. Il terzo inizi a capire che solo per girare Manhattan ti servirebbero mesi: così te ne fai una ragione e ti concentri su poche cose. Per noi la salita sull’Empire State Building, il ponte di Brooklin ed il quartiere che una volta era la patria degli italo-americani, la Broadway e Times Square ed il giro sulla linea 7 della metropolitana: quella che dal centro di Manhattan arriva fino a Flushing Meadows e che è diventata famosa per “I guerrieri della notte”.

Ma la cosa più incredibile a NY sono le persone: al contrario di quello che si pensa (gruppi, bande e referenti sociali vari) non ce ne sono due uguali. Affacciarsi al finestrino e vedere le facce che scorrono sul marciapiede di una qualsiasi fermata della metropolitana è davvero impressionante: mi viene da ridere pensando che in Italia c’è chi parla di razza padana... a NY di “razze” ce ne sono mille e una e tutte ti scorrono davanti in ogni angolo della città. Certo, in quattro giorni mica puoi permetterti di aver fatto la radiografia sociale alla più grande metropoli del mondo... ma la sensazione che lì il mondo sia rappresentato in tutti i suoi colori è indiscutibile. Viverci, però, è un’altra cosa: i niuiorchesi sono davvero un popolo dalle abitudini barbare. Pensa che usano mangiare per strada mentre si spostano da un ufficio all’altro, o affollarsi sull’unico spicchio di verde esistente in città tipo vacanze a Rimini per noi.


Domani mattina ci sposteremo verso il Grand Canyon, dormiremo in un motel e poi termineremo il giro tornando a Mesa, a casa della “mamma” americana di Daniela. Quindi per un paio di giorni saremo irrintracciabili. Ci sentiamo domenica o lunedì. Per ora beccati queste due foto: la prima l’ho fatta durante la Gay parade che si è svolta a New York il 24 giugno. In prima fila, per dire, c’era lo striscione del consiglio comunale della città seguito dalle rappresentanze di tutte le confessioni religiose presenti in città, buddisti compresi, eccetto una. Indovina quale? La seconda è quella di un tipo che abbiamo beccato in Times square: uno spettacolo.

Ciao da tutti.

Bruno

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Relazioni pericolose

Posted by Max on 14:58
Italia: il Pil è alto e la ricchezza cresce
ma è bassissimo il benessere sociale

Un studio Cer per Spi-Cgil colloca il nostro Paese al 14° per prodotto lordo pro capite, ma siamo al 23° (su 24) in quanto al livello di vita. L'11% di poveri di R. AMATO

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Arezzo, oltre 500 lavoratori in nero

Maxi operazione della Guardia di Finanza: coinvolte cinque ditte del settore edilizio, 12 persone denunciate, frode fiscale per 44 milioni di euro

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Queste due notizie sono pubblicate oggi da Repubblica, e io - che rilevo un nesso - sono certamente un radicale, estremista, oltranzista, massimalista, comunista, terrorista...

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Panebianco... a fette

Posted by Max on 13:19
Incoccio nell'articolo di Panebianco sul Corriere online di oggi, intitolato "La vera sorpresa", che riguarda analisi su e proposte per Veltroni.

Ecco dove sbaglia Panebianco. Lui, come tanti altri in Italia, è convinto che nel centrosinistra si debba necessariamente andare a un regolamento di conti, che l'area di sinistra vada prima sconfitta in una battaglia interna per poi aggregarla regolarmente al momento del voto. Ma questo significa fare i conti senza l'oste.

In Italia (e anche all'estero, ma pur sempre con diritto di voto) esiste un congruo numero di persone che non accetta di farsi piegare ai soli fini elettorali, per poi vedere regolarmente negate le proprie ragioni al momento delle decisioni di governo. Questo è quello che ha fatto Prodi e non c'è dubbio sul fatto che il centrosinistra le prossime elezioni le perderà. Mi accorgo, parlando con tanti amici di sinistra, che non sono l'unico ad aver deciso che è ora di finirla col farsi strumentalizzare, e che alle prossime elezioni assumerà un atteggiamento punitivo non andando a votare.

La sinistra (senza aggettivi propagandistici tipo "massimalista" o "radicale", che fanno solo ridere), di cui io faccio orgogliosamente parte, ha abbastanza peso elettorale per affondare qualsiasi coalizione intenda utilizzarla per andare al governo per poi piegarsi esclusivamente alle "esigenze" della Confindustria, di Ratzinger, degli americani e, in generale, dell'autoconservazione della "classe dirigente".

Il sistema bipolare era nato con l'intento di creare, appunto, due poli: uno di tipo socialdemocratico e uno a valenza liberista. Da allora abbiamo assistito a uno spettacolo in cui il centrodestra pende drammaticamente a destra, mentre il centrosinistra viene trascinato per la collottola verso posizioni sempre più centriste. Tra l'altro con risultati meno che apprezzabili. Una destra che sostiene vecchi e nuovi furbetti, capitalisti finanziati dallo Stato (ma non si chiamava comunismo, una volta?), e un centrosinistra che sogna di diventare la nuova Dc. Ma la realtà è che l'Italia era e rimane il Paese che aveva il più forte partito comunista d'Occidente, e se alcuni si sono persi o annacquati per strada, esiste ancora - grazie al cielo - un numero non trascurabile di persone che non si sono svendute, o che più semplicemente continuano a ritenere - portafogli alla mano - che questa deriva centrista non abbia portato loro alcun beneficio.

È quanto accade anche in Germania con la formazione del Linke. Di fronte a questa "nuova" entità politica che raccoglie gli ex-comunisti dell'Est e i critici della svolta liberista della Sdp, a quest'ultima non rimane che un bivio: o la Große Koalition con la Cdu-Csu (ma quanto potrà durare?) oppure tornare a "dire e fare qualcosa di sinistra" alleandosi con Verdi e Linke. Altrimenti tanto Linke quanto Spd saranno condannati a rimanere per sempre all'opposizione.

Se la sinistra in Italia avesse le palle per seguire l'esempio tracciato dai Linke tedeschi... Peccato che nel panorama italiano non si veda emergere una figura dello spessore di Oskar Lafontaine, ma solo politicucoli abili esclusivamente a traccheggiare.

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Marco mi scrive su Marco

Posted by Max on 15:10
Ciao Massimo,

venerdì ho visto Annozero. Da un pò non lo seguivo perchè Santoro mi aveva stancato. La puntata era dedicata alle intercettazioni telefoniche di Fassino, Consorte, Dalema, etc.
C'erano in studio Castelli, Brutti liberati, Sansonetti ed altri.
Travaglio ospite fisso ha messo in fila con la consueta precisione tutti gli elementi a carico della "classe" politica. Ti riferisco solo il commento di Sansonetti, direttore di liberazione, in qualche modo ribadito da Brutti Liberati deputato DS.

In buona sostanza hanno detto "caro Travaglio, le cose che tu dici sono spesso vere e documentate ma il modo in cui le presenti consente alla generalità dei telespettatori (o alla maggior parte della gente, dico io) di fare 1+1 concludendo che tutti i politici sono come quelli che tu descrivi. Attenzione però perché se delegittimiamo la politica, a beneficiarne saranno sempre e comunque i poteri forti ed i più forti (i ricchi, i potenti etc.) La politica è al servizio dei più deboli e serve per temperare le disuguaglianze. Se ce ne sbarazziamo pagheremo un prezzo molto caro".

Ho fatto una sintesi molto brutale. Sansonetti ha anche detto che il potere dell'Economia capitalista non vede l'ora di approfittare di questi pertugi. Ma sai cosa ti dico? Dammi pure del comunista ma la penso come Snasonetti. Travaglio scherza con il fuoco. Quando ci si rivolge a tutti gli italiani bisogna usare un linguaggio adatto. Se ci si limita a sottolineare che tra i preti ci sono tanti pedofili si rischia di buttare fango addosso ad un'istuzione che non ha come scopo la pedofilia (altro esempio poco felice perchè apre un fronte doloroso ma sul quale credo che ci troveremo - io e te - ancora una volta d'accordo).

So che hai capito cosa voglio dire e quindi non vado per le lunghe.
Ciao
Marco


Io, come d'uso, gli rispondo.


Ciao Marco.
Non ho visto la puntata in questione ma conosco lo stile di Travaglio. Come sai, su questo punto dissento da te ma ammetto che la tua posizione non mi stupisce, convinto come sono che ormai in Italia viviate sotto una campana di vetro nella quale si è perso il senso delle cose e della misura.

Adesso ti racconto questo aneddoto, che mi ha raccontato a sua volta un mio amico giornalista che lavora a L'Arena di Verona. Ultime elezioni. Un consigliere comunale si candida alle elezioni... in un altro comune. È una cosa esplicitamente vietata. Se sei consigliere in un comune non puoi candidarti e farti eleggere in un altro comune. Il giornale lo viene a sapere e pubblica la notizia. Il tizio si presenta e batte i pugni: "cosa c'entra se è vietato o meno, voi non dovevate dare la notizia". Capisci, Marco? Questa tiritera, mi raccontano, accade su basi regolari, è prassi diffusissima.

Del resto, che i responsabili dei fallimenti di Cirio e Parmalat non stiano in galera, che abbiamo condannati in via definitiva in parlamento, che l'evasione fiscale abbia raggiunto i livelli che conosciamo, che si mandino fuori 30mila delinquenti per salvare un paio di parlamentari, che non si riesca a difendere la laicità dello Stato, che non si difendano i diritti basilari di giovani e pensionati, che la "destra" permetta agli americani di rapire gente sul nostro territorio e che sia la "sinistra" a imporre il segreto di stato ai magistrati, questo secondo te non significa che siamo già in balìa dei cosiddetti poteri forti a prescindere da etichette di facciata?

Se vedi un padre di famiglia che assassina un altro uomo, faresti a meno di denunciarlo per evitare che i figli rimangano senza il papà? E se lo denunci e lui va in galera e un giorno i suoi figli bussano alla tua porta e ti accusano di aver fatto loro passare l'infanzia senza il papà, non diresti loro che ha commesso un crimine, che era tuo dovere di buon cittadino denunciarlo, che per quanto ti dispiaccia la responsabilitá è di chi ha commesso un omicidio e non tua che lo hai denunciato?

Vieni a vivere all'estero per un paio d'anni, Marco, e poi ti renderai conto di quanto vi hanno ipnotizzati.
Ciao.
Massimo

A corredo, visto che capita proprio a fagiolo, il relativo articolo di D'Avanzo uscito oggi su Repubblica, dal titolo La sindrome del trasformismo.

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scomode verità

Posted by Max on 13:09
torno a scrivere, dopo quasi un anno in cui ho dovuto, mio malgrado, occuparmi di cose che mi hanno messo in una condizione di tensione, di mancanza di serenità. ho approfittato di questa lunga pausa anche per cercare di capire una cosa. da qualche parte, infatti, era stato adombrato il sospetto che io mi lanciassi come un ariete, con aggressività, contro certe cose per una forma di sofferenza personale slegata dagli avvenimenti o dalle strutture e istituzioni a cui mi riferivo.
credo che a distanza di un anno, guardando quello che accade, la risposta sia chiara, ovvero: non è un cazzo vero. ho scritto, e probabilmente scriverò ancora, da incazzato duro per motivi che ritengo assolutamente fondati. mi incazzo perché sono scandalizzato, perché non si può tacere avvallando e avvallare tacendo. per dirla con don milani: "obbedire non è più una virtù"!

è il male tutto italiano col quale non riesco più a convivere, e che mi impedisce di pensare seriamente a ritornare. la gente non si scandalizza più, e se lo fa evita di dirlo, di dimostrarlo. per paura di ripercussioni negative, per rassegnazione, perché così fan tutti, perché se lo fai ti danno del radicale, estremista, terrorista (nientemeno). perché "fa brutto". a coloro che mi dicono che bisogna cercare di far quel che si può, che non si può buttare via il bambino con l'acqua sporca, devo chiedere: e il bambino quale sarebbe?

ieri i media riportavano un dato agghiacciante: nell'84 l'evasione fiscale su scala nazionale ammontava a un paio di decine di miliardi di euro. vent'anni più tardi l'evasione ha raggiunto i 240 miliardi di euro. finita la stagione del terrorismo, in questi vent'anni le cose si sono messo meglio o peggio?

secondo me, peggio e non solo per colpa del nano che altri non è se non la massima espressione di un modo di pensare tanto odioso e irresponsabile quanto dannoso per tutto il paese. lui è la quintessenza del malcostume italiano che è tanto più pericoloso quanto "moderato". il moderato non va a scippare la pensionata per avere 200 euro in più alla fine del mese. si "limita" a non pagare le tasse. poi pretende la strada bene asfaltata (dal comune, con i soldi pubblici ovvero con le tasse che lui non ha pagato). il moderato, questo gran figlio di puttana, vota contro la procreazione assistita ed è contro l'aborto terapeutico. se necessario, tanto, lui piglia l'aereo e va a farsi fare il servizio all'estero. il moderato di merda prima firma il programma dell'unione che comprende i pacs, ma una volta vinte le elezioni dice che hanno ragione i vescovi e sabota pure i dico. il moderato del cazzo si entusiasma per la manifestazione pacifista di roma che è uno schiaffo alla politica militarista e filo-americana di berlusconi, poi vince le elezioni e aumenta le spese militari come nessun altro prima di lui, acconsente all'ampliamento della base americana di vicenza, manda più truppe e armi d'attacco in afghanistan. il moderato bacchetta la gioventù che rimane in casa dei genitori troppo a lungo, che non crede più nella famiglia, che non fa figli, però poi gli sta bene la legge 30 che mette un esercito di giovani (e meno giovani) nella condizione di prendere salari da fame e senza neppure alcuna certezza sulla continuità del lavoro, perché questo gli permette di "risparmiare" sul costo della produzione. con quello che risparmia, poi, si compra la porsche invece di investire in innovazione. il moderato, di fronte a chi lo critica, ti guarda con l'occhio lesso da arrogante e, da dietro il baffo o meglio il baffino, ti dice: bisogna essere realisti, certe cose non si possono fare. ma allora, che ti venga un cancro, me lo dici prima delle elezioni.

ieri ho visto, tardi lo so ma meglio tardi che mai, il film di al gore "la verità scomoda". come si sa, il film parla del riscaldamento globale per cercare di sensibilizzare la gente. esiste una somiglianza palese tra la preoccupazione per l'ambiente e quello per la legalità e la giustizia in italia: in entrambi i casi, mettere la testa sotto la sabbia pensando che siano solo balle, che alla fine ce la caveremo lo stesso, che intanto basta che stiamo bene (o decentemente) la mia famiglia e io e degli altri chi se ne frega... tutte queste scuse non bastano più, non ci salvano. sul fronte dell'ambiente c'è stato el niño, non abbiamo fatto abbastanza e abbiamo poi avuto new orleans. il peggio deve ancora venire. per fine secolo ci aspetta la scomparsa di grandi città, inghiottite dalle acque. venezia tra queste, giusto per guardare in casa nostra. mancherà l'acqua al 40 per cento della popolazione mondiale, buona parte d'italia inclusa.

sul fronte dell'italia, se non riusciamo più a indignarci e a pretendere il cambiamento, l'evasione che è salita da 20 a 200 miliardi di euro salirà ancora e, alla fine, lo stato si dissolverà. come, è difficile da prevedere. ma di certo uno stato che si permette di offrire 570mila auto blu a una pletora di portaborse laddove stati come la francia o la germania (più ricchi e popolosi di noi) ne usano dieci volte di meno... non ha vita lunga. ma una dirigenza che non sia in grado di correggere questo andazzo e un popolo che non lo reclami e non lo imponga, forse non hanno neppure il diritto di essere entità nazionale.

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speriamo negli ufo?

Posted by Max on 09:32
il corriere pubblica oggi una notizia che mi fa riflettere per l'ennesima volta sulla perniciosità della chiesa.

Eureka! Archimede ritrovato.
Grazie a una nuova tecnica a raggi X e al duro lavoro di studiosi americani, sono stati ritrovati sette trattati del matematico greco.
(...) sette trattati di Archimede, alcuni dei quali mai letti prima, che giacevano nascosti su una pergamena riciclata da monaci ortodossi (...) Nel tredicesimo secolo, la pergamena fu riciclata da un monaco di Gerusalemme, di nome Johannes Myronas. Armato di pietra pomice e succo di limone (o forse latte), Myronas dissolse i testi matematici per apporre sulla pergamena – che tagliò a metà e di cui modificò il verso di scrittura – delle preghiere greco-ortodosse. Poi, nel ventesimo secolo, questa volta a Parigi, furono aggiunti disegni in oro raffiguranti gli evangelisti Matteo, Marco, Luca e Giovanni, al fine di impreziosire la carta pergamenata. Ma così facendo il lavoro iniziale fu quasi distrutto. (...)


ora, se l'amanuense sapeva scrivere, sapeva anche leggere. magari non era un matematico, magari non poteva comprendere a fondo il contenuto, ma porca troia: se i manoscritti sono del terzo secolo avanti cristo e l'amanuense ha scritto le sue menate nel tredicesimo dopo cristo, vuol dire che è andato a prendere una pergamena vecchia di 1500 anni! come se io oggi andassi a prendere un documento del 500 per scriverci i cazzi miei. non proprio un'idea brillante.

per non parlare del fatto che questo stronzo (bisogna chiamarlo col suo nome) va a cancellare un documento scientifico per scriverci cosa? delle preghiere greco-ortodosse. ma fossero state anche buddiste, musulmane o anasazi. chi se ne frega? sarà più importante archimede, o no?

poi mi guardo intorno, penso alle stragi e ai genocidi nelle americhe benedetti dalla chiesa, i falò degli "eretici". penso a galileo e a quanta altra gente è stata "cancellata" perché scomoda, o perché la verità scientifica veniva considerata pericolosa per il potere, il potere temporale della chiesa. poi penso alle scuse con cinque secoli di ritardo, quando ormai le cose sono cambiate e le scuse non contano più niente se non a lavarsi la coscienza. lindi e puliti, pronti a rifare le stesse porcate che oggi si chiamano neo-con e teo-con (creazione invece di evoluzione), lotta ai diritti di tutti (coppie di fatto, omosessuali), lotta alla ricerca curativa (staminali, procreazione assistita), lotta ipocrita alla droga (la vigna schiavizza e accoppa ben più della canapa), lotta all'alleviamento del dolore e a una morte serena. sempre la solita storia. poi, fra qualche secolo, quando la ricerca e la scienza avranno trovato nuove soluzioni, qualche papucolo (se mai ce ne saranno ancora e spero ardentemente di no) verrà a raccontarci di tempi che sono cambiati, offrendo scuse per i "peccati" del passato e al tempo stesso battagliando sulle nuove frontiere.

e per cosa? per difendere l'umanità? la critianità? no. per difendere (e possibilmente incrementare) la posizione di potere.

se atterrassero degli alieni che ci spiegassero come sono andate le cose con la vita, con l'universo, che ci dicessero che questa storia del creatore e della religione non sono altro che fregnacce di un branco di turlupinatori... sarebbe semplice. temo invece che dovremmo liberarci da soli da questa malattia perniciosa e millenaria, se mai ci riusciremo. probabilmente è il prossimo salto verso il progresso. affidarsi agli alieni è un po' come credere che gli americani possano esportare in iraq la democrazia a suon di bombe. la democrazia, o qualunque cosa sia quella in cui viviamo, è il frutto di lotte, guerre, rivoluzioni e resistenze. ci sono voluti secoli ma alla fine il re lo abbiamo cacciato. oggi solo uno sparuto gruppetto di gente anacronistica vorrebbe tornare alla monarchia. c'è solo da sperare che un po' alla volta succeda lo stesso anche con la religione. e allora non ci saranno più amanuensi come Myronas che distruggono documenti scientifici vecchi di oltre un millennio per scrivere l'ennesima versione delle loro minchiate.

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usurai

Posted by Max on 18:52
INDULTO: CDL E UNIONE TROVANO ACCORDO SU ESCLUSIONE USURA

cazzo, come farà adesso l'italia senza banche?

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beppe for president

Posted by Max on 11:53
cari fautori del "bisogna andare a votare". cari sostenitori del "la sinistra è meglio della destra".

c'è voluto meno del previsto per dimostrare quello che sostenevo io. avevate torto, e maledetto me che vi ho dato retta.
andate a leggervi le dichiarazioni di questi BASTARDI riguardo all'indulto. leggetevi i risultati di questa porcata! perfino rifondazione, perfino la rosa nel pugno! per loro non è uno scandalo che stia fuori dalla galera chi ha turlupinato gli italiani, affondato aziende, sputtanato lo stato e stabilito che chi più ha soldi meno ha da temere. no, per loro "tanto nessuno di questi è in carcere, quindi non c'è allarme sociale". ma... ma porc...
le cose stanno molto diversamente. nessuno di questi sta in carcere - DOVE DOVREBBE TROVARSI! - questo è lo scandalo, il segno di quanto sputtanata sia la moralità nel paese. e poi vengono a prenderci per il culo con "la certezza della pena"...
destra e sinistra? il "partito democratico"? ma andate affanculo! vi fate le leggi per salvare il culo a voi stessi e ai banditi della finanza coi quali siete un tutt'uno. che vi venga un cancro fulminante, cazzo!

e ai pochi che mi leggono e che vogliono ancora illudersi, un avvertimento. non azzardatevi, non azzardatevi mai più a venirmi a dire che questi sono meglio degli altri, che bisogna fare la politica dei piccoli passi, che l'importante è che non governi berlusconi, la desistenza, la speranza... e vi risparmierete di venire pesantemente insultati.

mi sono rotto i coglioni, e soprattutto mi sono rotto i coglioni della mentalità da boyscout... "bisogna accontentarsi, le cose bisogna cambiarle dal di dentro, se non voti non ti puoi lamentare"... STRONZATE. siete quelli che pur non volendo diventare assassini state a discutere se è meglio usare la pistola o la mannaia, cazzo.

nessuno mi venga a dire che non ci sono alternative. le alternative si creano. volete fare un investimento sulla vita? compratevi (possibilmente originale) il dvd dell'ultimo spettacolo di beppe grillo, e dopo aver riso e pianto guardando lo spettacolo, andate a guardarvi il secondo dvd, quello con le interviste a luminari della finanza, dell'economia... e allora, forse, vi renderete conto del perché non ha più senso barrare croci su caselle pre-stampate.

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condiloma schiava subito

Posted by Max on 17:49
notizia di repubblica, inerente la crisi tra libano e israele

17:00 Rice, la cattura di soldati destabilizza la regione
La cattura da parte degli Hezbollah libanesi di due soldati israeliani destabilizza la regione mediorientale. Lo ha detto la segretario di Stato Usa, Condoleezza Rice, a Parigi per un vertice dei ministri degli esteri dei sei grandi sul nucleare iraniano. La Rice ha anche chiesto che la Siria prema per una "soluzione positiva".


già. invece la detenzione in israele di donne e bambini palestinesi contribuisce grandemente a rasserenare gli animi.

ogni volta che quell'orco travestito da donna apre la bocca, a me viene voglia di vederla raccogliere il cotone sotto la frusta del badrone biango.

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post-partita

Posted by Max on 16:48
innanzitutto faccio fatica a relazionarmi con gli altri perché non ho quasi più voce, il che la dice lunga sullo stress al quale le corde vocali sono state sottoposte.

subito dopo la fine della partita sono stato tempestato di telefonate e di messaggini sul cellulare. a un certo punto avevo mio padre al telefono su rete fissa e un amico tedesco al cellulare (mio padre non parla tedesco, il mio amico non parla italiano).

poi io e mia moglie siamo saliti in macchina per una giro d'onore in città, strombazzando come ossessi. mai fatto prima. c'era molta polizia, un sacco di macchine italiane a fare i caroselli, bandiere, sciarpe... fatto un giro, sufficiente, e via a casa. anche perché i tedeschi...

già, capitolo tedeschi: a karlsruhe, grande una volta e mezza padova, si sono menati come avevo previsto. tra parentesi, poi vengono loro a fare la morale agli altri chiamandoci "gente che non sa perdere"... ma tirem' innans. per strada ieri notte la stragrande maggioranza se ne stava tranquilla, ma bruchsal non è karlsruhe. 40mila abitanti appena. alcuni abbaiavano con piglio aggressivo, alcuni mostravano il dito. un cretino in mezzo alla strada tentava di innervosire gli italiani al volante facendo finta di buttarsi sotto la macchina mentre passavano. perché lui non sa che noi italiani non abbiamo la stessa cultura del pedone che hanno in germania. facesse la stessa cazzata in italia, sarebbe finito stirato al primo colpo... qualcuno rispondeva festosamente al nostro strombazzamento.

in ufficio stamattina aria compunta, qualche congratulazione a denti stretti, clima da 8 settembre. quelli che più si erano esposti pigliando per il culo si sono dimostrati anche più bravi e sinceri nel riconoscere il merito dietro al risultato. ma è ovvio, sono anche quelli che più s'intendono di calcio. io mi sono presentato con una bottiglia di prosecco, la maglia tedesca addossoe la promessa (sempre gradita) di fare la pizza per tutti i colleghi. la maglia ha una doppia funzione: ai rispettosi dico che solidarizzo con loro, anche perché noi italiani siamo passati 16 anni fa attraverso il loro dramma di oggi. a quelli più pimpanti dico che dopo aver accoppato l'orso, mi fregio della sua pelliccia :)

e questo penso sia tutto. la vita continua.

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italia, avanti!

Posted by Max on 15:35
la germania ha una squadra nazionale debole, che ha progredito nel cammino di questo mondiale perché ha trovato di fronte una serie di squadre materasso. ha faticato non poco contro una polonia inesistente, ha sofferto e avrebbe probabilmente perso la partita contro l'argentina se l'arbitro avesse concesso il rigore grande come una casa all'84° minuto del secondo tempo.

seppure la repubblica ceca valeva più della polonia, è vero che ognuno fa i conti in casa propria. pur combattendo, abbiamo rifilato un 3:0 nei quarti all'ucraina. i tedeschi hanno a malapena portato a casa la pelle. adesso siamo alla resa dei conti. loro hanno già affrontato tempi supplementari, noi siamo più freschi. loro hanno preso quattro pappine a firenze. noi abbiamo una striscia di imbattibilità contro di loro, specialmente quando conta (semifinale '70 e finale '82). loro hanno il tifo e la pressione psicologica sugli arbitri. gli scontri fra noi e loro sono sempre stati tesi, ma mai cruenti. eppure l'aria è cambiata, e io personalmente temo il peggio.

questa nazionale tedesca, lo ripeto, è debole. ma nel frattempo sono entrati altri, nuovi fattori che con la manifestazione sportiva non hanno nulla a che vedere.

sembrerà strano, ma mai prima di queste settimane si sono viste tante bandiere tedesche applicate alle auto, issate su pennoni o esposte alle finestre. sembra un dato superficiale, ma superficiale non è. per 60 lunghi anni, mostrare la propria bandiera in germania equivaleva a dichiararsi nazionalisti, e per estensione, aderenti agli aspetti più deteriori del nazionalismo tedesco. insomma un tabù. per la prima volta dalla fine della guerra e del regime, la gente ha trovato un motivo e il coraggio per lasciarsi alle spalle questo aspetto della propria storia patria. e questo, a mio avviso, è un bene.

giovedì 29 giugno, però, un settimanale di tradizione moderata come der spiegel, nella sua versione online ospitava un articolo pesantemente offensivo nei confronti non solo della nazionale di calcio italiana, ma di tutti gli italiani in genere che sono stati apostrofati come - testualmente - "forme di vita parassitarie". sarà una coincidenza particolarmente spiacevole, ma già 70 anni fa altra razza venne definita con parole quali vermi, scarafaggi, parassiti.

non ho la benché minima intenzione, con questo riferimento, di sottindendere un ritorno a quella mentalità, per carità di dio. però è pur vero che da due giorni a questa parte, coincidenti con l'apertura del caso frings e la chiusura dello stesso da parte della fifa, la bild zeitung ha scatenato i più bassi istinti del popolino e purtroppo non solo del popolino. per la bild, saremmo stati noi italiani a denunciare frings alla fifa, noi a premere per una squalifica, noi a fornire le immagini. noi inteso come federazione italiana, ma per estensione ogni singolo italiano. il motivo della nostra congiura: la paura di perdere.

ora, la bild zeitung viene spesso citata in italia perché in germania ne vengono vendute circa mezzo milione di copie al giorno. questo starebbe a indicare l'elevato interesse dei tedeschi per le notizie, per l'informazione. ma sarebbe bene - anche per le nostre statistiche e sensi di inferiorità - che si andasse anche a vedere cosa è la bild zeitung. un pseudo-giornale scandalistico alla stregua del bignami di novella 3000, di quattro pagine, la prima delle quali contiene di solito solo un paio di titoli a caratteri cubitali. e questa sarebbe la pietra di paragone? questo sarebbe l'indice dell'interesse tedesco per l'informazione? ma perfino chi legge il foglio o la padania riceve informazioni più corrette del lettore della bild!

per qualsiasi persona dotata di intelligenza, le accuse che ci hanno mosso bild e spiegel sono ridicole e, semmai, la riprova della consapevolezza di essere più deboli. per qualsiasi persona normale basta andare a leggere l'articolo che la süddeutsche zeitung (cioè un vero giornale) pubblica oggi per scoprire che sono balle, che l'italia non ha fatto alcuna pressione. ma a chi interessa oggi essere obiettivi?

perdere questa partita per i tedeschi significa non tanto e non solo perdere una coppa che ogni nazione ospitante desidera poter conquistare, ma significa dover riporre le bandiere senza la vittoria finale (oddio queste due parole!!!). significa farsi battere non da giocatori avversari di livello almeno paritetico, ma da una federazione sconvolta dagli scandali, moralmente deprecabile e chi più ne ha più ne metta. significa aver sollevato l'orgoglio nazionale e ritrovarselo frustrato, e frustrato dall'italietta per giunta.

ecco allora che questa partita i tedeschi, nel loro immaginario collettivo, la DEVONO vincere. anche la prossima ma soprattutto questa. che in ogni caso è la "vera" finale morale di questo torneo. e allora non basta la pressione psicologica sull'arbitro dovuta al fattore campo, che abbiamo giá visto in germania-argentina. non basta il dodicesimo uomo rappresentato dal tifo sulle tribune. bisogna attaccare l'avversario sul piano etico, morale, accusandolo e quasi disumanizzandolo come si fa nelle guerre con la propaganda.

ho sentito gente dire che non meritavamo la semifinale perché il rigore contro l'australia non c'era. negare il valore della nostra squadra (che pure a tratti non ha brillato) è strumentale per sentirsi intimamente più forti. ho sentito gente altrimenti piuttosto equilibrata sbraitare che andiamo fischiati dall'inizio alla fine. frings è stato squalificato e invece di accettare la punizione ci si scagliano addosso. avessimo fatto lo stesso quando totti venne cacciato dagli europei del portogallo per aver sputato al danese poulsen... eppure anche le circostanze erano simili: condanna inflitta sulla base di riprese televisive, con la differenza (non marginale) che in portogallo furono i danesi stessi a portare le immagini alla uefa, mentre qui le immagini la fifa le ha prese dalla zdf che a suo volta le aveva richieste di propria iniziativa a sky. due pesi e due misure. loro si giustificano con lo spirito nazionale, noi neppure ci opponemmo al giudizio uefa. la dice lunga su chi sia effettivamente corretto e chi sia, invece, censurabile. comunque non è più il clima di festa che si poteva e doveva desiderare, contribuire a realizzare. la scritta sulle magliette, a time to make friends, è diventato niente di più e niente di meno che un motto vuoto riempito di furore fanatico.

questa sera, specialmente se vinceremo noi, una birra e una parola di troppo, uno sfottò, qualsiasi stronzata potrà dare inizio alla violenza. lo dico perché anche io, che non sono poi così fanatico del calcio, avrei voglia di vomitare addosso a una serie di personaggi che mi hanno e ci hanno attaccato in maniera inqualificabile, offensiva, gratuita. avrei voglia di picchiarli per la loro idiozia e arroganza, la pericolosità insita nell'estremizzazione delle umane passioni. non ho voglia di stare a sentire, dopo, sempre dopo, come è potuto succedere, perché, quali responsabilità della stampa, quali dei commentatori, i soliti scaricabarile e una festa rovinata. spero di non essere una cassandra, ma intanto stasera me ne starò a vedere la partita in casa.

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forza argentina

Posted by Max on 16:21
il pseudo-articolo del pseudo-giornalista tedesco, apparso su der spiegel e poderosamente offensivo è stato commentato da più parti. sull'articolo in sé c'è poco da aggiungere. che alcune delle accuse possano avere barlumi di fondamento, è vero. che l'articolo non solo li esageri, ma li trasformi in una generalizzazione indiscriminata è altrettanto vero. che il contenuto e anche il tono travalichino la satira e anche la critica per sfociare nel più becero rancore, e financo razzismo con offese francamente gratuite, mi pare altrettanto evidente. quello che mi colpisce e mi offende di più, invece, è l'assenza di reazioni da parte di conoscenti tedeschi.

il 4 luglio 2003, il sottosegretario stefano stefani - legaiolo - sparò commenti in parte veri ma esagerati e fuori luogo, nonché stupidamente generalizzanti e indiscriminati contro i tedeschi. li chiamò biondi stereotipati, chiassosi e ubriaconi. anche qui, non c'è dubbio che qualche fondamento di verità ci possa anche essere, ma la stampa tedesca urlò, si stracciò le vesti, chiamò al boicottaggio delle vacanze in italia. il sottosegretario fu costretto - giustamente - a dimettersi, il cancelliere schröder venne in italia per rasserenare gli animi. fummo in tanti, tra gli italiani e in particolare tra noi italiani all'estero, a vergognarci per la pessima figura, per i pessimi rappresentanti istituzionali, e a simpatizzare coi tedeschi.

al mio arrivo in ufficio, stamattina, ho inviato copia dell'articolo di spiegel a parecchi colleghi. i quali con aria mezzo divertita e mezzo taciturna hanno - praticamente tutti - glissato.

non credo si tratti di qualcosa che considerano vergognoso. non credo pensino che quel giornalista abbia offeso noi e la germania per il solo fatto di trattare altra gente a quel modo. superficialità? arroganza? due pesi e due misure? non so, so solo che l'assenza di reazione mi scandalizza molto più del contenuto dell'articolo stesso. così come non mi accontentano le scuse offerte da spiegel per la "cattiva scelta delle parole", che alla fine non smentisce i contenuti. è come se mi avessero dato del coglione e poi si scusassero per aver detto coglione invece di imbecille. e questo in un paese dove la sensibilità per i toni arriva al punto da aver creato una perla di saggezza quale "der Ton macht die Musik", ovvero è il tono che crea la musica...

comunque un risultato l'articolo l'ha ottenuto. se prima ero moderatamente per una vittoria dell'argentina, venerdì prossimo, ora sono decisamente pro-gauchos.

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la padania dagli occhi a mandorla

Posted by Max on 14:04
leggo il corriere di oggi (ecco l'articolo) e non so se scompisciarmi dalle risate o se prendere il mitra e le bombe per scendere in lombardia e fare una strage. le roccaforti della lega, gli strenui difensori dell'"ognuno a casa propria", del "gli immigrati ci rubano il lavoro", eccoli lì, gli stessi personaggi, al confine con il ticino, ogni giorno, sfruttando un accordo tra svizzera e italia che permette loro di andare a vendere il proprio lavoro di imbianchino, idraulico, muratore per meno della metà dei loro colleghi svizzeri. insomma vanno a rubare il lavoro in casa altrui. questi sì vanno a rubare il lavoro, altro che l'immigrato che va a rovinarsi i polmoni nelle concerie, o a rovinarsi la schiena a raccogliere pomodori!

morale: se i cinesi vengono in italia a vendere la loro merce a prezzo inferiore bisogna fare le guerre, mettere dazi e via discorrendo; ma se siamo noi che andiamo in svizzera a svendere il nostro lavoro, allora è tutto regolare, allora è "libera impresa", "libero mercato", "competizione". o meglio, è avere la faccia come il culo.

sganasciandomi vado un attimo a vomitare. poi torno.

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scusi, è la faccia o il culo?

Posted by Max on 15:44
l'anno scorso, proprio di questi tempi andammo a votare per il referendum inerente la procreazione assistita. la dirigenza vaticana invitò i credenti a non votare, per far così mancare il quorum, invalidando il referendum stesso.
l'astuzia, poi sfruttata come da calcolo di rigore, portò i politici baciapile a dire che aveva vinto la maggioranza. in realtà - e lo sappiamo tutti - vinse una minoranza suffragata da quanti si sarebbero comunque astenuti e da quanti se ne sbattono altamente le balle, i quali per tradizione ai referendum sono parecchi. gianfranco fini, col quale mi son trovato d'accordo in quell'occasione, fece scalpore dichiarando che lui a votare ci sarebbe andato e che invitare a non andare a votare è diseducativo. giusto sarebbe stato che la gente si informasse e che fosse andata a votare con cognizione di causa.

quello che trovo educativo, invece, è riportare qui l'appello di oggi, espresso di nuovo dalla dirigenza dello stato del vaticano - meglio nota come clero - riguardo al prossimo referendum, quello sulla cosiddetta devolution. da repubblica di oggi:

Referendum, monito dei vescovi:
"Votare è un dovere civico"
ROMA - I vescovi richiamano gli italiani al proprio dovere civico di elettori invitandoli ad andare alle urne per il referendum sulla Costituzione. Un monito, quello espresso attraverso la Sir - l'agenzia dei vescovi - volto a impedire l'astensionismo. (...)

come dicevo tempo fa: riportarli a avignone, oppure paracadutarli su un'isola sperduta dell'oceano pacifico. non c'è altra soluzione.

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zapatero presidente del consiglio italiano, por favor

Posted by Max on 11:17
abbiamo comunicato al fiden alleaten che portiamo via il culo dall'iraq, e ci ha risposto "e chi se ne incula? tanto non contate un cazzo!". lo sapevamo già, grazie.
l'idiota nano e pelato ha risposto inviando una slinguazzata virtuale agli stivali di adolf bush, aggiungendo che se per cortesia qualche tirapiedi tipo heinrich rumsfeld volesse degnarsi di cagargli in testa o pisciargli in bocca, lui ne sarebbe felicissimo. basta che hermann cheney non lo inviti a caccia.
comunque possiamo essere contenti. questa volta pare che ce la caviamo sì senza risultati, ma almeno abbiam pagato davvero solo un pugno di morti per "esserci". e poi, scusa, non siamo stati invasi. non è già un grande risultato?
intanto stasera prepariamoci a perdere contro il ghana.

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castelli? solo baracche!

Posted by Max on 11:48
ieri quel genio di castelli, per fortuna ex ministro della giustizia, riguardo alla grazia concessa a bompressi si è espresso con due concetti. il primo, si è consumato un atto di ingiustizia. il secondo, napolitano avrebbe dimostrato di non essere il presidente di tutti.
per una volta gli devo dare ragione. si è effettivamente consumato un atto di ingiustizia, che è quello operato da castelli nell'usurpazione di un diritto che era chiaramente attribuito al solo capo dello stato. questo imbecille ha di fatto posto un veto per anni, arrogandosi un potere che non aveva e costringendo ciampi a ricorrere alla corte costituzionale. se non fosse scaduto il mandato, sarebbe stato ciampi stesso a concedere la grazia.
ciononostante mi piace pensare che quel genio di castelli abbia ragione anche quando dice che napolitano non è il presidente di tutti. di furbastri e gentaglia come l'ex ministro della giustizia spero proprio che napolitano non sia mai presidente. gentaglia alla quale non interessa il diritto che non sia il proprio, che antepone le proprie convinzioni - per quanto bizzarre - alla legge.
ora aspettiamo con ansia che i legaioli lo prendano nel culo al referendum e poi speriamo che geni come castelli non trovino più spazio, né politico né mediatico.

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la cagna di bush

Posted by Max on 15:33
c'è gente che avrà pure del talento nello scrivere e intervistare. il talento li avrà pure fatti diventare ricchi e famosi. una cosa tira l'altra. fama e ricchezza schiudono le porte di giornali e televisioni. ora, aver talento e fama e ricchezza non significa automaticamente aver sempre ragione. la possibilità molto concreta di sparare delle emerite stronzate è sempre lì in agguato. con due differenze, rispetto alla massa di sconosciuti.
quando un ricco e famoso spara una cazzata, i media sono subito pronti a dare risalto. ma non con intento correttivo, che non è comunque compito loro: vanno semplicemente a nozze con gli scoppiettii.
la seconda differenza è che quando un personaggio noto le spara grosse, finisce spesso che qualcuno meno famoso decide di prendere le cazzate per oro colato e combina cazzate.
fra sparare cazzate e fare cazzate c'è una notevole differenza. non capita di rado, infatti, che dopo averle sparate grosse e aver contribuito a che qualcuno le facesse grosse, chi le ha solo dette si rimangi tutto, ammetta di aver esagerato, essere stato frainteso dalla stampa o dai lettori. insomma si defili dalla propria responsabilità. quelli che invece le cazzate le fanno, ci restano poi impigliati. sempre se non sono famosi e, soprattutto ricchi.

oriana fallaci ha del talento, è famosa, è ricca, e spara cazzate. l'ultima della serie, e di nuovo contro l'islam, dice che potrebbe mettere delle bombe per far saltare la moschea prevista in costruzione in toscana. i giornali dànno risalto. speriamo che a nessuno venga in mente di fare davvero quello che lei, forse in preda a senilità rimbambente all'ultimo stadio, propugna con tanta disinvoltura. ma che je frega, tanto lei vive nell upper east side...

ora, con tutte le occasioni in cui i giornalisti si autocensurano per non far torto a questo o a quel protettore, per una volta potrebbero anche censurare la cagna di bush, al solo scopo di non esacerbare gli animi. invece è come nel calcio: prima si caricano le partite, poi si accusano i tifosi quando scoppiano gli incidenti. ma vaffanculo, no? vaffanculo alla fallaci e vaffanculo a questo tipo di giornalisti.
intanto qui grandina, porca troia.

p.s. peccato che la lettera a un bambino mai nato non sia stata scritto dalla madre dell'oriana, e peccato che quella mai nata non sia lei.

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totti, del coraggio e dell'ipocrisia

Posted by Max on 13:49
eddai, no? sarebbe ora di finirla con l'ipocrisia.
un sacco di cattolici adoperano il preservativo, ma se li interroghi nicchiano perché "non sta bene" dire che santa madre chiesa spara cazzate.
e che la mafia sta dentro ai partiti, ma guai a dirlo perché se lo dici vuol dire che sei comunista, o fascista, o qualcos'altro.
cannavaro ieri ha detto quello che tutti sanno, ovvero che c'era un sistema e che era noto, ma non si doveva dire, non si può dire perché altrimenti le apparenze...
scoppia lo scandalo e ancora non si può dire niente perché il fatto c'è ma nessuno ne è responsabile. che vomito.
totti, il dio totti, che dichiara, giustifica, si difende: andava così e se uno provava a dire la sua veniva emarginato, punito: embè? se uno è serio, paga quel che deve pagare per non scendere a patti con la disonestà. o no? ma la carriera, i soldi, le veline... e mi pare un po' comodo!
mah, avanti savoia.

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rose bianche a washington

Posted by Max on 13:53
testimonia traudl junge, segretaria di hitler sfuggita alla caduta di berlino: Quando, dopo il processo di Norimberga, venni a sapere cosa era veramente successo, tirai un sospiro di sollievo nello scoprire che il mio lavoro di segretaria non aveva a che fare con quello. Poi però passando davanti alla targa affissa in ricordo di Sophie Scholl (vedi nota) scoprii che avevamo la stessa età e nell'anno stesso in cui lei veniva uccisa io cominciavo a lavorare per Hitler. Il fatto che fossimo giovani non ci giustifica dal non aver saputo.

ieri ho visto il film loose change sugli avvenimenti dell'11 settembre 2001, assemblato, prodotto e messo in rete da tre ragazzi americani ai quali va tutto il mio rispetto e ringraziamento per l'ottimo lavoro che hanno fatto. anche in plane site, al confronto, impallidisce.

per limitarmi alle osservazioni, la quantità di evidenze che contraddicono la versione dei fatti ufficiale è talmente enorme e schiacciante da non lasciare spazio a dubbi: quanto accaduto veramente e la versione ufficiale sono due cose che hanno ben poco a che vedere. niente aerei, niente islamici, e invece tanta tecnologia, esplosioni controllate, missili, esplosivi, droni, menzogne, servizi deviati e un mare di sangue innocente deliberatamente versato da assassini senza scrupoli per fare una valanga di soldi e imbrigliare la gente. l'oro delle torri, le speculazioni in borsa, i profitti derivati dalle guerre, il petrolio.

nessuno invaderà washington, perciò dubito che avremo mai la soddisfazione di vedere i veri responsabili condannati e - dato che si parla di stati uniti dove ancora esiste la pena di morte - impiccati per alto tradimento, strage, guerra di aggressione, genocidio. questo, però, è quello che dovrebbe avvenire, sarebbe giusto avvenisse. un nuovo processo di norimberga.

e cosa pensare del popolo americano? esiste una responsabilità collettiva? se all'indomani della tragedia si poteva comprendere (comunque non giustificare) la perdita dell'equilibrio nell'emotività, a cinque anni di distanza e con le possibilità di informarsi del giorno d'oggi questo non appare più comprensibile. anzi appare proprio colpevole. alla fine della seconda guerra mondiale i soldati statunitensi che scoprirono i campi di concentramento trascinarono la gente dei villaggi a vedere i cumuli di cadaveri ridotti pelle e ossa, i forni. il mondo sconvolto da tanto orrore non si capacitava di come i tedeschi potessero non aver saputo, intuito, e non si fossero ribellati. forse che oggi è diverso?

il video loose change è stato scaricato circa due milioni di volte, ma esistono altre indagini disponibili su dvd, e anche interi siti internet dedicati. è mai possibile che la gente negli stati uniti non si informi, non venga a sapere, metta a tacere la propria coscienza, non protesti pubblicamente per ottenere la verità? mi dicono che le proteste ci sono, ma quanto estese sono? perché non ne veniamo a conoscenza? come mai non si vedono decine di migliaia di persone sfilare davanti alla casa bianca? perché non si sente di pressioni esercitate dal basso verso i media? o forse la realtà è peggiore della più fervida immaginazione e la gente teme che questa gente, che non ha esitato a distruggere la vita di quasi tremila persone facendo crollare le torri con esplosioni controllate, possa prendersi anche la loro senza batter ciglio. in quel caso, gli usa di oggi sono allo stesso livello della germania di settant'anni fa. probabilmente anche peggio.

nota - sophie scholl, unica donna appartenente alla rosa bianca, organizzazione della resistenza anti-nazista in germania operante a monaco di baviera, condannata a morte e uccisa nel 1943.

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zanotelli papa subito

Posted by Max on 14:22
ho goduto, ieri sera, guardando un pezzo della trasmissione del vespasiano. tema: il codice da vinci con annessi e connessi. il successo editoriale, il film, i boicottaggi, il nervosismo del clero e degli integralisti. che dire? il libro è solo un libro, le inesattezze sono state chiarite, l'autore non ha inteso portare alcun attacco né alcuna critica alla chiesa cattolica: non è quello lo scopo del libro. eppure dà fastidio. ho visto gente parlare, smorzare, girare intorno, giustificare, imbarazzarsi, stoppare discorsi che potevano prendere e dare la piega giusta alla conversazione. che è la seguente.

la chiesa farà anche tante cose belle, ma il vaticano è prima di tutto una struttura di potere, invischiata da sempre in questioni che hanno poco o niente a che fare con il cristianesimo. facendo di alcuni uomini gli interpreti di entità quali dio, lo spirito santo, la volontà divina, il clero ottiene (spontaneamente ma anche reclamandolo) un potere formidabile sugli uomini e sulle cose, ma spesso ha dimostrato di discostarsi pesantemente e dolorosamente dagli stessi princìpi che vorrebbe propugnare. forse il successo del libro può essere ricercato anche nell'insofferenza al potere del vaticano.

che il libro sia ben scritto, che ci siano tante inesattezze e che queste siano state ammesse prima ancora che "smascherate", che non sia stato scritto per attaccare la religione né il clero cattolico... tutte verità. che senso ha girarsi su queste ovvietà? i temi sono altri e forse la chiesa cattolica dovrebbe interrogarsi e anzi aprirsi al dialogo e alla critica, magari riformarsi invece di infastidirsi.

qualcuno ha espresso preoccupazione perché la gente è superficiale, beve il contenuto acriticamente, mette in crisi la propria fede a causa di cose non vere. però la stessa superficialità viene gradita in altre, non meno importanti situazioni. per esempio, non era importante informare per bene la gente sui temi relativi al referendum sulla fecondazione artificiale, affinché scegliesse con cognizione di causa. andava meglio che la gente semplicemente non andasse a votare. al prezzo della coerenza.

cambiano i tempi, ma la chiesa è sempre quella. san francesco rischiò l'inquisizione per la sua professione di povertà. oggi i missionari che vivono, loro sì, di spirito, fatica, coerenza tra i loro princìpi e le loro azioni, vengono allontanati ogni volta che aprono bocca per difendere ciò che dovrebbe essere difeso dalla chiesa nel nome del vangelo. da una parte l'opus dei, lo ior, dall'altra la povertà e la coerenza. dovrebbe esserci uno come zanotelli al posto di ratzinger. allora forse la chiesa avrebbe meno bisogno di preoccuparsi per libri quali il codice da vinci. però noi ci perderemmo l'impagabile vespasiano che cammina sulle uova, tutto preoccupato di tenere la conversazione su cose talmente stupide da far rabbrividire, pur di non far saltare fuori argomenti veri, profondi, e molto scomodi per la sua "religione-azionista di riferimento".

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